" Fra cinque mesi. Noi avremmo la nostra vendetta".
Sono state le parole di Jonas e gli altri. Aspetto che lei si risveglia dal suo sonno forzato. I ricordi di queste 48 ore mi accompagnano nei miei pensieri.
Sono stanco. Distrutto fisicamente che moralmente.
Ho affrontato tante cose nella mia vita, ma questa è la prova più difficile.
Ho provato a negare l'evidenza più volte, ma ora non posso più. La donna che amo è qui rinchiusa in questo corpo ormai vuoto, sotto il controllo di un demone che vuole avere la sua stupida vendetta.
Non ho scelta, se non quello di seguire i consigli della donna.
« comportati come sempre, ma non farlo mai entrare nella tua mente »
Facile a dirsi che a farsi. Quando io sto con Julya tutto sparisce. Le mie barriere di difesa cadono.
Mi avvicino a lei mentre sembra svegliarsi. Si alza in piedi di scatto come se il suo corpo sia telecomandato.
- Daniel- prova a dire. So che lei è li, so che sta combattendo contro tutte le sue forze per tornare da me e da nostro figlio.
- Ehy dormito bene?- chiedo mentre la mia mano sfiora il suo viso.
- Dove sono gli altri? Cosa è successo?- chiede indagando.
« Ricorda il suo essere ti farà credere di parlare con Julya, ma non è lei »
- Sei svenuta, forse è la stanchezza. Gli altri sono partiti. Sono tutti nella terra di Jonas- dico mentre lei sembra arrabbiata.
- Perché? Dobbiamo andare anche noi. Il gruppo deve rimanere unito- le sue parole mi confermano che la Julya che ho davanti non è in se.
- No, noi staremo qui. Insieme- dico mentre lei mi guarda male.
- Avete un piano?- chiede mentre sembra un nemico pronto ad attaccare.
- No. Nessun piano. Dobbiamo pensare a nostro figlio- dico mentre lei si alza senza mai perdere il contatto visivo da me.
- Menti. Ma scoprirò cosa mi nascondi- dice prima che il suo corpo sembra cedere.
Corro nella sua direzione per fermare la sua caduta. I suoi occhi si aprono, mentre per un attimo ritrovo lo sguardo dolce della mia compagna.
"Daniel.. aiutami" sussurra soltanto prima di tornare fredda.
Si alza di scatto, muovendosi nella stanza come un demone infuriato. Cerco di restare calmo e non perdere il controllo.
- Allora cosa faremo qui?- chiede mentre si muove verso di me.
- Partiamo. Faremo il giro del Europa. È sempre stato uno dei tuoi sogni- dico mentre lei si siede sopra di me come se niente fosse.
- Sono incinta e ho bisogno di protezione-
La strafottenza che usa, non appartiene alla mia ragazzina.
« C'è una cosa che puoi ottenere. E lui te lo concederà. Solo perché alla fine sa che il tuo dolore sarà più forte. "Aselopo" è una tregua fino alla nascita del bambino »
Mi giro verso di lei che mi guarda con gli occhi di una che vuole uccidermi. È troppo per me vederla in questo stato, non oso immaginare dopo.
- Aselopo- dico mentre lei fa finta di non capire. - Ti sto chiedendo una tregua. So che puoi farlo. So che nel tuo mondo di merda hai questa legge. Aselopo fino alla nascita di mio figlio- urlo prima che lei si getti su di me.
La sua forza sovrumana mi impedisce di muovermi.
- Perché ... dovrei concedertelo?- la voce non è quella di Julya.
- P-perché ne ho il diritto- dico allontanando la sua mano dal mio collo.
Il suo corpo si blocca, mentre un sorriso quasi malefico compare sul suo viso.
- E Aselopo sia! Tanto voi ... morirete- dice prima che il corpo di lei svenga tra le mie braccia.Torno a respirare, mentre la mia ragazzina apre gli occhi.
- Dan- prova a dire in lacrime.
- Shh va tutto bene. Sono qui- dico stringendola forte a me. - Non ti farà più niente- aggiungo mentre lei continua a piangere.
- I-io. Sono tornata-.
- Si. Tranquilla-.
La prendo in braccio per appoggiarla sul letto. È impaurita, i suoi occhi mi fissano come a cercare qualcosa.
- T-Ti ho fatto qualcosa?- sussurra.
- No. Devi rilassarti. Non hai fatto niente, tu non hai colpe- mi lascio sfuggire prima di posare le mie labbra sul palmo della sua mano.
Guardarla mangiare, sorridere, sapere che è con me, mi rende felice. Sapere che lui non prenderà possesso del suo corpo per questi mesi avvenire, fa rilassare il mio corpo.
- Erman. Come sta?- chiede mentre io cerco di sforzarmi a sorridere.
- Sta bene. Ho solo bisogno di staccare un po'- aggiungo.
- Daniel. Non provarci. Lasciate perdere tutto. Lui non è un Ibrido. Ho visto e ho sentito la sua forza ...- prova a dire mentre la sua mano trema.
- Ascoltami. Ti ho già detto che non devi preoccuparti di niente. .. È giunto il momento di andare. Fra un po' partiamo- i suoi occhi sono fissi su di me.
- Dove?- come previsto non ricorda niente. Poche ore prima era lui a comandare il suo corpo.
- Roma- dico mentre lei sembra trattenersi.
- Non credo che sia il momento giusto- il suo sguardo si abbassa, mentre io mi avvicino a lei.
Sfioro il suo viso. - Non pensare a niente. Godiamoci questo momento insieme- dico queste parole a fatica. Non voglio dimenticare che Enysa è morta da pochi giorni. Ma non ho nessuna scelta. Lui seguirà me, e non voglio che scopra del tutto il nostro piano.
Ho bisogno di essere forte per la battaglia che mi attende, e c'è solo un modo per recuperare tutte le mie forze, ed è qui davanti a me.
Saperla al sicuro, felice e serena. Renderà me, più forte.
- Ti amo- le sue labbra si posano sulle mie, mentre assaporò di nuovo questi attimi di serenità con lei.
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KRAY - La fine
VampireSTORIA IN REVISIONE: II Libro - Sequel della storia Etken- L'ultimo Principe. SI CONSIGLIA DI LEGGERE LA PRIMA PARTE I due protagonisti sono Julya e Daniel. Due persone all'inizio completamente diverse, ma così uniti. Lei ha combattuto per averlo, h...