Capitolo 31

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Julya :

La notte è sempre per me un momento di riflessione. La mia mano cerca il corpo del mio uomo, ma trovo il vuoto.

Mi alzo dal letto guardandomi intorno prima di notare la finestra aperta. Forse è andato a caccia penso tra me.

Mi siedo sulla poltrona rivolgendo lo sguardo alla luna. La mia mente è piena di pensieri. Tutto quello che mi è accaduto e che mi sta accadendo è così strano. Per un attimo focalizzo il momento in cui Louis mi ha detto di essere incinta.
La mia mano si appoggia sul mio ventre in cerca di qualcosa. Ma niente, io non sento niente. Dicono che quando si scopre di essere incinta si crea un legame indescrivibile, allora perché io non lo sento. Perché io sento come se questo bambino non mi appartenesse?.

Una lacrima scivola sul mio viso, mentre dentro di me inizio a sentirmi una persona squallida.

- Come non posso amare qualcosa che è mio.. qualcosa che mi appartiene?- sussurro rivolta al mio ventre in cerca di risposta.

L'unica risposta e che forse ho paura.

Ma io ho già vissuto attimi di paura, so cosa voglia dire, e questo non ha niente a che fare con la paura.

La mia mano inizia a muoversi sul mio corpo fino al cuore.

C'è qualcosa qui, che mi spinge ad avere fiducia, a resistere e a non cedere. La mia mano scende di nuovo verso il mio ventre.

Non so più come spiegare il disaggio che provo. So che dentro di me c'è qualcosa che mi spinge a non essere me stessa. Ho voglia di farmi e di fare del male.
La reazione avuta prima con Jonas lo conferma.

<perché?> la mia vocina sa il perché come io stessa, ma dirlo ad alta voce mi causa ancora di più dolore.

Il mio sguardo si posa verso la porta del bagno. Mi alzo andando in direzione del unico specchio in stanza.

Mi guardo mentre inizio a sentire il disaggio e il disgusto verso la mia figura.

Mi tocco il viso freneticamente come a voler pulire qualcosa che non c'è. Le mani si infilano nei capelli muovendosi con disperazione. Provo a lavare la faccia, ma nemmeno l'acqua riesce a togliere quel senso di sporco dentro di me.

Inizio ad aprire i cassetti del piccolo mobile fino a trovare delle forbici.

Il mio corpo inizia a muoversi come un robot, la mia mano passa la lama della forbice vicino al mio collo fino a salire sul mio viso.

Non ho più il comando del mio corpo, mi guardo allo specchio, vedo il mio riflesso, ma quella non sono io. Non sono nemmeno io quando taglio la prima ciocca di capelli che scivola per terra vicino ai miei piedi nudi.
In un modo nevrotico inizio a tagliare tutti i miei capelli. Solo quando l'ultima ciocca cade toccando per terra mi risveglio.

La mia mano tremante si muove verso lo specchio prima di tornare velocemente verso i miei capelli.

- Che diavolo.. ho fatto- mi chiedo una volta tornata in me.

Esco di fretta dal bagno in cerca di qualcosa da mettere. Corro in direzione della porta incurante dei rumori che sto facendo prima di uscire da casa.

Sento l'aria mancarmi, provo a fare dei lunghi respiri.

Non so quanto tempo è passato, sono sdraiata sulla sabbia mentre la mia mente non ha mai smesso di mandarmi segnali negativi. Metto la testa tra le ginocchia iniziando a parlare da sola.
- Sto impazzendo! Vuoi che impazzisca.. lo so! Lo sento. .. Non posso lasciarti vincere. Non puoi vincere!- continuo a dire contro qualcuno.

Per un attimo le voci smettono, dandomi il tempo di rialzarmi per andare in direzione del acqua. Cerco di evitare di bagnarmi i piedi, la paura di fare di nuovo un bagno notturno mi mette i brividi, e non per l'acqua gelida, ma perché so che questa volta forse nessuno mi aiuterà, Lui questa volta mi porterà per sempre.

Mi giro di scatto quando la voce di Ramis mi giunge all'orecchio. Noto tre figure, naturalmente non ci vuole un genio per capire che la triade si è riunita.
- Peggio di una saga sono quei tre- sbuffo andando in loro direzione. Cerco di fare il più piano possibile anche se so che non servirà a niente, quei tre oltre a non dimostrare i loro anni, sentirebbero perfino una mosca a tremila chilometri di distanza.

Stranamente nessuno si accorge di me, forse sono troppo impegnati a discutere animatamente che non sentono.

Ascolto la loro conversazioni fino a che non sento mancarmi l'aria quando sento quelle parole.

" ogni volta che un Vampiro Puro proverà il vero amore, elle cadrà per sempre nelle mani del male".

Quindi e questo che mi sta succedendo? Lui ha preso possesso di me?

È così. Ora si spiega tutto. È per questo che sento quella voglia omicida contro me stessa e contro tutti. La mia mano scende sul mio ventre prima di fare un lungo respiro.
È per colpa sua che odio profondamente quello che c'è dentro di me, nato da un amore puro ma macchiato da una maledizione di cui noi non abbiamo colpa.

- Ti sbagli Jonas. Usciremmo. Tutti insieme c'è l'ha faremo- dico sbucando fuori.

Daniel si avvicina a me velocemente, i nostri sguardi si incrociano.

- Ciao. Che ci fai qui?- chiede con quella dolcezza che si mostra solo a me. - Perché?- chiede mentre la sua mano tocca una mia ciocca di capelli.

 - Perché?- chiede mentre la sua mano tocca una mia ciocca di capelli

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- Avevo voglia di cambiare. Non ti piace?- chiedo dimenticandomi di tutti.

- Sa che per me signorina Roder è sempre bellissima- so che quando parla così lo fa per mettermi in imbarazzo.
- Mi da del lei ora?- dico facendo finta di essere sorpresa.
Le sue mani stringono i miei fianchi avvicinandomi di più a lui.
- Non so da quanto tempo tu sia qui, ma credo che tu abbia sentito tutto. .. ti prometto che troverò una soluzione. Io non lascerò che qualcuno ti porti via da me- le sue parole fanno scattare quella cosa che da prima riempiva il mio cuore. Solo ora riesco a darle forma. Ed un sentimento che mi ha sempre accompagnato da quando le nostre strade si sono incrociate. La Speranza.
Perché nonostante tutto, anche se essa si prende un momento di riposo, prima o poi tornerà sempre a bussare nella nostra vita.

KRAY - La fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora