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10 Aprile 2014

È passato un mese da quando Ale è andato via. Tante volte avrei voluto prendere il telefono e chiamarlo pregandolo di tornare per far passare questo terribile dolore al petto. Ogni notte mi sveglio di soprassalto non avendo più il suo calore che mi scalda, le sue labbra che mi lasciano brividi quando mi bacia, le sue mani che mi fanno sentire amata e desiderata...
Adesso guardandomi allo specchio non riesco più a vedere i suoi occhi che mi fanno sentire bella e la sua voce che mi dica quanto io sia perfetta così anzi,  vedo una ragazza con dei capelli eccessivamente ricci e disordinati uniti ad un fisico fin troppo magro. In questi giorni mi sono data malata al lavoro e mi sono alzata dal letto solo per andare a nuotare nel mare. (avendo la casa diretta sulla spiaggetta privata non devo neanche preoccuparmi di incontrare persone per fortuna). Nicolas, l'amico e proprietario del pub in cui lavoriamo, mi ha chiamato mille volte e lasciato mille messaggi in cui dici di sapere tutta la storia ma di parlare e bla bla bla.

Guardo l'orologio: 6.30 del mattino. Un'altra notte (in bianco) è passata. Mi alzo e apro il frigo per scranocchiare qualcosa per far smettere di girare la testa e accendo la tv per avere un sottofondo. Vedo subito la pubblicità di un passeggino trio e subito mi blocco. Inizia a salirmi la solita conosciuta malinconia che mi pervade ogni volta che vedo questa scena. La pubblicità in realtà non è per il trio ma bensì per la presentazione di una clinica

"Il nostro impegno viene alimentato di giorno in giorno dal desiderio che vediamo negli occhi delle donne e delle coppie che ogni giorno vengono da noi per poter realizzare il loro desiderio di maternità. I nostri esperti vi seguono durante tutto il vostro percorso per poter rendere questa esperienza un momento piacevole. La vostra felicità è anche la nostra".

Sono fissa davanti allo schermo non riuscendo a muovermi. La mia mente si mette all'opera: mi trovo in questa situazione perchè ho scelto di far emergere il mio istinto materno. Per la prima volta nella mia vita ho scelto di mettere davanti ME STESSA. Adesso basta piangersi addosso. Prendo il computer e mi metto comoda davanti allo schermo aspettando che si accenda il motore di ricerca. Mi lego i capelli e scrocchio le dita: ora so cosa cercare. Sunshine il tuo sogno di diventare mamma non è mai stato così vicino.

Finalmente mamma!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora