29. Yes

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«Cosa ti andrebbe di mangiare per colazione?» mi chiede Michael appena ci troviamo in cucina, un'isola in marmo chiaro posta al centro, ogni oggetto al posto giusto, in un ordine quasi maniacale, spaziosa e luminosa. È una di quelle cucine che ti fa venir voglia di metterti all'opera, di preparare piatti che neanche Masterchef, dolci che neanche Bake Off. Se non fosse che, ogni volta che devo prepararmi il pranzo o la cena da solo, preparo del ramen istantaneo.

«Vorrei rimanere sul leggero, sinceramente» rispondo, avvicinandomi con piccoli passi a Michael, indeciso su quanta distanza lasciare tra di noi. «Ancora mi sento pieno per la cena di ieri sera» ammetto, poggiando una mano sulla pancia gonfia. Devo iniziare ad allenarmi. E faccio finta che non mi ripeta questa cosa almeno una volta al giorno e poi la dimentichi l'istante dopo, mentre sto ad ingurgitare di tutto e di più.

«Abbiamo dello yogurt greco e dei mirtilli. Vanno bene?»
«Sì! Adoro i mirtilli!» esclamo estasiato, pregustando già il sapore dei piccoli frutti di bosco in bocca.
Michael annuisce in risposta e si appresta a recuperare lo yogurt e i mirtilli dal frigorifero a due porte, dandomi le spalle.

Cerco di non fissare il suo sedere sodo quando si abbassa per recuperare i mirtilli e il cellulare squilla nel momento esatto in cui cado in tentazione. Sussulto sul posto e recupero il mio cellulare dall'isola della cucina su cui l'ho poggiato poco fa, notando con una smorfia il mittente della chiamata.

«Luke Robert Hemmings, dove cazzo sei finito?» esclama la mia migliore amica nel momento esatto in cui accetto la chiamata.
Allontano il cellulare dall'orecchio, per evitare di perdere l'udito a causa della sua voce acuta. «Sono...» inizio a dire, per poi mordicchiare il labbro inferiore e lanciare una veloce occhiata a Michael, intento a sistemare lo yogurt in due ciotole di vetro. «Sono a casa di Michael» le rivelo alla fine, preparandomi ad un urlo così forte da rischiare di far saltare in aria anche la casa di Michael. Ma non arriva. Grazie a Dio.

«Oh mio Dio!» dice invece lei, un accenno di sorpresa nella voce. Sento rumore dall'altra parte della "cornetta", ma non sono in grado di capire cosa stia facendo, fino a che non apre bocca di nuovo. «Ashton, nostro figlio è finalmente diventato un adulto!»
Spalanco la bocca, sconvolto, e poi scuoto la testa, esasperato. «Hailee, guarda che ho perso la verginità prima di te» dico, offeso, ma poi mi ricordo di essere in casa di Michael, nella sua cucina, insieme a lui. Mi giro in direzione del ragazzo, che mi sta lanciando un'occhiata divertita, ma interrogativa allo stesso tempo. Boccheggio, ma non gli dico nulla.

«Ha usato un preservativo, vero? E il lubrificante? Riesci a camminare? Vuoi che venga a prenderti? Quando tornerai a casa? Tornerai a casa, vero? O scapperete in Norvegia e vi sposerete, per poi adottare venti figli e diventare i nuovi Brangelinadomanda senza sosta, senza neanche darmi il tempo di risponderle, o almeno di interromperla così prenda fiato.
«Respira» le dico, nel momento esatto in cui finalmente si zittisce.

«Come faccio a respirare quando il mio migliore amico ha finalmente scopato?»
«Hailee...»
«Cosa?»

Faccio per dirle che non è successo nulla, ma sento lo sguardo di Michael addosso, tanto che le guance mi si colorano di rosso per l'imbarazzo. «Ne parliamo quando torno a casa.»
«E quando sarebbe, esattamente?»
«Non lo so.»
«Be', chiedilo a Michael» risponde, con voce palesemente annoiata. La conosco così bene e da così tanto tempo che ormai riesco ad abbinare il tono della sua voce ad un'emozione. E, in questo esatto istante, è davvero, davvero, annoiata.

Sospiro, ma punto il mio sguardo sul ragazzo, che ha poggiato le due ciotole con yogurt, mirtilli e qualche goccia al cioccolato sull'isola. Due cucchiai sistemati accanto, poggiati su un fazzoletto, e due bicchieri, vuoti, riposti davanti. «Michael...» mormoro, attirando la sua attenzione.
«Sì?»

«Hailee vuole sapere quando tornerò a casa» gli rivelo, imbarazzato. Non è che mi piaccia particolarmente ammettere al ragazzo che mi piace che la mia migliore amica si comporta come se fosse mia madre.
«Quando vuoi» risponde lui, facendo spallucce.

