Convergence ⇹

XV

La prima volta che l'ossigeno ti invade i polmoni, il tuo primo istinto è quello di piangere. È un'ingiustizia: sei appena venuto al mondo e quello già cerca di ferirti.
La prima volta che ti arrabbi è quando un compagno dell'asilo un po' troppo prepotente ti tira i capelli o ti ruba il tuo giocattolo preferito e oh, come vorresti suonargliele di santa ragione.
La prima volta che provi invidia non lo noti nemmeno, riesci solo a pensare a quanto sia squilibrato l'universo per aver regalato qualcosa a qualcun altro quando credevi di meritarla tu di più.
La prima volta che ti si spezza il cuore fa male, eccome, e sei convinto che non proverai mai tanto dolore in vita tua di nuovo, perché nessuno sarà mai come il tuo migliore amico o il tuo primo amore (ci sono certamente tanti tipi di delusione), ed è inutile che perdi il tuo tempo e le energie per cercare, eri arrivato al capolinea da un pezzo.
La prima volta che le tue labbra toccano quelle dell'amore vero, te ne accorgi subito perché, da quel momento, è come se si azzerasse tutto il resto, e il vostro bacio chiudesse un patto con un sigillo liquido color cremisi come quello Reale. E da allora anche solo pensare di condividere una tale preziosità con qualcun altro ti sembra assurdo, perché il tuo nome è rimasto scritto e impresso su quelle labbra e vi resterà fin quando lo vorrà l'intero sistema solare e i buchi neri, e le galassie sconosciute e le stelle.

È più o meno così che avviene il primo bacio fra Camila e la sua ragazza del Casco, e le fa pensare a tutte le sue prime volte che si scontrano in flash nella sua memoria.
Vorrebbe poter dire che ha vissuto il momento con tutta se stessa, cogliendo ogni piccola scintilla emanata da quel tocco.
Invece, quel giorno aveva avuto la brillante idea di fumare erba.

Sono appena uscite dall'Indiana, e Camila pensa ancora a Madge, e ai suoi fluenti capelli color carota che parevano stregarti ad ogni movimento, così selvaggi e indomati ma magnificamente lucenti.

Dopo che Madge le ha lasciate a Gary, Lauren e Camila hanno deciso che con quei soldi in tasca (la cui cifra è conosciuta solo alla ragazza dai capelli corvini, naturalmente) e un altro strappo da qualche sconosciuto, avrebbero raggiunto Chicago prima di sera.

«Non sono mai stata qui» dice Lauren, e la cosa non è affatto rassicurante, poiché se sono capitati loro tutti quegli imprevisti premettendo che lei conoscesse i luoghi, figurarsi nel caso contrario.

«Non sembrerebbe una città complicata» cerca di farsi coraggio Camila «ci basta solo trovare qualcuno disposto a darci un passaggio»

«Voglio dire, due belle ragazze sole in mezzo ad una strada che chiedono di infilarsi in macchina... Credi che ci sarebbe davvero qualcuno che si rifiuterebbe?» Lauren alza un sopracciglio con spavalderia, e Camila questa volta sorride, sa che non ha tutti i torti.

«Finché non incappiamo in un maniaco» commenta, e Lauren socchiude la bocca, come a riflettere su quella possibilità che, a quanto pare, non aveva neanche lontanamente sfiorato il suo cervello.
Dà da pensare alla bruna, che preferisce non soffermarsi a immaginare in quante occasioni la ragazza si sia fidata di sconosciuti.

«Giusto... Beh, vedremo di regolarci di conseguenza» fa spallucce, come nulla fosse, e le due cominciano il loro cammino. Escono dal centro della cittadella (definirla città è stato troppo azzardato, Camila se ne rende conto solo dopo che nota come la zona urbana termini dopo un gruppo di una cinquantina di case, non di più) dopo quasi un'ora, e la prima cosa che incontrano è la strada statale, in cui rallentano il passo.

«Possiamo fermarci, è un luogo di transito più che frequente, questo» annuncia Lauren.

«Pensavo non avessi mai visto questo posto» sottolinea Camila, di rimando, e Lauren aggrotta la fronte.

«Che vuol dire? Le strade statali funzionano tutte in un modo, ovunque»

Camila sospira, e si guarda attorno, per la prima volta dopo tanto tempo nuovamente smarrita.
«Mi manca la Chevelle» dice, con una certa dose di nostalgia che credeva non avrebbe mai provato per quel catorcio.