XXIV

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La musica distante riprodotta da qualche stereo nei dintorni si rifà ad una tradizione che si potrebbe definire medievale, e rende l'atmosfera molto più veritiera e coinvolgente.

Non sanno come ci sono finite, ma un minuto prima Camila e Lauren stavano guidando la Ford Torino, spensierate - nei limiti del termine, dal momento che la bruna è ancora angosciata dalla scarsità di fondi attuali - per le strade statali del Missouri, e un attimo dopo (o forse qualche ora) si trovavano in mezzo al lieto trambusto di una fiera di antiquariato a Topeka, nel Kansas.

Camila non sa se attribuire l'incauta scelta alle numerose ore di viaggio che le hanno condotte lì - durante le quali hanno fatto sosta solo per dormire, l'auto posteggiata sul ciglio della deserta strada che congiunge Jefferson City con Kansas City - e hanno indubbiamente offuscato le loro capacità decisionali, oppure alla continua voglia di avventura che non le ha mai abbandonate, sin da quando sono partite per lasciare la squallida cittadina di Nashville, nonostante siano con le tasche pressoché vuote, fatta eccezione per qualche spicciolo talmente insignificante che perfino il receptionist, al momento del pagamento, si è rifiutato di accettare.

Dunque, dopo ore trascorse a ingranare la marcia e premere il piede sull'acceleratore, dopo aver speso la notte rannicchiate una accanto all'altra sui sedili posteriori dell'auto per ripararsi da quell'empio gelo che scende non appena fa buio, e dopo aver imprecato numerose volte per i dolori alla cervicale avvertiti nelle ore mattutine, Camila e Lauren sono più che sicure di poter sopportare il peso di un'ennesima avventura, che si tratti di una fiera o di qualunque altra assurdità.

Passeggiano fra i tendoni, ammirando ciò che ognuno ha da esporre. Lauren si guarda attorno, curiosa, e ogni tanto tira per un braccio Camila e le indica qualche stranezza come un uomo con una barba lunga fino al petto dai tratti orientali che, nel suo stand, offre una gamma scelta di visuale di barattoli pieni di liquido in cui sono immersi dai più pericolosi scorpioni esistenti in natura, ai più stupefacenti rettili imbalsamati e sistemati accuratamente sul banco, come fosse un piccolo museo a sé stante. Allora la definizione "fiera d'antiquariato" diviene perfino un po' riduttiva, poiché le tematiche a cui sono dedicati gli stand distano fra loro millenni di storia.

La gente le supera, alcuni meno educati si permettono perfino di urtarle con una spalla, troppo presi nella loro corsa per soddisfare la sete di sapere di più su ogni piccolo oggettino che si vende di qua e di là, e una voglia incontrollata di comprare, comprare e comprare.

Ma le due ragazze non ci badano, loro passeggiano incuranti, mai soffermandosi troppo su particolari stand, ma degnando ognuno dell'attenzione che merita.

Ve n'è uno in particolare che cattura completamente l'attenzione di entrambe, quasi come fosse avvolto in un alone di magnetico fascino oscuro che le spinge ad incollare gli occhi sul tendone nello stesso istante.

È semplice, in verità, nulla che, a primo acchito, potrebbe saltare all'occhio. Ma è in tutto è per tutto quella sua aria da circo abbandonato, con il tessuto della tenda - che è, fra l'altro, completamente chiusa in se stessa, diversamente dalle altre - bordeaux, ma di una tonalità spenta e logora, come se fosse stata teatro di tante battaglie, culla di accampamenti millenari e provata dalla crudeltà dello scorrere inesorabile del tempo.

Camila lancia uno sguardo a Lauren, ma con poca cura: con o senza di lei, entrerà in quel tendone. La ragazza dagli occhi smeraldo adesso illuminati da una luce di spiccata curiosità però sembra essere sulla sua stessa lunghezza d'onda, poiché la segue senza battere ciglio.

La bruna scosta la tenda con una mano e l'interno viene invaso da una striscia di luce solare proveniente dall'ambiente esterno. Non appena mettono piede lì dentro, tuttavia, è come se le risate, la musica e il chiacchiericcio al di fuori venissero inghiottiti in una frazione di secondo dall'atmosfera ambigua e tetra che le accoglie. Camila si guarda intorno, cercando di distinguere le forme degli oggetti, ma riesce a delineare soltanto la forma di un tavolo al centro del tendone, ed alcune pile di libri posati su esso.

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