«Digli che stasera daremo una festa per il tuo compleanno. È invitato anche lui» si intromette la mia migliore amica, ancora decisamente annoiata.
«Stasera daranno una festa per il mio comple... aspetta, cosa?» esclamo, aggrottando la fronte confuso.
«Oh, cazzo!» esclama Hailee, confondendomi ancora di più. «Fai finta che non ti abbia detto niente, va bene? Ci vediamo quando torni!» esclama, prima di interrompere la chiamata.

Osservo la schermata principale del mio cellulare, con sguardo decisamente fin troppo confuso.

«Che succede?» mi chiede Michael, notando la mia confusione.
«Ha interrotto la chiamata, senza darmi tempo di replicare o capire cosa diamine abbia organizzato» gli spiego, sedendomi di fronte a lui sull'isola, sistemandomi sullo sgabello col cuscinetto in pelle, attento a non perdere l'equilibrio e cadere. E ne sarei capace, eccome se ne sarei capace.

«Be', stasera andremo a casa tua e lo scoprirai, no?» domanda, ancora in piedi di fronte all'isola.
«Sì» rispondo, annuendo e passando la lingua sulle labbra secche, perché sto morendo di sete, visto che non bevo da ieri sera.

Michael sembra leggermi nel pensiero, perché mi chiede: «Acqua o ACE?».
«Acqua» rispondo con prontezza.
Annuisce e prende una bottiglia d'acqua dal frigorifero, per poi metterla al centro dell'isola.

«Buon appetito» mi dice, facendomi l'occhiolino.
«Grazie, per tutto. E buon appetito anche a te» mormoro, imbarazzato.

Ho superato la cena di ieri sera, ho superato la nottata passata a dormire insieme, nello stesso letto. Ma non so se sono in grado di superare anche la colazione insieme. È una cosa fin troppo domestica, e ho paura di potermi abituare, e ho paura di iniziare a sperare troppo, a sperarci troppo. Perché Michael non sa quello che sta facendo e io non so quello che mi sto facendo fare.

«Luke...» mormora, dopo qualche minuto di silenzio passato a mangiare lo yogurt, che coi mirtilli e il cioccolato è buonissimo.
«Sì?»
«Quello di ieri, per me, è stato un appuntamento.»

Mi affogo con un po' di yogurt e tossisco a lungo, prima di bere un po' d'acqua per riprendermi. Attendo qualche altro secondo prima di rispondere, puntando lo sguardo ovunque, eccetto che sulla figura di Michael davanti a me. «Anche... anche per me.»

«E Luke...?»
Alzo lo sguardo e lo punto sul suo, nonostante sia ancora estremamente imbarazzato e confuso e quasi felice e ancora confuso. «Sì?» domando, e questa volta evito di mangiare. Non vorrei rischiare di affogarmi di nuovo.
«Ti va di essere il mio ragazzo?»

Sbarro gli occhi e quasi dimentico di respirare, mentre il corpo mi si immobilizza e il mondo attorno sembra smettere di esistere. Non sento rumori, non sento nulla. Nemmeno il mio cuore. Ma vedo Michael. Vedo i suoi occhi verde primavera, che oggi sono più verdi del solito, che oggi sono più lucidi del solito. Vedo Michael, che si sta mordicchiando il labbro inferiore, quasi come se fosse spaventato, nervoso, ansioso. E sinceramente quelle labbra splendide che si ritrova gliele vorrei mordere io. E quindi mi alzo, e mi avvicino a lui, con passi veloci, nonostante sia destabilizzato, nonostante tutto attorno a me sia sfocato, come in un sogno. Ma non voglio perdere il briciolo di coraggio che mi ritrovo, perché non voglio sprecare la possibilità che mi sto dando, che mi sta dando. E porto le mani sul suo viso, sulle sue guance calde, arrossate, osservando il suo sguardo confuso, perdendomi nel suo sguardo confuso. E poi lo bacio, senza pensarci troppo. Lasciandomi andare alle sue labbra carnose, che sanno di yogurt e mirtilli e cioccolato e semplicemente lui.

«Sì» sussurro, tra un bacio e un altro, pienamente ricambiato, tanto da uccidermi dentro.

🌸🌸🌸

HOOOLA!
Come state?

Cosa ne pensate di questo capitolo? Siete felici per l'ultima parte? Siete d'accordo con la risposta e scelta di Luke?
E cosa pensate accadrà nel prossimo capitolo, adesso che i due sono una coppia? Come pensate saranno come coppia? Funzioneranno?

Fatemi sapere tutti i vostri pensieri con un commento e ricordatevi di lasciare una stellina.

Ci ritroviamo giovedì prossimo - se sopravvivo all'uscita di Burn The Stage - con un nuovo capitolo.

#Staytuned 😎
e
#Fighting 💪🏻

A presto.
- Tatia;

⭐️👁👁💧

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