Un biglietto.
Questa fu la risposta di Chiyoko al mio interrogatorio da film poliziesco.
Un piccolo pezzo di carta strappato dal quaderno di matematica, sul quale aveva scritto un paio di parole e un numero e che poi aveva accarticciato e gettato verso di me con fare noncurante mentre eravamo ancora nel bel mezzo della lezione.Solo un'ora e mezza prima, quando mi aveva sorpresa alle spalle mentre stavo parlando con Junko, le avevo detto che avevo molte cose da chiederle. Lei aveva risposto che sarebbe stato meglio rimandare quella conversazione a dopo, dato che le lezioni stavano per cominciare.
Il fatto che mi avesse dato quel biglietto nel bel mezzo della seconda ora, però, mi fece intuire che con quello lei considerasse la questione già chiusa.Mi rigirai il biglietto tra le mani ancora per alcuni istanti, osservandolo con attenzione, quasi sperassi che potessero spuntare fuori da un momento all'altro le risposte che avrei voluto avere al posto di quell'indirizzo.
Funadomarimura Oshonnai 108
Conoscevo quella zona, non era molto lontana, in bici ci sarei potuta arrivare in venti minuti o mezz'ora al massimo. Si trovava un po' più a nord, vicino all'aeroporto e al lago Kushu.
Quell'indirizzo però non mi diceva nulla. Di cosa si trattava? Un negozio? Un appartamento? O forse un locale?Provai a chiedere a Chiyoko durante il cambio dell'ora, ma lei non mi disse una parola.
O meglio, mi disse "scusa Midori, ma non posso dirti una sola parola al riguardo".
Cosa che trovai alquanto buffa considerando che il solo dire quella frase equivaleva a parlarne...Ma ad ogni modo più tardi chiesi anche a Junko se ne sapesse qualcosa, la sua risposta fu:
"ah boh, non ne ho la più pallida idea... Piuttosto, se passi da quelle parti non è che puoi fare un salto in libreria e vedere se è uscito il nuovo numero di Real Account, Tokyo Ghoul, Karneval, Hakkenden..." e un'altra sfilza di titoli che a scriverli tutti finirei come minimo per le... anzi, diciamo che non finirei affatto.Così, senza avere la più pallida idea di dove stessi andando, quel pomeriggio subito dopo le lezioni, alle 16 in punto montai in bici e partii, sperando solo di arrivare a destinazione prima che facesse buio.
(Tra l'altro, per evitare ramanzine da parte di mia madre, le telefonai dicendole che quel pomeriggio sarei stata da un'amica. Fui piuttosto vaga al riguardo, così che non potesse telefonare a casa della suddetta amica e scoprire che le avevo mentito. Fortunatamente quando la chiamai era al lavoro, così fu costretta ad attaccare subito, senza avere il tempo di farmi ulteriori domande).
Ero in viaggio da soli cinque minuti, però, quando vidi qualcuno in lontananza. Era diretto nella mia stessa direzione, ma andava a piedi.
Più mi avvicinai, però, più mi accorsi di conoscere perfettamente quella persona.
Ma cosa ci faceva lì?- Carrie? -
Chiamai frenando un paio di metri davanti a lei.
- Oh, ciao Midori! -
Mi salutò sorridendo.
La cartellina nera stretta nella mano destra e quella sua vecchia divisa scolastica addosso.
Per l'ennesima volta mi ritrovai a chiedermi cosa ci andasse a fare a scuola se tanto rimaneva per tutto il tempo in quell'aula in disuso.- Che ci fai da queste parti? Casa tua non è dalla parte opposta? -
Le chiesi scendendo dalla bici.
- Andavo al lago. -
Mi rispose lei portandosi distrattamente una ciocca dei lunghi capelli biondo cenere dietro l'orecchio.
- Come mai? - Ribattei io aggrottando la fronte. - Il sole sta già per tramontare. -
- È proprio più forte di te, eh? - Sospirò però lei scuotendo leggermente il capo. Quindi, nel notare la mia espressione confusa, alzò gli occhi al cielo e ridendo leggermente riprese: - parlo del tuo vizziaccio di farti sempre gli affari degli altri. -

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Ghost Rule //Yuri//
Mystère / Thriller"I misteri esistono per essere svelati" Questo è il motto di Midori, una sedicenne dai brillanti occhi color smeraldo con l'innata passione per il giornalismo e l'investigazione. Alla ricerca quasi disperata di uno scoop per la nuova edizione del gi...