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Il loro magico momento insieme, di unione, venne interrotto dalla squillante voce di Kirishima.

«Ehi voi due! Un po' di vera essenza insomma.. siete uomini!» disse, mostrando i suoi denti aguzzi allegro.

E anche ingenuo, per aver appena interrotto il loro attimo.

I due si lanciarono un fugace sguardo, prima di ritornare sul soggetto di fronte a loro. Eijirou sorrise ulteriormente.

«Che ne pensate di, umh, prendere parte ad un piccolo party che sto organizzando? Niente ragazze!» fece solidale, dando una pacca sulla spalla di Midoriya.

Izuku rifletté un attimo, prima di affermare per entrambi un:
«Ci saremo Kirishima, puoi contarci» e di sorridere solare in risposta.

Todoroki strabuzzò gli occhi, mentre il rosso li salutava andando per la sua strada. «Ma che diav-»

«Ti prego!» Izuku mostrò una faccia da piccolo cucciolo indifeso, con gli occhi che scintillavano, mentre il cuore di Shouto si stringeva.

Sbuffò, ma non disse niente per negare il fatto di voler andare alla festa.
Midoriya, dopo un ultimo e tenero sorriso, tornò in camera sua estasiato.

Tra lui e Todoroki le cose andavano per il verso giusto, e non stava più nella pelle al solo immaginarsi una festa per svagarsi da tutte quelle questioni.

Il giorno dopo, venne convocato dal preside stesso nel suo ufficio, cosa che mandò completamente a puttane la sua somma gioia.

«Siediti, prego» cordialmente, Nezu lo accolse. Aveva un tono di voce, come sempre, calmo e rilassato.

«Saprai certamente perché ti ho convocato qui..» mormorò, incrociando le mani sul suo grembo animale. 
Midoriya annuì.

«Allora, non voglio nasconderti niente ragazzo, ma devi sapere che... non sappiamo cosa ti stia succedendo.
Dai tuoi dati sembra andare tutto bene, il Quirk poi lo avevi fin dalla nascita e la tua salute è ottima» sospirò.

«È una cosa che non mi è mai successa, in tutti gli anni che sono in questa scuola non avevo mai visto qualcuno come te.. ma devo verificarlo di persona» esalò.

«S-significa che devo utilizzare il mio Quirk, a-adesso?» parlò Izuku.
Aveva paura e tanta, soprattutto davanti al preside.

Quest'ultimo fece un accenno del capo, prima di intendere; «Non ti sto chiedendo di farti del male da solo, ma devo purtroppo verificarlo sul serio».

«Rompi pure la sedia» ancora, il preside stava cercando di far sentire il verde a suo agio, cosa però altamente impossibile.

Agì come aveva suggerito il direttore, cercando di incanalare in una sua mossa quante più forze necessarie per una reazione inversa da parte del suo corpo.

Successe.

Come la sedia toccò terra, i conati di vomito salirono immediatamente e nemmeno il tempo di dire qualcosa, che aveva già chiuso gli occhi.

Non sentì neanche l'impatto con il pavimento e tantomeno Nezu che correva a soccorrerlo.

La sua visione sembrava qualcosa di enormemente indefinito ed insolito, pareva in qualche modo diversa dalla altre.

Una stanza bianca, e Todoroki disteso sopra ad un lettino grigiastro, con i polsi legati ed uno sguardo mai visto in volto, era forse paura?

A Midoriya vennero inconsapevolmente i brividi.

E poi un altro scenario, l'alba con i suoi colori scarlatti, ma qualcosa stava rovinando quel bel paesaggio.

Dei singhiozzi, in lontananza, che cullavano la ormai strana atmosfera, e lui conosceva bene quei singhiozzi..


Okay non mi uccidete per far finire un capitolo così pls.
Btw, grazie per il supporto ed i compimenti ;3

CI SARANNO DELLE SPIEGAZIONI PIÙ AVANTI, GIURO.

Hugs〈Tododeku〉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora