"Dobbiamo andarcene prima che faccia giorno" le aveva detto la ragazza dai capelli corvini e Camila, conoscendo bene le regole, l'aveva seguita in silenzio.
In cuor suo sapeva che, nonostante l'avessero passata fin troppo liscia con la consegna, qualcuno prima o poi sarebbe venuto a cercarle, o le avrebbe seguite per sapere chi fossero.
Perciò Camila Cabello si era infilata in macchina senza fare storie e, allacciata la cintura, aveva chiuso gli occhi per recuperare il sonno perso durante la nottata movimentata.Si è appena svegliata quando le ruote dell'auto hanno toccato il confine fra Oakley e il resto delle terre sconosciute che hanno consumato sotto gli pneumatici.
Lauren ha un'espressione stanca in volto, le palpebre violacee in una tonalità preoccupante, e ha la fronte imperlata di sudore.Camila si raddrizza immediatamente e tende una mano verso di lei, toccandole una tempia col pollice.
«Non stai bene, devi fermarti» le dice, ma Lauren scuote la testa e le pianta addosso uno sguardo febbrile.«Dobbiamo liberarci di questa macchina, e in fretta» afferma, poi deglutisce.
Il primo stato d'animo con cui associa il suo comportamento è nervosismo, Lauren appare nervosa e addirittura quasi sul punto di sbottare, almeno dall'ingenuo punto di vista di Camila, che non riesce a trovare altre spiegazioni. Non sa di cosa si tratta, non ha mai avuto a che fare con manifestazioni così insolite.
Perciò fa il grosso errore di imporre la propria presenza, ma lei non sa. Vorrebbe essere d'aiuto, farsi vedere presente e di supporto.
Le posa una mano sulla spalla, poi sul viso, poi sulle nocche arrossate e screpolate. La fronte di Lauren continua a sudare, e un tremore comincia ad attraversare le sue dita che si stringono attorno al volante in risposta, mentre le labbra secche divengono altrettanto tremolanti.
«Toglimi le mani di dosso!» urla d'improvviso, e Camila sussulta, il cuore che solo per un secondo smette di battere, poi riprende ad un ritmo eccessivo.
Interrompe immediatamente il contatto fisico, è una reazione naturale dovuta alla paura suscitata da quel cambiamento di tono repentino.
Lauren preme il piede sull'acceleratore, senza neanche badare alla linea del tachimetro che ha raggiunto il limite massimo di velocità, finché non frena di scatto, facendo stridere le gomme sul terreno e alzare una nube di polvere attorno al veicolo, che perde leggermente la propria traiettoria, inclinandosi verso destra. In quella frazione di secondo, il pensiero di poter morire attraversa la mente di Camila, ma dura un attimo soltanto.
«Perché ci siamo fermate qui?» chiede, alludendo allo spiazzo di terreno completamente vuoto e arido su cui il sole delle nove del mattino batte inclemente.
«Prendi tutta la tua roba e scendi» afferma Lauren, senza nemmeno guardarla.
Il cuore della bruna le sprofonda nel petto: non può lasciarla lì, non adesso.
Ha detto qualcosa di sbagliato? Ha fatto qualcosa che non doveva?Nello stesso momento, la ragazza accanto a sé raccoglie i propri effetti personali che aveva riposto nel cruscotto e scende dall'auto, lasciando il motore acceso.
A quel punto, Camila non ha scelta.
Un secondo dopo si ritrova al fianco di Lauren, davanti alla macchina e con il proprio zainetto sulle spalle.L'altra apre il cofano e tira fuori una tanica di benzina - che, a dire il vero, Camila non sapeva nemmeno fosse lì, in primo luogo - e ne svita il tappo.
Gli occhi color nocciola di Camila si spalancano mentre osserva Lauren che svuota il liquido sul tettuccio dell'auto, quanto sul cofano posteriore e anteriore. Fa sgocciolare il bidone fino all'ultimo, per poi scaraventarlo a terra.

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Convergence ⇹
FanfikceSolo coloro che credono di essersi persi davvero hanno una possibilità di ritrovare se stessi. Cover by @slothtato (a genius)