Keep calm.

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Quando Jim se ne andò, Martin persa quella maschera da finto perbenista e mi guardò torvo.
-"Sei una stronza, per evitare di dire altre parole."-
-"Adesso io sarei la stronza?"- dissi poggiandogli un dito sul petto.
-"Si. Stavi dormendo con un altro."- tuonò.
-"Guarda che Jim é felicemente fidanzato con Avril e convivono!"- urlai.
-"Perché noi cosa facciamo?"- disse Martin avvicinandosi a me.
-"Viviamo con tutta la tua famiglia ed i tuoi stupidissimi amici!"- urlai sbattendo la porta della nostra casa a Tenerife.
-"Ashlee, non é così! Anche a New York stavamo con la tua famiglia!"- disse tenendomi aperta la portiera per salire in macchina.
-"Per quanto? Due giorni? Io, Martin, non la definisco convivenza questa."-
-"Che faccio? Caccio tutti perché la principessa deve stare da sola?"-
-"Se hai iniziato a chiamarmi così, possiamo finire la nostra discussione!"- incrociai le braccia al petto ed osservai la strada. Parlammo solo in aeroporto quando Martin andò a comprarmi il caffè. Poi stetti zitta fino ad Ibiza ed entrando, non salutai nessuno. Andai dritta in stanza e chiusi la porta troppo forte.

-"Cos'ha?"- sentì dire da Adria.
-"Niente, è una bambina viziata!"- urlò Martin.
-"Stai zitto che sei un immaturo!"- urlai uscendo dalla stanza. -"Che per qualunque cosa hai bisogno dei tuo genitori!"- proseguì urlando.
-"Invece tu, cos'avresti fatto se non fosse stato per i soldi di tuo padre? O preferisci parlare del fatto che ogni sera chiami tua madre per lamentarti?"-
-"Quindi vuoi spiegarmi cosa vai a confidare a Laura ogni sera?"-
-"Che c'entra? É mia sorella!"-
-"Allora non parlare dei miei genitori!"- urlai.
-"Parlo di chi mi pare e non dico altro perché non voglio umiliarti!"-
-"Guarda che sei tu che chiami 'tesoro' o 'piccola' la tua ex ragazza."-
Tutti i suoi amici e la sua famiglia ci guardavano e, chi era in piscina, era entrato per assistere alla lite.
-"Tu sei scappata per andare a dormire con il tuo migliore amico!"- urlò gesticolando.
-"E tu dov'eri quando io stavo scappando?"- dissi tranquillamente incrociando le braccia al petto. Mai come quella volta sapevo di avere ragione.

Ora tutti fissavano Martin che si passò una mano dietro la nuca.
-"Lunga pausa, nessuna risposta!"- mi voltai pronta per tornare nella mia stanza ma venni bloccata da Martin. Mi fece voltare e poi mi spinse dicendo:-"Sei tu che ti sei comportata da stronza!"-
-"Toccami di nuovo se hai il coraggio!"- dissi puntando gli occhi nei suoi.
I suoi amici si avvicinarono subito per tenerlo e Menno disse:-"Martijn, basta!"-
-"Dai, amico, le puoi fare male!"- disse Louis mentre lo allontanava da me, insieme agli altri.
-"Complimenti!"- dissi guardandolo. -"E tutte le tue promesse?"-
-"Ashlee, lascialo stare pure tu!"- disse Menno.
-"Lascialo. Voglio vedere cosa fa!"- dissi girandomi una ciocca di capelli tra le dita.
I suoi amici strinsero la presa e Martin, con calma, disse:-"Mollatemi!"-
-"Mollatelo!"- ordinai.
Martin, liberatosi della presa dei suoi amici, mi si avvicinò velocemente e mi strinse a sé. Ero già pronta a dovermi proteggere da qualche colpo ma non mi fece niente. Respirai profondamente e Martin sussurrò:-"Non ti potrei mai far del male..."-

La situazione a casa, sembrò essersi rilassata.
-"Ti va se ne parliamo da soli?"- dissi guardandomi attorno.
-"Si, certo!"-
Martin mi prese per mano ed andammo nella nostra stanza.
-"Sapevi che non ti avrei fatto del male?"- disse Martin chiudendosi la porta alle spalle.
Annuì ed incrociai le braccia al petto.
-"P-posso abbracciarti?"- balbettò Martin. Aveva gli occhi lucidi. Gli passai le braccia attorno al collo e lo strinsi a me.
-"Stai bene?"- disse toccandomi come se fossi fatta di cristallo.
-"Io si e tu?"-
-"Si ma...non so davvero cosa mi sia preso! Possiamo dormici sù?"-
-"Certo ma forse i tuoi amici vorrebbero parlarti!"-
-"Si!"- urlò Menno dal corridoio.
Andai ad aprire la porta e vidi gli amici di Martin ammassati per poter origliare.
-"Ecco la prova della nostra discussione!"- dissi guardando Martin.
-"Va bene. Ci vedo a parlare e torno qui!"- mi lasciò un bacio sulla guancia ed insieme ad i suoi amici andarono nel salone.

