Nineteen.

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-ROSE WEASLEY!- tuonò mia madre, mettendosi le mani sui fianchi come faceva sempre quando era arrabbiata. Cioè il novantanove percento del tempo che trascorreva con me.

Ero arrivata alla Tana da neanche un giorno e già avevo superato la soglia di una crisi isterica.

Mia madre doveva avere il pieno controllo della mia vita. Voleva che io seguissi le sue orme. Sapevo che non si sarebbe mai aspettata una figlia stupida come me.

Doveva continuamente paragonare la mia vita alla sua. Lei aveva deciso di studiare fino allo sfinimento, io no. Volevo godermi semplicemente ogni attimo. E come avrei potuto farlo, standomene sempre chiusa in biblioteca o in camera, con un volume polveroso sotto il naso?

Non perdeva mai l'occasione di insultarmi, mettermi in ridicolo, sminuirmi. Tal volta lo faceva anche davanti agli altri senza neanche rendersene conto. Urlava, sbraitava e ogni volta vedevo la delusione nei suoi occhi scuri, tanto simili ai miei.

Un tempo mi dispiaceva, alla fine però, avevo imparato a fregarmene.

Per questo detestavo tornare a casa per le vacanze. Quelle poche settimane di riposo, si trasformavano in un vero inferno, facendomi rimpiangere le noiosissime lezioni del professor Rüf.

Per carità, non odiavo mia madre, era lei che a causa dei miei continui sbagli aveva lentamente cominciato a detestarmi. Me lo aveva fatto capire, più volte.

-Non ci posso credere- sbottò parandomisi davanti mentre io cercavo solo un po' di relax, sdraiata sul divano. -Hai tre insufficienze in pagella! Eppure mi avevi detto che i compiti di recupero erano andati bene! Oltre ad essere un incompetente sei anche una bugiarda!-

Roteai gli occhi annoiata, fissando il soffitto nell'attesa che se ne andasse.

-Mi stai ascoltando, signorina? Sono molto delusa da te-

Miseriaccia, che novità!

-Scordati qualsiasi cosa, compresi i regali per natale. Non ti meriti niente-

Capirai, libri e calzini. Tieniteli pure.

Sbuffai sonoramente, alzandomi dal divano, continuando ad ignorala. Mi diressi a grandi passi verso le scale e lei gridò con voce acuta -Dove credi di andare, io ti sto ancora parlando!-

Entrai in camera sbattendomi la porta alle spalle. Merlino che noia, ogni volta era sempre la stessa storia. Che si inventasse almeno qualcosa di nuovo da dire.

Isabelle sollevò lo sguardo dalla mano sulla quale si stava mettendo lo smalto -Vedrai che tra un pò le passerà- mi rassicurò.

-Facile da dire per te- mi buttai a peso morto sul letto -Lei ti adora!-

-Che ci posso fare- mi lanciò uno sguardo divertito -Sono perfetta-

Albus spalancò la porta della stanza, massaggiandomi le tempie -Porca puttana!- esclamò -Zia Hermione è un isterica, Rose dovresti dire a tuo padre di ficcarle la lingua in bocca, ogni tanto-

Scorpius dietro di lui ridacchiò passandosi una mano tra i capelli -Oppure potresti consigliarle di fare una bella scopata per alleviare i nervi. Funziona- mi fece l'occhiolino senza farsi beccare dal suo migliore amico.

Cavolo che idiota.

Mi girai di schiena, portandomi le mani sul viso -Non la sopporto più!-

-Oh povera piccola- Albus, con il suo peso leggiadro, mi si lanciò addosso, scompigliandomi i capelli -Dobbiamo assolutamente tirarti su il morale-

Scorpius si sedette sul letto, a debita distanza da noi -Pensavamo di andare in piscina- si passò una mano tra i capelli ed io non potei non osservare i muscoli del suo petto che si contraevano.

FrecklesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora