Twenty.

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-Porca puttana- sbottò James spalancando la porta a due ante che portava direttamente in piscina -Siete davvero degli stronzi!- sollevò le braccia per stiracchiarsi. Dietro di lui apparve Dominique con i capelli troppo arruffati per i suoi soliti standard perfezionisti.

-Che ci fate voi qui?- domandai perplessa, allontanando le labbra dalla bottiglia di birra che tenevo in mano.

Dietro James, apparve Fred, seguito dal resto del clan Weasley-Potter -Ci siamo infilati nel bagagliaio della macchina.- si fece scrocchiare la schiena -Nonostante l'avessimo ingrandita stavamo strettissimi, cazzo. Ho male ovunque-

Il maggiore dei Potter si sfilò la maglia con un gesto secco, lanciandola a terra -Pensavate di spassarvela senza di noi?- detto ciò, con i pantaloni ancora addosso, si lanciò in acqua, mandando letteralmente a quel paese il mio piano per la serata, che comprendeva il fottere Scorpius in piscina senza farsi beccare da Al.

Imprecai mentalmente in francese (avevo sentito Dominique farlo così tante volte che alla fine lo avevo imparato anche io) e venni travolta da una dozzina di pel di carota che si lanciavano in acqua, schizzando ovunque, accecandomi.

-Merlino, cos'è questa roba?- Lily estrasse dal borsone abbandonato in un angolo della stanza, una busta contenente non so quale tipo di erba.

Molly sbuffò, scendendo in acqua attraverso la scaletta, sibilando qualcosa che suonava tanto come "che famiglia di irresponsabili"

Lucy stava letteralmente mangiando con gli occhi Scorpius che, dal canto suo, se ne stava poggiato con le braccia a bordo piscina, mentre se la rideva con il suo migliore amico, e porca puttana in quella posizione i muscoli delle sue spalle erano tremendamente messi in mostra. Avrei potuto avere un orgasmo istantaneo.

L'istinto di afferrare la testolina rossa di Lucy e ficcarla nel cesso più vicino, era alle stelle. Ma la mia non era gelosia, era qualcosa che poteva benissimo essere definito come "chi lo vede prima se lo prende". Ed ero stata sicuramente io la prima a vederlo ed ero sempre io quella che se lo era subito per sedici lunghissimi anni e di conseguenza, il contenuto delle sue mutande spettava a me ed a me soltanto.

Isabelle roteò gli occhi divertita, sorseggiando il suo succo di frutta (era lei quella che doveva guidare, anche perché era anche l'unica a saperlo fare. Se la cosa fosse dipesa da me, non avrei esitato neanche un secondo a saltare su una macchina guidata dalla mia migliore amica sbronza. Era ovvio però, che la mia opinione non interessava molto agli altri) -Se continui a fulminare tua cugina in quel modo, ti verrano precocemente le rughe-

Sbuffai distogliendo lo sguardo.

Dominique, con addosso uno stupendo bikini a due pezzi azzurro, si sedette accanto a noi, a bordo piscina. -Io e Jack abbiamo chiuso- esclamò con lo stesso tono di una a cui hanno schiacciato le scarpe bianche appena comprate. -Non capisco perché non mi abbiate detto di essere stata fidanzata con un coglione simile-

Oh, io glielo avevo ripetuto un infinità di volte, in una quantità spropositata di lingue. Ma com'era quel detto? Si vede solo quello che si vuole vedere. E Dominique aveva avuto due enormi bistecche fiorentine spiaccicate sugli occhi per ben sei mesi.

E poi io e mia cugina eravamo troppo diverse, avevamo una visione del mondo troppo distante l'una d'altra, quello che per lei era legge per me era carta igienica con cui pulirmi il culo, non so se mi spiego. Per ciò nessuna delle due prestava attenzione ai consigli dell'altra. E poi lei aveva deciso di vendere la sua anima al diavolo (altrimenti non si spiegava come facessero le sue tette a non muoversi di un millimetro) mentre io ero sempre stata troppo incivile e scialba per il suo mondo di opprimente perfezione. Questo però non significava che le volevo meno bene.

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