Sospirai ed inizia a pensare cos'avessi potuto fare se mi avesse attaccato. Mi chiusi in bagno e mi feci una doccia rilassante.
Sentì la porta del bagno aprirsi mentre avvolgevo un telo attorno al mio corpo.
-"Ehy!"- disse Martin sorridendo.
-"Stai bene?"- dissi guardandolo.
-"Si!"- mi schioccò un bacio sulla guancia. -"Vuoi che parliamo?"-
-"Come preferisci! Vado a vestirmi."- mi chiusi la porta alle spalle ed indossai dei pantaloncini ed una T-Shirt.
Dopo poco Martin mi raggiunse a letto. Mi si corico di fianco e mi fece poggiare la testa sul suo petto.
-"Hai ragione a dire che questa non è una convivenza!"- disse schioccandomi un bacio sulla fronte. –"Ma ti prometto che ad Amsterdam sarà diverso!"-
-"Martin, mi hai fatto spaventare prima."- dissi sfiorandogli la guancia.
-"Lo so e mi dispiace. Mi puoi perdonare in qualche modo? È una cosa che non capiterà più sai che non sopporto l'idea di poterti fare male."-
-"Si Martin, mi fido. Ti dispiace se vado a dormire con tua sorella?"-
Martin deglutì e mi guardò negli occhi.
-"Se ti fa sentire meglio puoi andare."-
-"Buonanotte."- gli schioccai un bacio sulla guancia ed uscì dalla nostra stanza.

Laura mi stava già aspettando a letto e quella casa era diventata tremendamente silenziosa. Spensi la luce e mi coricai accanto a lei.
-"Hai fatto pace con Martin?"- disse guardandomi.
-"Si ma non mi andava di dormire con lui."-
-"Invece dovresti."-
-"Laura, sei di parte tu! Qui dentro siete tutti dalla parte di Martin."- mi agitai ed iniziai praticamente a litigare con le coperte.
-"Ashlee, se fossimo stati tutti di parte, pensi davvero che avremmo tenuto fermo Martin?"-
-"Proprio perché siete di parte l'avete fermato. Comunque, non mi va più di parlarne."- chiusi gli occhi e mi voltai dal lato opposto a Laura.
Dopo circa un'ora, non stavo ancora dormendo. Mi alzai dal letto e scesi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.

Vidi le luci del giardino accese ed un'ombra che avrei riconosciuto facilmente.
Martin se ne stava seduto da solo su un divanetto e contemplava la piscina.
-"Martin."- dissi tenendo tra le mani due bicchieri di thè freddo. Il moro si voltò e mi squadrò per un po' –"Cosa ci fai ancora sveglia?"-
-"Non riuscivo a dormire. Ti va del thé?"- dissi indicando i bicchieri con la testa.
-"Si, grazie."-
Gli diedi il suo bicchiere verde e mi accomodai accanto a lui.
-"Come mai non riuscivi a dormire?"-
-"Laura russa."- mentì.
-"Farò finta di crederti ma è impossibile."- Martin sorrise timidamente e bevve un sorso della bevanda che gli avevo portato. Feci lo stesso e dissi:-"Tu cosa ci fai qui?"-
-"Mi servirebbe una scusa buona come la tua ma il vero motivo per cui sono qui è che non riuscivo a dormire. Ho anche litigato con mia mamma. Ashlee se non ce la fai a perdonarmi dimmelo subito."-
Sospirai e cercai di prendere una decisione velocemente.
-"Ashlee!"- disse Martin sfiorandomi il viso. –"Sono convinto che tu sia l'amore della mia vita e ti prego di perdonarmi."-
-"Martin, sei riuscito a non dare sfogo alla tua rabbia su di me, cosa che io non riesco a fare. Ti amo!"- dissi baciandolo.
-"Ti amo anch'io."-

Spazio autrice:
Ehilà, spero che questo capitolo vi piaccia. Commentate e lasciate una stellina!
Love u! 💕😝✌🏻

In the name of love 2 -Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora