Sapevo che era proprio dietro di me, che si stava avvicinando pensando che non lo sentissi arrivare.
Chiusi gli occhi sperando con tutta me stessa che scomparisse e che si ritrovasse teletrasportato su Marte senza bombola di ossigeno. Era il minimo.
Non volevo che mi vedesse ridotta in quello stato per colpa sua: ubriaca da far schifo e sul punto di una crisi isterica.
-Rose cosa stai facendo qui fuori mezza nuda? Fa freddo- la sua voce era calda, dolce e roca. Provò a poggiarmi una mano su una spalla, ma mi scansai bruscamente, alzandomi in piedi.
Lui era così tranquillo e per di più sembrava anche sobrio, come se l'avere palpato e limonato due poco di buono, mentre io ero in mezzo alla pista ad aspettarlo come una ritardata fosse la normalità.
Barcollai, afferrai la mia bottiglia di birra vuota e pensai a quanto sarebbe stato bello potergliela rompere in testa. -Lasciami in pace- bofonchiai, sfilandomi le scarpe ed iniziando ad avanzare il più possibile lontano da lui.
-Dove stai andando?!- urlò correndomi dietro.
Non lo guardai neanche in faccia, mi strinsi le braccia intorno alle spalle e lo sorpassai. -A prendere un gelato.- esclamai lanciando la bottiglia in aria e guardandola schiantarsi a terra, pericolosamente vicino ai suoi piedi -Oppure ad uccidere qualcuno, deciderò durante la strada-
Si spostò giusto in tempo, sfruttando quei cavolo di riflessi da giocatore di Quidditch che possedeva. -Sei ubriaca, vieni dentro!-
Gli lanciai uno sguardo che se avesse potuto lo avrebbe incenerito all'istante -E tu sei un puttaniere del cazzo, vaffanculo-
Ricominciai a camminare a passo spedito, pentendomi di non aver portato con me del whisky. Avrei potuto imitare le prostitute del novecento e scaldarmi con quello, sdraiata a bordo piscina.
-Ma cosa stai blaterando?- Mi afferrò un polso, costringendomi a voltarmi per assestargli un calcio tra le gambe e districarmi dalla sua presa.
-Non devi toccarmi, mi fai venire voglia di vomitare!- sbraitai, fulminando con gli occhi il suo corpo piegato in due.
Non provavo niente, era come se l'alcol e il freddo mi avessero intorpidito i sensi. Avrei voluto sentirmi sempre così.
Quei pochi e stupidi romanzi rosa che avevo letto per far contenta Lily, erano solo un gradissimo pacco di baggianate, mescolato per benino ad un sacco altrettanto grande di merda di drago.
Infondo io all'amore non ci avevo mai creduto. Ed i mei genitori ne erano la prova. Avrei preferito che quel sentimento deplorevole non arrivasse mai, piuttosto che tardi.
Rimasi a guardarlo mentre si rialzava con tutta la compostezza e la regalità di un Malfoy. Puntò i suoi occhi nei miei che da quella distanza sembravano quasi grigi, feriti e glaciali. Serrò la mascella, squadrandomi duramente un'ultima volta prima di voltarsi e lasciarmi da sola.
Mi sarei messa ad urlare che il mondo faceva schifo, che avevo una voglia tremenda di piangere e che non ero davvero forte e spavalda come sembrava. Non feci nulla di tutto ciò, tirai su con il naso e tornai a riprendere le mie scarpe per poter rientrare alla festa.
***
-Ehi ciao. Sei Rose Weasley, giusto?- una ragazza con un cespuglio crespo e informe al posto dei capelli mi si avvicinò, facendosi spazio tra i corpi sudati e mi porse una mano che strinsi istintivamente. -Io sono Madeleine Hash-Strizzai un po' gli occhi, tutta quelle lucine del cavolo mi stavano infastidendo parecchio. -Non sono lesbica, scusa-
Provai ad andarmene ma la ragazza mi si parò davanti, grattandosi la nuca in imbarazzo -Oh beh, neanche io- mi sorrise e la sua bocca sottile per poco non scomparve del tutto. -Sto cercando Isabelle Smith-
STAI LEGGENDO
Freckles
Fiksi PenggemarScorpius Malfoy è un deficiente, un serpeverde egocentrico con dei capelli sfavillanti ed un sorriso da paura. Lo detesto, lui crede di avermi in pungo, pensa che sventolando in aria le sue adorabili fossette io cada ai suoi piedi come un sacco di p...