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Sabato 12 aprile 2014

La  giornata passa molto velocemente tra gli ultimi preparativi e una nuotata rilassante. Alle 19.30 sono già pronta per andare a dormire per riposare prima del viaggio.

Domenica 13 aprile ore 00.01

Mi guardo intorno per controllare di non aver dimenticato nulla. Meglio fare per sicurezza un'ultima perlustrazione: il gas l'ho spento, le finestre sono tutte chiuse, l'acqua pure, la corrente la tolgo poco prima di uscire, il frigo è vuoto... si si ho fatto tutto. Tolgo la corrente ed esco chiudendo la porta dietro di me. Entro in macchina appoggiando la borsa sul sedile del passeggero e metto la sicura. La macchina è strapiena ovunque mi giri ci sono borse e valigie.
Mi è sempre piaciuto viaggiare di notte per la tranquillità e la pace che c'è in strada. La città dorme, nei palazzi solo qualche luce accese fa viaggiare la mente immaginando la vita di quelle persone. In questo momento la mia mente è completamente svuotata. Svuotata dalle cattiverie ricevute, svuotata dalle crisi di panico e dai pianti. È piena di immagini future, il test positivo, la pancia che cresce, il mio piccolo tra le braccia per farlo addormentare... immagini che spero presto di poter vivere e fotografare. Fotografie da incorniciare e mettere sul camino del salotto: io con il piccolo mentre Ale ci abbrac... nonostante tutto la mia mente non si svuota da questo dolore permanente.
Prendo un respiro profondo, ricaccio indietro le lacrime e accendo la macchina.
Sto per realizzare il mio sogno e non posso permette che nulla rovini questa mi felicità.
"Buona fortuna Sunshine" dico ad alta voce.
Accendo la radio e parto.

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