Il salotto di casa Son non era mai stato così affollato.
Seul era di nuovo svenuta ed i ragazzi la portarono a casa sua dove gli zii premurosi della ragazza la distesero velocemente sul divano per farla riprendere.
Sia i Bangtan che i fratelli Shin stavano aspettando ansiosi il risveglio di Seul <Posso sapere cosa sia successo a mia nipote?> tutti gli occhi si indirizzarono sull’ultima persona con cui la ragazza aveva parlato.
Hansol sedeva, all’apparenza tranquillo, su una sedia e quando notò che tutti lo stavano fissando, fece assumere al suo viso quel cipiglio presuntuoso che lo rendeva antipatico a metà dei presenti <Non so cosa le sia successo. Stavamo parlando e poi si è comportata così> <Di cosa stavate parlando?> si intromise Jungkook <Ma come è curioso questo ragazzino> alle parole apertamente maleducate del fratello Yerin si congelò sul posto, vergognandosi dell’insolenza che accompagnava sempre Hansol dovunque andasse <È un mio diritto saperlo> <Pensi di avere diritti su di lei solo per un bacio o due?> si voltò verso Jimin facendogli un cenno con la testa <Anche tu pensi di avere diritti su di lei allora?!> nessuno osò rispondergli tranne per l’ultimo interpellato <E tu perché pensi di avere più diritti di noi?> la maschera di calma e serenità di Hansol si sgretolò in pezzi mettendo in mostra il volto teso e nervoso con cui stava interagendo in quel momento con il mondo che lo circondava.Il ragazzo si alzò dalla sedia <Lo penso perché è mia. Seul ha scelto me fra tutti, si è data completamente a me ed io sono l’unico che possa stare al suo fianco. Non permetterò a nessuno di portarmela via, soprattutto a dai ragazzini che non conoscono niente di lei> dopo i termini duri con cui si era rivolto ai presenti, gli zii si guardarono imbarazzati capendo cosa intendesse Hansol con quel discorso mentre i ragazzi, per la seconda volta, ammutolirono iniziando anche loro a capire quale ruolo il ragazzo avesse giocato nella vita di Seul.
Solo Yerin, stufa del comportamento del fratello minore, gli si avvicinò assestandogli uno schiaffo in pieno volto <Smettila di dire stronzate e racconta la verità> Yerin era sempre stata una ragazza carina ed a modo, anche quando capitava che litigasse con Namjoon i BTS non l’avevano mai sentita alzare la voce e fare assurde scenate era rimasta sempre composta ma non questa volta.
Hansol, stupefatto dal gesto della sorella, si portò una mano al viso <Io non so…> <Ho detto basta! La famiglia di Seul deve sapere! Se non dirai la verità vuol dire che non la ami come sostieni> rimasero in silenzio a guardarsi dritti negli occhi; c’erano così tante cose non dette che ognuno pensava di sapere tutta la verità ma in realtà una verità forse neanche esisteva.Hansol guardò sicuro gli zii di Seul, stretti l’uno all’altra che cercavano di darsi forza a vicenda <Fino a poche ore fa neanche io sapevo cosa stesse accadendo a Seul ma dopo averci parlato mi è stato tutto più chiaro> i coniugi pendevano dalle labbra di Hansol <Seul soffre di una serie di malattie mentali che con i farmici e la giusta terapia psichiatrica potrebbero attenuarsi facendola vivere come tutti ma….si rifiuta di prendere le medicine> <Quali medicine?> gli zii erano sorpresi e sconcertati da una simile rivelazione <Sapevo che Seul avesse qualche allucinazione ogni tanto ma non sembrava un disturbo complesso…infondo mio fratello…> ripensare al fratello assente fece scattare qualcosa nella testa di Sungdeuk che gli fece guardare per un’istante la moglie e poi correre a prendere il cellulare posato al secondo piano nella loro camera da letto; il cellulare di suo fratello squillò a vuoto finchè, nel silenzio che permeava l’intera casa non si sentì una forte vibrazione.
Con il proprio telefono in mano Sungdeuk uscì dalla sua camera seguendo il rumore intermittente che provocava la vibrazione dell’altro cellulare.Nel momento in cui aprì la porta della stanza della nipote si trovò davanti ad un cimitero di foto; quest’ultime erano sparse ed appese ovunque, alcune erano disegnate sopra mentre altre erano strappate ed addirittura bruciate, sembrava una stanza dei ricordi ma di quelle inquietanti che si possono vedere solo nei peggiori film horror.
All’angolo della stanza c’era sistemata scompostamente una valigia semi aperta.
Il suono arrivava da quel punto.
Sungdeuk si avvicinò cautamente e con la stessa attenzione aprì il bagaglio trovando all’interno altre foto ed un sacco di disegni della nipote; molti di questi ritraevano Jimin oppure il ragazzo insieme a Seul, altri invece rappresentavano delle creature infernali, demoniache che perseguitavano una ragazza.
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Shadow's Girl ~Park Jimin~ [Completa]
Fiksi Penggemar"Se la cattiva sorte ti perseguitasse, riconosceresti l'amore?". È la domanda che Seul si pone ogni mattina prima di alzarsi dal letto senza mai trovare una risposta. L'incontro con l'Idol Group, di cui suo zio è il coreografo, cambierà la sua visi...