Ci sono stati momenti in cui la mia vita mi è parsa un incubo, in cui mi sono sentito inondare da acqua piena di disperazione, in cui ho sentito il respiro bloccarsi in gola, in cui ho creduto di essere sul punto di annegare e in cui ho immaginato che non ce l'avrei mai fatta, a giungere a riva, a salvarmi, a respirare, ad andare avanti, a risvegliarmi dall'incubo che era la mia stessa vita.
Ma ci sono stati anche momenti in cui la mia vita mi è parsa un sogno, in cui ogni cosa si è trovata al posto giusto, nel momento giusto, in cui ogni pezzo si è incastrato perfettamente con quello accanto, in cui i miei sorrisi sono stati sinceri e in cui il calore attorno a me si è rivelato onnipresente e decisamente piacevole.
E questo esatto istante, questo esatto momento, fa parte della seconda categoria.
Mi sembra di essere in un sogno, mentre cammino sul vialetto di fronte a casa mia, dirigendomi verso la macchina nera parcheggiata al lato del marciapiede. Ma non è la macchina nera a catturare la mia attenzione, anche perché ormai la conosco bene e la riconoscerei ovunque, bensì il bellissimo ragazzo poggiato su di essa, e sì, conosco bene anche lui, ma, ogni volta che i miei occhi si posano sulla sua figura, è come se non lo conoscessi affatto, è come se lo vedessi per la prima volta.
Sento il suo sguardo chiaro addosso e sento decisamente fin troppo i mille brividi che mi percorrono la schiena, ma sento anche le mani formicolare, vogliose di toccarlo, e un calore che si propaga per tutto il corpo, ansioso per la serata sul punto di iniziare.
Michael mi apre la portiera dell'automobile, senza dire nulla, e mi fa cenno di salire, mentre la maglia semplice e nera che sta indossando si abbassa quel tanto per mostrare le sue clavicole sporgenti e la sua pelle lattea. E giuro che vorrei non pensare a nulla di male, ma non posso fare a meno di desiderare di baciare quella zona, di leccarla e di succhiarla fino a farla divenire rossa, violacea, piena di lividi.
Scuoto la testa, prima che i miei pensieri raggiungano una zona un po' più a Sud del corpo, e mi appresto a salire in macchina, osservando il ragazzo che fa il giro di essa, da davanti, con passo tranquillo, osservando i pantaloni neri e stretti che si stringono attorno alle sue cosce, più magre rispetto a mesi fa, ma sempre possenti. E Dio, devo seriamente calmarmi.
Lo osservo anche mentre sale, mentre si posiziona sul sedile, mentre sistema la cintura di sicurezza, mentre avvia l'automobile, e mentre si inserisce in strada con mosse sicure. La macchina è sempre la solita, ma trovarmi seduto sul sedile anteriore, accanto al posto di guida, fa un altro effetto, ma mi fa stare bene, perché mi piace osservare Michael mentre guida, mi piace osservarlo mentre fissa concentrato la strada davanti a sé, le rughette sulla fronte e le labbra rosse e carnose strette tra loro.
«Dove stiamo andando?» chiedo dopo qualche minuto di silenzio, giocherellando con la cinghia della cintura di sicurezza.
«Lo vedrai» mormora, con un sorriso flebile sul viso, per poi girarsi nella mia direzione e farmi un veloce occhiolino, per tornare subito dopo a fissare la strada davanti a sé.Annuisco, senza dire altro, e mi concentro anche io sulla strada davanti a noi, e sulla città attorno a noi, sulle villette a schiera e sui palazzi alti, sugli edifici scolastici e sui marciapiedi vuoti. Ci stiamo dirigendo verso una zona periferica e probabilmente chiunque altro, al mio posto, sarebbe un minimo preoccupato a riguardo. Ma, sinceramente, se Michael fosse un assassino professionista, lo pregherei di uccidermi. Un po' come Hailee farebbe con Killua di Hunter x Hunter.
Circa cinque minuti dopo, la macchina inizia a rallentare, fino a che non si ferma completamente, parcheggiata in un parcheggio abbastanza vuoto, anzi, stranamente vuoto, direi, essendo oggi sabato.
Corrugo la fronte, ma tengo la bocca chiusa, scendendo dall'auto e godendomi l'aria né fredda né calda che mi colpisce il viso. Il calar della sera e la notte sono i momenti migliori della giornata in estate, in cui si può stare a maniche corte, ma senza morire di caldo e rischiare che i propri liquidi corporei evaporino.

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Heroes & CO || 5SOS
FanfictionAvete presente quando guardate una persona e i vostri pensieri sono: "Tu, creatura divina, tu, che somigli ad un angelo luminoso. Tu, proprio tu, fammi tuo e ingravidami, per favore". Ecco, questo è stato il mio primo pensiero la prima volta - e la...