«Non voglio andare a casa» piagnucola Lauren, mentre ondeggia da un lato all'altro del vicolo in cui stanno sgattaiolando di ritorno dalla festa al piccolo club. Camila cerca di starle dietro per quanto possa esserle possibile, e continua a pregare che la smetta di urlare, nonostante è abbastanza improbabile che qualcuno venga a rimproverarle, dal momento che le strade sono deserte. Il cielo è ingoiato dal buio, tinto dai suoi colori più scuri, ma non si vede neanche una stella, il che di per sè contribuisce ad abbassare il morale della bruna. È sempre stata facilmente influenzata dallo stato climatico che la circondava - quella che, esageratamente, verrebbe definita una persona "meteopatica".
Rudy ridacchia e passeggia con le mani in tasca come se non fossero le quattro del mattino inoltrate e avesse nelle vene più litri d'alcol che di sangue. Camila in parte vorrebbe perfino complimentarsi per la sua tenacia nel rimanere sobrio e quasi del tutto impassibile alla sbronza, ma non ha certo né il coraggio, né l'entusiasmo per farlo.
Infatti, si attiene al suo ruolo di guida - stranamente, le è stato sufficiente percorrere una volta il tragitto dalla roulotte fino al club per imparare come arrivarci anche al ritorno - e balia dei due, camminando in testa e voltandosi indietro praticamente quasi ogni dieci secondi o poco più, solo per controllare che entrambi siano ancora con lei, cosa che sarebbe anche pressoché superflua, visto il baccano che si ostinano a fare.
Quando raggiungono la roulotte (fortunatamente senza incidenti di percorso), Camila si premura di sfilare le chiavi dalle mani di Rudy, che continua a dondolare con lo sguardo adesso perso nel vuoto.
Il buonumore di Lauren pare essersi attenuato per il momento in cui entra nella "casa", Camila lo capisce dal modo in cui si adagia sul divanetto e si guarda attorno, improvvisamente taciturna.Rudy si stiracchia e si strofina gli occhi dopo aver sbadigliano sonoramente.
«Io mi butto a letto, bellissime dame, perché altrimenti sono fottuto» spiega, trascinando ogni sillaba nel parlare.«Aspetta... Noi dove dovremmo dormire?» chiede Camila, avendo quell'unica preoccupazione.
«Aprite quel divano» biascica Rudy, ma ha già voltato le spalle e si è allontanato dalla zona giorno della roulotte.
Camila sospira e si volta verso la ragazza la cui sorte le è stata appena affidata senza averlo nemmeno voluto.
Lauren ha appoggiato le spalle alla spalliera del divanetto e la guarda con occhi spaesati e il labbro inferiore proteso verso l'esterno, e pare essersi rimpicciolita di dieci anni.«Cosa dovrei fare con te?» mormora Camila, e ancora una volta si congratula con la propria coscienza per averla trattenuta dal fare qualche idiozia - vale a dire bere più di due bicchieri di gin.
La prende per le braccia e la aiuta ad alzarsi per poi condurla in un angolo della roulotte, così da avere un po' di spazio per lavorare sull'ipotetico divano-letto da aprire.
«Fiocchetto» la voce roca richiama la sua attenzione mentre lei è piegata in avanti per cercare di capire il meccanismo che regola quell'ammasso di tessuto imbottito.
«Cosa c'è?»
È strano essere per una volta quella che ha una minima idea di come muoversi, dal momento che Lauren sembra trovare perplessità in ogni cosa che la circonda.
«Non voglio dormire»
«E cosa vorresti fare, di grazia, a quest'ora?» quasi ride Camila, mentre parla, nonostante ci sia ben poco di divertente.
«Si possono fare un sacco di cose» mormora Lauren, in un tono che è abbastanza ambiguo da far voltare la bruna verso di lei, perplessa.
«Già, tipo dormire, come le persone con un minimo di buonsenso» ribatte Camila, alzando un sopracciglio.
«Domani dobbiamo ripartire, non è così?»
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Convergence ⇹
FanfictionSolo coloro che credono di essersi persi davvero hanno una possibilità di ritrovare se stessi. Cover by @slothtato (a genius)