Capitolo 16 ~ Tenebre

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MIKASA'S POV

Dopo un lasso di tempo che mi parve infinito, decisi di riaprire gli occhi. Davanti il mio sguardo ritrovai un volto a me, purtroppo, assai familiare: questa sagoma scura, ma inconfondibile, mi guardava con occhi scrutatori e con fare curioso. Rimasi con la bocca leggermente aperta e gli occhi altrettanto sgranati, incredula della scena che mi apparve davanti. Lo vidi sorridermi quasi impercettibilmente, per poi avvicinarsi al mio viso. Deglutii, non capendo questo suo cambio d'umore.

Avrei voluto fargli mille domande:

"Perché? Perché farmi soffrire come un cane per poi tornare quando ti pare?"
"Perché? Perché mi hai baciata pur non provando nulla nei miei confronti?"
"Perché? Perché, poi, io mi faccio trattare in questo modo da te?"
"Perché? Perché? Perché?"

Non aprii bocca. Non riuscii a porgli neanche mezzo interrogativo, troppo ammaliata da quegli occhi scuri come una notte senza stelle né luna. I suoi capelli corvini, morbidi e profumati mi solleticarono la punta del naso.

La parola che pronunciò dopo mi parve lontana, pronunciata quasi con agonia, come se fosse l'ultima parola di un uomo che sta espirando il suo ultimo respiro. In modo flebile, debole, ma con un sentimento talmente forte da riuscire a farmi tremare.

Levi: <<Mikasa...>>

Mi alzai di colpo.

Avevo il fiatone come se avessi corso per tutta la cittá senza mai fermarmi. Ero sudata come appena uscita da un allenamento sfiancante. Ed ero impaurita, come quando credetti di aver perso Eren una volta per tutte.

Per una volta nella mia vita, lo ammisi: Mikasa Ackerman aveva avuto davvero paura.

Ma paura di cosa? Perché?

Avevo senza ombra di dubbio affrontato mostri assai peggiori, in situazioni molto piú pericolose.

E allora perché? Perché avere paura solo adesso?

Mi presi la testa fra le mani, stringendo i capelli con tanta forza da farmi male.

Non volevo piú chiudere gli occhi, troppo il terrore di rivedere quel volto dalla pelle cosí diafana e morbida.

Rimasi in quella posizione per minuti, o forse ore, non riuscendo a muovere neanche un singolo muscolo.

Decisi di alzarmi per prendere una boccata d'aria, come facevo i primi tempi dell'alloggiamento a casa Jeager.

Quando aprii la porta, una folata d'aria fredda invase il mio corpo, rassenerandomi all'istante.

Fregandomene del fatto che avrei potuto beccarmi un bel raffreddore, con un piede varcai la soglia, e decisi che una passeggiata nel cuore della notte non poteva farmi altro che bene.

[...]

LEVI'S POV

Mi sveglai di soprassalto nel cuore della notte, mettendomi a sedere sul mio letto e cacciando un sonoro <<NO!>>.

Sentivo la schiena bagnata di sudore, come anche la fronte, mentre il cuore batteva nella cassa toracica talmente forte che sembrava volesse uscirmi dal petto. Abbassai lo sguardo sulle mie mani, anche esse umidicce: erano completamente bianche, da far impressione anche ai latticini, e tremavano vistosamente.

Giunsi alla conclusione di aver fatto un altro incubo, e che, come la volta precedente, non me ne ricordavo il protagonista.

Cercai di sforzarmi di ricordare, poichè ero stufo di restare a guardare mentre il mio corpo si autodistruggeva.

▪•You Found Me•▪ ~RivaMikaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora