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Era tutto tranquillo, troppo tranquillo.

La situazione pareva perfettamente normale, troppo strano.

Quando entrai in classe non so cosa mi aspettassi di vedere.
Magari una di quelle situazioni da ultimo episodio di una serie horror, dove tutti sono tristi, angosciati, con lo sguardo sconfortato e sconfitto chinato sul banco.
Invece trovai l'esatto opposto.

- Ma sì, ti dico che andrà benissimo. -

Stava dicendo Junko, ridendo e dando delle pacche di incoraggiamento sulla spalla di Chiyoko.

- La fai facile tu. -

Sbuffava invece la bionda alzando gli occhi al cielo.

Gli altri miei compagni di classe invece chiacchieravano e correvano da un banco all'altro, probabilmente sperando come ogni giorno che la campanella suonasse il più tardi possibile.

- Ehi, Midori! -

Esclamò la mia migliore amica nel vedermi, facendomi poi segno di avvicinarmi in fretta.

Chiyoko invece pareva per qualche motivo essere sul punto di strangolarla dallo sguardo omicida che le rivolse.

- Che succede? -

Chiesi lasciando la borsa ai piedi del mio banco e sedendomi sulla sedia in modo da avere il viso rivolto verso lo schienale, così da potermi rivolgere a Junko, seduta nel banco dietro il mio.

- Devi sapere che... Ahi! -

E a quel punto cadde con un tonfo sulla sua sedia, continuando a lamentarsi dal dolore e stringendosi la gamba destra al petto, come se Chiyoko le avesse appena tirato un calcio sullo stinco.

- Perché mi hai tirato un calcio!? -

Esclamò infatti Junko rivolgendo all'altra un'occhiataccia.

- Che parte di "questo è un segreto, non dirlo a nessuno" non ti è chiara?! -

Replicò Chiyoko ricambiando lo sguardo omicida.

- Credo la parte "questo è un segreto, non dirlo a nessuno". -

Chiyoko sospirò esasperata, Junko invece scoppiò a ridere.

Era tutto così diverso dal giorno prima, quando la viola mi rivolgeva continue occhiate preoccupate e la bionda pareva esser sull'orlo di una crisi di nervi, che per un attimo quasi credetti di stare sognando.

Lì in quella classe con loro due che bisticciavano, Carrie e tutto ciò che mi era successo il giorno prima pareva tutto d'un tratto così distante, quasi fosse accaduto secoli prima.

E invece risaliva tutto a non più tardi di dieci-quindici ore prima.
La conversazione con Kioshi e Takumi, le incredibili scoperte fatte, quell'improvviso cambiamento nel comportamento sempre sereno ed educato di Carrie, seguito poi dalla sua fuga. Certo, avevo provato ad inseguirla, ma con tutto quel buio non ci aveva messo che un paio di minuti a depistarmi.

Già, ero decisamente una delle detective più imbranate e incapaci che fossero mai esistite nella storia delle detective imbranate e incapaci.

Ghost Rule //Yuri//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora