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- Non può... non può essere... -

Mormorai, lo sguardo ancora fisso sull'album.
In qualche modo riuscivo a ricordarmi i nomi di tutti i bambini presenti nella foto.

- Ed ecco che partono le pippe mentali. -

Sbuffò Takumi per poi strofinarsi con foga le mani sui pantaloni, ripulendole alla bell'e meglio, per poi togliermi con uno strattone l'album fotografico dalle mani.

- Ma che fai? -

Esclamai sorpresa voltandomi verso di lui.

- Evito che si verifichi un'inondazione, ecco cosa, il lago che abbiamo lì fuori basta e avanza. - Rispose bruscamente, mentre si dirigeva verso l'armadio per rimettere l'album al suo posto. - E poi i fazzoletti costano, quindi se devi piangere fallo da un'altra parte. -

Lo fissai strabuzzando gli occhi, chiedendomi se stesse parlando sul serio o mi stesse prendendo in giro.
Probabilmente stava facendo tutte e due le cose contemporaneamente.

- Non te la prendere. -

Mi disse invece Kioshi posandomi una mano sulla spalla.
Sussultai leggermente a quel contatto improvviso e, voltandomi verso di lui, mi accorsi con leggera sorpresa che il suo sguardo non era diretto esattamente verso di me, quanto verso un punto non meglio identificato alle mie spalle. In un primo momento pensai che stesse davvero osservando qualcosa dietro di me, poi mi ricordai del suo astigmatismo e del fatto che si fosse rotto gli occhiali.

- Ciò che voleva dire davvero è "se piangi tu piango io, quindi datti una calmata". -

- Non è vero! -

Protestò il corvino.

- Con lui bisogna saper leggere tra le righe. -

Aggiunse però il riccio, completamente sordo alle proteste dell'altro.

Non riuscii a fare a meno di scoppiare a ridere di fronte a quella scena.
Kioshi socchiuse leggermente gli occhi e sorrise, le labbra sempre serrate, Takumi invece sbuffò, borbottando qualcosa tipo "se dico che è perchè i fazzoletti costano è perchè i fazzoletti costano, e che diamine!".

~

Quando uscii dall'orfanotrofio il sole era sul punto di scomparire oltre l'orizzonte, il lago pareva fatto di lava tanto era rosso.
Vidi un gruppo indistinto di persone in lontananza che si avvicinava in tutta calma costeggiando lo specchio d'acqua, dovevano essere i badanti e i vari ragazzi dell'orfanotrofio.

Lasciai vagare per alcuni istanti lo sguardo sulle rive del lago Kushu, ripensando agli ultimi avvenimenti.
Chi l'avrebbe mai detto che indagando su Carrie sarei finita con l'indagare sul mio stesso passato.

Solo allora mi accorsi di lei.
Se ne stava seduta sul bordo con i piedi a penzoloni nel vuoto, a giusto cinque centimetri dallo specchio d'acqua.
Teneva la canna da pesca con entrambe le mani, i gomiti leggermente sollevati.
Era così concentrata che non si accorse della mia presenza neanche quando le fui praticamente alle spalle.

Mi affacciai sul secchio che aveva al fianco, osservando sorpresa le due trote che ancora si dibattevano al suo interno, nel vano tentativo di balzarne fuori per tornare in mare.
Non riuscii a fare a meno di pensare che se Chiyoko fosse stata qui, probabilmente le avrebbe ributtate in mare senza pensarci due volte.

- Che hai scoperto? -

Mi chiese Carrie tutto d'un tratto.

- Un sacco di cose. - Risposi sedendomi sull'erba accanto a lei. - Troppe cose... -

Ghost Rule //Yuri//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora