Lo stato di Indiana è vasto, e ogni strada e quartiere sembra sempre fin troppo vuoto, perciò dopo una breve passeggiata che potremmo anche definire "giro turistico", si rimettono in auto (dopo aver ripreso le loro cose dall'albergo in cui non salutano nemmeno la receptionist quando vanno via), dirette a Chicago, senza alcuna deviazione in programma.
Nel viaggio cantano a squarciagola, entrambe prese da un improvviso entusiasmo quasi isterico e una gioia come poche, così incontenibile da far quasi insospettire Camila che ad un certo punto vi sia il trucco.
Lauren alza sempre di più il volume della radiolina e Camila lascia i capelli sciolti per farli scuotere al vento, fuori dal finestrino, come fossero una cascata di acqua. Non hanno preoccupazioni e, per la prima volta, Camila sente il sapore della libertà: ha il gusto dolce dell'assenza di vincoli e obblighi morali. Possono andare dove vogliono, non appartengono a nessuno se non a loro stesse, ed è una sensazione così unica che alla bruna sembra di non aver mai vissuto davvero fino ad allora.
È a metà mattinata che i peggiori sospetti di Camila divengono realtà.
Rimangono entrambe spiazzate, ed è un senso di tradimento che le accomuna - come se il loro migliore amico le avesse appena pugnalate alle spalle - quando, con un ultimo, sonoro scoppio, il motore della Chevrolet Chevelle le abbandona definitivamente.«È uno scherzo, vero?» Camila è la prima ad andare nel panico, e Lauren è svelta a scuotere la testa, infastidita.
«Se non parte più siamo fottute»«Magari se fai un po' di silenzio riesco a riflettere, mh?» la riprende l'altra, aggrottando poi la fronte mentre si sporge verso il quadro dei valori dell'auto (un mucchio di simboli senza valore, per Camila che la patente non l'ha mai voluta).
«Siamo letteralmente in mezzo alla strada-
Lo sguardo furente e glaciale che Lauren le lancia è sufficiente a metterla a tacere per almeno una decina di minuti, durante i quali lei fruga fra i vari cavi sporgenti sotto il volante, manomette bottoni, levette, Camila sperando che lo faccia con cognizione di causa e non ad istinto.
Senza dire una parola, la ragazza dagli occhi smeraldo scende dall'auto e apre il cofano anteriore. Camila si affretta a seguirla.
«Se vuoi renderti utile, tienimi il cofano aperto» le ordina, e la bruna afferra il bordo del coperchio di ferro arrugginito, come le viene detto, reggendolo a stento.
Lauren gira parecchie valvole, a volte facendo smorfie poco convincenti poiché l'auto fa i suoi capricci, sottoforma di sbuffi di fumo dalle varie aperture e brontolii preoccupanti.
«È la pompa di scarico, non credo ci sia più nulla da fare» sentenzia infine, pulendosi le mani annerite sui pantaloni a vita alta.
«In parole povere?»
«In parole povere... Niente più Chevrolet»
Le due si guardano, arrese, ed un'espressione di compassione ed empatia reciproca si dipinge contemporaneamente sui loro volti, come avessero appena perso quello stesso vecchio amico che le aveva tradite, e la sua perdita perdonasse ogni errore.
«Dobbiamo camminare fino in centro e chiedere aiuto a qualcuno» dice Lauren.
«Aspetta, vuoi dire che la dobbiamo lasciare qui?» chiede Camila, incredula.
«Non abbiamo scelta, è impossibile metterla in moto, e non vedo nessun modo fattibile per trascinarla»
Camila sospira, frustrata, e si massaggia una tempia con le dita.
Se solo fossero state ai suoi tempi, con una telefonata avrebbero risolto tutti i loro problemi. Avrebbero chiamato un taxi e un carro attrezzi, ma no! Sono nello stramaledetto 1987, dove gli unici telefoni che puoi permetterti se sei povero sono quelli delle cabine pubbliche - sempre se hai spicci per comprare i gettoni, sia chiaro.
![](https://img.wattpad.com/cover/126425522-288-k473125.jpg)
STAI LEGGENDO
Convergence ⇹
FanfictionSolo coloro che credono di essersi persi davvero hanno una possibilità di ritrovare se stessi. Cover by @slothtato (a genius)