15. Prom

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Oggi è il giorno del ballo.
E io voglio morire. Più del solito, s'intende.

Sto osservando il tetto della mia stanza da qualche minuto, sperando mi crolli addosso e metta fine alla mia esistenza, ma vengo disturbato da una voce che riconosco molto bene e che, con molta delicatezza e molto amore, mi urla, in maniera decisamente isterica, di sbrigarmi.
E no, non si tratta di mia madre. Jack è partito di nuovo, quindi di me le frega poco e niente.
E no, non si tratta neanche di mia sorella, che col suo pancione a malapena riesce a scendere dal letto la mattina.

Ma sì, si tratta di Hailee, la mia migliore amica. Hailee, che entra in camera mia urlando – come già detto – e poi inciampa, finendo di faccia sul mio materasso, un sommesso gemito di dolore ad accompagnare la sua caduta.

Allontano immediatamente le mie gambe dal suo corpo, così che non possa acchiapparmi e buttarmi giù dal letto, e la osservo con sguardo assonnato e disperato.

«Sai che ore sono?» urla subito dopo essersi ripresa, mettendosi a sedere sul mio letto, abbracciando con foga il mio peluche di Happy, un personaggio di Fairy Tail, regalatomi da mia sorella anni fa.
«No, ma spero l'ora della mia morte» le rispondo, accoccolandomi tra le coperte morbide e accoglienti.

«Luke, stasera c'è il ballo, dobbiamo prepararci» mi riprende, buttandomisi addosso.
Faccio una smorfia e sbuffo sonoramente. «Solo perché Sophie ha accettato il tuo invito, non significa che debba rompermi i coglioni» borbotto, cercando di togliermela di dosso, ma con scarsi risultati.

«Ti ricordo che andrai al ballo con Michael Clifford!» incrocia le braccia al petto e mi osserva dall'alto, mentre i capelli lunghi le ricadono ai lati del viso. Sono così lunghi che potrebbe facilmente travestirsi da Medusa stasera.
«Ti ricordo che di Michael Clifford non ne voglio più sapere» ribatto a mia volta.

«Luke...» dice solamente, incrociando il mio sguardo.
I suoi occhi sono compassionevoli e mi rattristano, così tanto che finisco per mordicchiarmi il labbro inferiore per trattenere le lacrime. «Smettila» mormoro con voce sottile.

«E tu smettila di mentirmi» replica. «So che avete discusso e so che da allora lo eviti, ma... mi hai rotto i coglioni per mesi parlandomi di lui e adesso finisce così? Seriamente? Non hai voglia di lottare?»
«Non voglio lottare per qualcuno che non avrò mai.»

«Non puoi saperlo.»
«Lo so e basta» ribatto, stringendo i pugni e chiudendo gli occhi, per evitare di farmi sopraffare dai miei sentimenti.

Amare qualcuno che non avrai mai il piacere di conoscere per davvero. Amare qualcuno che non si darà mai la possibilità di conoscerti.
Amare qualcuno che non ti ama né ti amerà mai.
Che fregatura, l'amore.
Che poi, amore? Si può amare qualcuno pur senza conoscerlo per davvero, sotto ogni aspetto? È amore, quello?
Non penso di poter descrivere ciò che ho dentro con altre parole. Perché ogni sentimento, ogni emozione, sa di amore.

Sbuffo, scacciando via i miei pensieri fin troppo profondi per i miei gusti, e ritorno sulla terra ferma, aprendo gli occhi e incontrando quelli della mia migliore amica.

«Va bene» sussurra con un tono decisamente troppo dolce per una come lei. Dopodiché scende dal letto e mi porge la mano, che stringo prontamente e con vigore. «Però al ballo ci andiamo lo stesso, vero?»
Faccio per rispondere, ma poi mi blocco. «In che senso?»

«Non avrebbe senso, per me, andare al ballo senza di te.»
«Hailee...» mormoro, commosso.
«Poi chi prenderei per il culo per tutta la serata?» aggiunge subito, facendomi alzare gli occhi al cielo.
«E va bene, prepariamoci per questo maledetto ballo.»

💭

Io, Hailee ed Ashton, di fronte allo specchio della mia stanza.

Io con un abito celeste – da principe azzurro – che Michael ha fatto commissionare per me e che ha fatto spedire all'indirizzo di casa mia, evitando così di presentarsi e incontrarmi un'altra volta.

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