26. Ten minutes

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Mi infilo nel box doccia, sistemo la temperatura, mettendola tiepida, e lascio che l'acqua scorra per un po' fino a che non raggiunge la temperatura ideale per quest'estate calda, e poi mi ci infilo sotto, lasciandomi rigenerare e rilassare dall'acqua che striscia sul mio corpo stanco, ma adesso decisamente più alleggerito.

Chiudo gli occhi, mentre sento i capelli appesantirsi leggermente e pizzicarmi la nuca, mentre sento le labbra umide socchiudersi, attente a non ingerire acqua, ma bramandola come se fosse nettare per gli Dei.

Rimango così, per qualche minuto, le braccia allungate ai lati del mio corpo, le mani rilassate, le gambe di qualche centimetro distanti tra loro.
Rimango così, cercando di non pensare a nulla, non riuscendoci realmente. Perché non sono in grado di tenere la mia mente vuota.

E poi prendo lo shampoo, massaggio la nuca con impegno. E lo faccio per due volte, perché non si sa mai. Perché oggi è un giorno speciale e devo presentarmi al mondo al mio meglio. E per mondo intendo Michael Clifford, del resto delle persone me ne frega poco (e le persone di cui mi frega mi hanno visto in situazioni peggiori).

E poi prendo la maschera idratante, che coi miei capelli riccioluti è una salvezza, un dono di Dio per noi comuni mortali con dei capelli che hanno più nodi che capelli stessi.

E poi lavo il corpo, col bagnoschiuma al cocco, lavando ogni zona con attenzione e cura e godendomi il profumo forte che si propaga nell'aria, crogiolandomi in esso.

Mi risciacquo, e rimango ancora per qualche minuto sotto il getto dell'acqua, incapace di trovare la forza per uscire dal box doccia e iniziare a scegliere i vestiti che indosserò questa sera. Devo chiamare Hailee, questo è certo. E non so se sono pronto a subirmi le sue parole. Che saranno un po' insulti, un po' battutine maliziose, un po' consigli neanche fosse mia madre (mi aspetto già un "ricordati di fargli usare il preservativo, perché non verrò a trovarti all'ospedale quando ti prenderai una malattia venerea", ma so che ha ragione, ma so anche che non sono così stupido da non usare un fottuto preservativo).

Sospiro e mi decido ad uscire dal box doccia, sistemando un asciugamano sui fianchi e poggiandone un altro sul collo, passandolo velocemente tra e sui capelli per togliere l'acqua in eccesso.

Mi osservo allo specchio del bagno, nonostante sia un tantino appannato, e faccio una smorfia quando noto l'assenza delle forme delineate degli addominali. Diciamo che ho la tartaruga, ma al contrario. E lo sapevo che avrei dovuto evitare di mangiare due pizze per pranzo, ma Avril ha rinunciato alla sua e quindi mi sembrava male lasciarla lì, da sola. La pizza esiste per essere mangiata, d'altronde.

Mi dirigo verso la mia stanza quando mi rendo conto di essere già asciutto – perché fa caldo, troppo caldo, tanto caldo che i liquidi evaporano in tre secondi – e mi appresto a recuperare il mio cellulare, cercando il contatto di Hailee tra i preferiti e premendo sopra al suo nome (accompagnato dalla foto di un membro dei BTS, di cui non ricordo assolutamente il nome, se non che avesse a che fare con lo zucchero, in qualche strano modo). Poggio il cellulare sul letto, il vivavoce attivo, e ascolto lo squillo in attesa che mi risponda, aprendo il mio armadio e guardando il casino al suo interno con disperazione.

Hailee risponde dopo pochi squilli. «Ayo! Hitman Bang introduces...» dice, facendomi aggrottare la fronte con confusione.
«Cosa?» esclamo.

«Sto finendo nel tunnel oscuro dei BTS, aiutami, salvami!» mormora, disperata tanto quanto me, ed è dura raggiungere il mio livello di disperazione in questo preciso momento.

«Magari un'altra volta» dico velocemente, accantonando l'argomento. «Michael mi ha invitato ad uscire con lui, stasera» rilascio tutto d'un fiato, rendendomi conto che Michael fottuto Clifford mi ha effettivamente invitato ad uscire. Solo io e lui. Solo noi.

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