One.

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Mi scostai una ciocca di capelli da davanti agli occhi e mi concentrai sulla pagina di libro che avevo davanti. Neanche due secondi dopo e già non mi ricordavo che materia stavo studiando.

Al mio fianco, Scorpius Malfoy, prendeva appunti su una pergamena nuova. Aveva la cravatta della divisa slacciata, il che lo rendeva ancora più accattivante, i capelli biondo platino perfettamente scompigliati gli ricadevano sul viso. Avrei tanto voluto affondarci una mano per vedere se erano davvero morbidi come sembravano. Gli occhi grigi erano socchiusi, concentrati. La linea della mascella dura, il naso dritto, leggermente all'insù. Teneva una matita tra le labbra.

E solo Merlino sa cosa avrei fatto per essere quel pezzo di legno.

Lo vidi stirare un ghigno. «Modestamente, so di essere perfetto, ma per cortesia rossa» Sapeva benissimo quanto detestavo essere chiamata in quel modo, e chiaramente non perdeva occasione per urlarlo al mondo. «Smetti di fissarmi, non riesco a concentrarmi»

Roteai gli occhi.

Quanta bellezza sprecata per un troglodita del genere.

«Non guardavo te» mentii «Cercavo di copiare il tuo tema»

Alzò lo sguardo dal suo foglio, fissando il pezzo di carta immacolato e il libro che io avevo sotto al naso «Stiamo studiando due materie diverse» scosse la testa divertito e tornò a dedicare tutta la sua attenzione ai compiti.

Sbuffai.

Studiare non faceva per me.

Poggiai la fronte sul legno freddo del tavolo. «Ripetimi perché sono qui, con te»

La biblioteca oltre a puzzare di muffa, era costantemente sorvegliata da una vecchia ultra centenaria con un neo peloso sul mento, che non la smetteva di lanciarmi occhiatine e di sollevare il suo dito rugoso per sussurrare uno "shhh" rivolto chiaramente alla sottoscritta. Madama Prince mi odiava e lo sapevo.

Il biondo sollevò la testa scocciato «Aspettiamo che Albus si decida ad arrivare con il "tu sai cosa" e nel frattempo studiamo» riprese a scrivere «Ora fai silenzio»

«Idiota» borbottai, senza spostarmi di un millimetro, con l'intento di trasmettergli tutto il mio disprezzo attraverso un'unica parola.

Ma lui continuò ad ignorarmi.

«Ti è caduto questo»

Sollevai lentamente, molto lentamente, la testa. Con una mano scostai tutti i capelli che mi erano andati davanti al viso e ci misi qualche secondo a realizzare chi era il tizio che avevo davanti.

«Trevor!» esclamai cercando di darmi un contegno, addrizzando la schiena. «Grazie» afferrai il mio quaderno su cui era disegnata un enorme e orribile caricatura del professor Rüf, e lui mi sorrise in quel modo un po' sghembo tremendamente adorabile.

Cercai di nascondere l'orrore che erano i mei appunti, con nonchalance sotto al braccio.

Trevor Wedinton era il portiere più attraente che la squadra di Corvonero avesse mai avuto. Avevo una cotta per lui dal terzo anno, circa.

Era sempre stato molto gentile, ogni tanto mi aiutava con lo studio e ogni volta che lo faceva, dovevo trattenermi dallo sbavare. Perché si, sarei stata capace di farlo.

Nel complesso però, non avevamo mai concluso niente. Non c'era stato neanche un bacio. Eppure io i segnali glieli avevo mandati. Oh eccome se glieli avevo mandati.

Trevor salutò anche Scorpius, ma lui si limitò ad ignorarlo, ostentando gelido fastidio.

«Mi ha fatto piacere vederti...» annunciò il Corvonero, sorridendo. Alla vista dei suoi denti bianchi, il mio cuore perse un battito «Ci vediamo in giro Rose»

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