Treat you better[2]

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A mio malgrado è arrivato questo momento: dovrò conoscere la mia matrigna, non ché la madre di Ryan.
Scendo dalla macchina appena la parcheggiamo nel garage di casa.
Mio padre, ovviamente si tratta bene e infatti vive in una villa di lusso.

Scendo dalla macchina e mentre Ryan prende la busta piena di vestiti, io prendo la valigia.
Entriamo in casa e mi sembra di entrare in un castello. È tutto addobbato e fin troppo grande. Alla mia sinistra la sala con il camino, i numerosi divani o poltrone e una televisione alta quanto me e larga come la macchina. Mentre alla mia sinistra si trova la sala da pranzo con un tavolo smisuratamente lungo. Davanti a me due scale che portano al piano superiore.
Alzo la testa al soffitto, mentre Ryan chiama una persona che non conosco, sul soffitto si trova un lampadario con tantissimi diamanti che brillano. Quello costa più di me e di tutto ciò che ho...

Abbasso lo sguardo e vedo Ryan dare le buste in mano a un uomo vestito in giacca cravatta.
-Nico, prendi anche la sua valigia-ordina Ryan indicando quello che tengo in mano.
-Certo, signorino.
In pochi secondi mi ritrovo con in mano niente e con la bocca leggermente spalancata per tutto ciò che sto vedendo.
-Avete dei domestici?-chiedo spiazzato.
Ryan ride e annuisce:-Ovviamente.

Già, ovviamente, certo che mio padre questa volta non si è fatto mancare proprio niente

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Già, ovviamente, certo che mio padre questa volta non si è fatto mancare proprio niente.
-Dai, seguimi, ti faccio vedere la tua camera-mi incoraggia incamminandosi verso la scala vertiginosa. A furia di farla digerirò tutto ciò che ho mangiato al McDonald's.
-Oh, per tutti gli elefantini rosa-sento esclamare.

Alzo lo sguardo e all'inizio delle scale vedo una donna con un vestito bianco molto stretto e che mette in risalto le sue forme.
-Mia madre-brontola Ryan facendo un passo indietro per mettere tutti i due piedi sul pavimento in piastrelle bianche.
La donna dai capelli biondi boccolosi scende le scale con una grazia infinita e intanto io non posso fare a meno di chiedermi quanti anni potrebbe avere. Sembra così giovane, al massimo potrebbe avere dieci anni in più di me.

Appena arriva mi continua a fissare con un dolce sorriso sul viso. Non è per niente mia madre: ha un viso più dolce e comprensivo, mentre quello di mia madre è spigoloso e freddo nei miei confronti. Non so perché, non la conosco in effetti, ma già mi sta simpatica. Adesso capisco mio padre.
-Ciao, Peter, tuo padre mi ha raccontato così tante cose su di te-espone e immagino che non siano state cose belle-Ti vuole così bene. Comunque, piacere di conoscerti, mi chiamo Meredith Ferri.

 Comunque, piacere di conoscerti, mi chiamo Meredith Ferri

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Mi porge la mano e io titubante la stringo con la mia. Immagino che non mi devo presentare.
-Bene, adesso vi lascio, si torna a lavoro-scherza per poi girarsi verso di me-Per qualunque cosa puoi contare su di me, benvenuto in famiglia Peter.

Quando la donna se ne va, si trascina dietro il suo buonissimo profumo. È una donna spettacolare.
-Dai, seguimi-mi incita Ryan incominciando a salire le numerose scale.
-Quanti anni ha tua madre?-gli domando mentre salgo gli scalini.
-Trentasei-risponde e io resto a dir poco spiazzato, quella donna dovrebbe avere trentasei anni?-Perché?
-Ne dimostra molti di meno-gli rispondo arrivando a metà scala. Ditemi che c'è un'ascensore, non c'è la farò mai a fare sempre tutte queste scale.

-Molti lo dicono, il suo trucco è mangiare solo vegetariano-confessa arrivando all'ultimo scalino.
Mangiare vegetariano, io?
No, non ci riuscirei mai per quanto mi piacerebbe.
Al piano superiore si apre in tre direzioni diverse: destra, sinistra e davanti a me. I corridoi dove si trovano numerose porte a me sconosciute.

-Qui si trova: la biblioteca, il cinema, due bagni per gli ospiti, una piscina interna, cinque stanze da letto con annesso un bagno privato e infine due studi-mi informa e io mi rendo conto che è totalmente diversa dalla casa che avevo quando ero piccolo. Questa casa è una favola, un castello uscito da un libro delle fiabe.
Ryan mi fa da guida in ogni singola stanza e, quando avrò sistemato la mia camera, ho già deciso che andrò in piscina e poi al cinema. È troppo bella questa casa!

Quando il mio fratellastro apre la mia stanza quasi fatico a crederci: in mezzo alla stanza si trova una scala a chiocciola che porta di sopra.
-Qua sotto è il tuo studio, o l'aria ricreativa-spiega mentre io continuo a guardarmi in giro.

Al primo pino della mia stanza si trova una scrivania, un divano, una tele al plasma e una piccola cucina. Questo potrebbe benissimo essere un'appartamento.
Saliamo le scale e arriviamo alla mia vera stanza da letto: un letto gigante, televisione e una piccola libreria.
-Allora, ti piace?-chiede Ryan, mentre si siede sul mio letto.
-Mi piace? Stai scherzando? Io non esco più da questa casa-scherzo continuando a guardarmi in giro.
-Bene, i tuoi vestiti sono stati già messi a posto, se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa puoi chiedere a una domestica, tranquillamente-mi informa alzandosi dal mio letto e avvicinandosi-Benvenuto a casa, fratello.

Gli sorrido e lui fa la medesima cosa per poi farmi una pacca sulla spalla e andare verso le scale.
Getto lo zaino per terra e senza aspettare altro mi butto sul mio letto matrimoniale. È tutto diverso qui, non è casa di mamma sicuramente.
Qui è tutto così bello.
Questa è la mia nuova casa.

Senza perdere altro tempo mi dirigo verso il mio armadio e appena lo apro noto che è una camera piana dei miei vestiti come delle mie scarpe.
Mi dirigo verso i costumi e ne prendo uno: adesso capisco perché Ryan ha insistito sul comprarmeli, anche se non è stagione.
Prendo un'asciugamano dal mio bagno gigantesco e corro verso la piscina visto che non c'è nessuno.
Appena entro la piscina è gigantesca è tutta accesa grazie alle luci. E non fa nemmeno freddo, si sta bene in questa stanza.
Appoggio l'asciugamano su una sdraio e subito mi dirigo verso l'acqua. La tocco ed è calda, perfetta.
Mi chiedo come mio padre riesca a mantenere tutto questo, gli farò questo domanda quando tornerà da lavoro, adesso mi devo solo rilassare.
Giro le spalle alla piscina e quando sono pronto mi lascio cadere all'indietro.

Questa è una nuova vita.
Una nuova possibilità.

Una vita per distruggerti //cole sprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora