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Midoriya era sempre più confuso, e soprattutto da se stesso.
Si faceva miliardi di problemi anche futili, che non lo portavano a niente.

«I-io.. devo riflettere Todoroki, per favore esci» disse, con un tono abbastanza autoritario da sorprendere entrambi notevolmente.

Shouto, senza dire niente, fece esattamente ciò che aveva ordinato il verde. In un certo si sentiva quasi respinto.

«E ora che faccio?» sospirò affranto Izuku, portandosi le mani mie perennemente capelli arricciati, tirandone anche le punte lievemente.

In tutto quel casino presente sia nella stanza che nella sua testa, per poco non si accorse di un bussare vigoroso alla porta della camera.

Piano e lasciando intravedere solo uno spiraglio di quel disordine incredibile, aprì la fantomatica porta; ritrovandosi a guardare due spalle enormi.

Sapeva perfettamente di chi fossero.
«A-A-All M-Might?» chiese incredulo, vedendo come l'uomo si abbassasse per vederlo in faccia.

Come di consueto, sorrise raggiante nel suo modo unico, che il minore adorava con tutto se stesso.

«Midoriya-shonen, posso entrare?» chiese l'Hero, formoso come sempre.
Il sorriso di Izuku si affievolì in un millisecondo, mentre l'ansia saliva.

Cosa avrebbe dovuto fare?
Lasciarlo entrare e fargli volontariamente vedere il trambusto
o inventarsi una scusa sul momento?

Non trovava giusta nessuna delle due opzioni, ma avrebbe dovuto scegliere comunque, pur contro la sua ferrea volontà.

«Veramente, non mi sento molto bene..sono svenuto e Recovery Girl ha detto che devo riposare» disse pacatamente.

COSA AVEVA APPENA FATTO?
Era la sua prima e dannatamente ultima bugia.

Quello che aveva fatto era una cosa terribile ed inaccettabile, ed in più lui lo aveva anche detto con una calma ed una naturalezza indescrivibile.

All Might annuì comprensivo, prima di lasciarlo con questa frase;
«Rimettiti il prima possibile, ci conto» e lasciarlo lì su due piedi.

Aveva appena mentito per la prima volta all'Hero Number One per eccellenza, che gli aveva anche augurato una buona guarigione.

Stava somigliando troppo ad una persona, e la cosa non gli piaceva neanche un po'. Anzi, forse aveva lo stesso comportamento.

Ma lui non sapeva che proprio quella persona avesse ascoltato tutto.
Ma proprio tutto.

Sapeva di come avesse reagito Midoriya  alla stanza che, a quanto pareva, il bicolore aveva messo sotto sopra.
Sapeva della bugia, ogni cosa.

Quella persona era ancora lui, che era sia sorpreso che indignato per il comportamento del presunto Deku.

Come poteva avergli copiato stile di pensare ed agire?
Si ripeteva furioso, iniziando anche a gonfiare il petto senza controllarsi.

Ripensò poi alle parole della sua cara madre; «ricorda Kastuki: a chi sa attendere, il tempo apre ogni porta»
e lo fece.

Prese dei grandi respiri, strinse i pugni ed assottigliò gli occhi, ma non agì.
Avrebbe trovato il momento perfetto per picchiare quello stupido pezzente.

E avrebbe anche instaurato un bel piano per riuscirci. Doveva finalmente avere una giusta e sana vendetta, che gli spettava di diritto.

E ghignò fiero di se stesso e della sua tanto sperata pazienza, che per una volta aveva avuto la meglio.

Gomen, aggiorno soltanto adesso per vari problemi di connessione.

In ogni modo, sono in viaggio da quasi cinque ore e vi giuro, io il traffico lo faccio fuori se fa avanti così. ( ̄▽ ̄)

Hugs〈Tododeku〉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora