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31 agosto 2014

Il fatidico giorno...

-Amore cosa vuoi per pranzo? qualche preferenza?-
-No no sirena è uguale l'importante che sia un secondo-
-stavo pensando a delle tortillas-
-è perfetto piccola- mi dice arrivando da dietro e baciandomi la spalla.

Stamattina siamo andati un po' in giro a farci un'idea su culle e carrozzine. Dal momento che non sappiamo i sessi, abbiamo optato per delle culle bianche; mentre per i passeggini inizialmente pensavamo di optare per dei colori chiari e neutri come un grigio o un bianco  (anche per loro) ma poi ci siamo detti: il bianco tempo record è nero da far schifo mentre il grigio... oddio che tristezza! Diciamo che a differenza delle culle che si trovano di ogni modello e ogni colore, i passeggini gemellari sono molto limitati, ma nonostante tutto ne abbiamo trovato uno rosso! Oddio è fantastico. Non credo che esista colore più allegro e bello!
Invece per le culle vagando su internet ho trovato un negozio che le vende in legno fatte come le carrozzine di una volta, del colore che si preferisce e con la copertura sopra... non riesco a spiegarle ma sono bellissime e appena arrivano farò una foto. Ed inoltre questa azienda tedesca spedisce in tutta Europa nel giro di 2 settimane, quindi direi perfetta. Non so perché ho sempre avuto questa fissa per le carrozzine ma anche prima di rimanere incinta mi piaceva curiosare tra i vari modelli e mi sono sempre detta: quella di mia figlia sarà particolare e speciale proprio come lei. Ho sempre guardato tutte queste cose e adesso non ci posso ancora credere che devo comprarle per davvero! Ogni volta che mi guardo la pancia devo ripetere a me stessa che esiste veramente ma per fortuna i piccoli/le si fanno sentire. Tutto perfetto o almeno è esattamente come lo immaginavo all'inizio di quest'avventura: io che cucino mentre mi accarezzo distrattamente la pancia con in sottofondo la tv, ripenso alla culla e al passeggino migliore, sfoglio i possibili colori da mettere sulle pareti... E' tutto uguale a questo se non fosse per Alejandor. Il che rende tutto questo più perfetto e ovvio ma, adesso guardando disteso sul divano che aspetta il pranzo, adesso che non si sente osservato, adesso che è rilassato, capisco che lui non vuole questo. C'è si lo vuole in realtà, vuole sposarmi e vuole essere il padre dei gemelli/le ma una parte di lui sa che non può... so che sto andando contro di me ma io non voglio che nessuno si senta obbligato e soprattutto non voglio che Ale un giorno mi rinfacci tutto questo e quindi, oggi le parlerò.

Abbiamo appena finito di mangiare e siamo sul divano tranquilli. I piccoli stano scalciando più forte del solito perché probabilmente anche loro sanno che la mamma è a un punto di svolta con  il loro (forse) futuro papà.
-Ale-
-oddio conosco questo tono-
-Ale dobbiamo parlare-
-No che no dobbiamo-
-questa risposta mi convince ancora di più che dobbiamo farlo-
-io voglio tutto questo- lo guardo con faccia strana non capendo -so dove vuoi arrivare, so che pensi che io sia obbligato a stare con te ma non è così e l'anello al tuo dito lo dimostra-
-il fatto che tu debba rimarcare sta cosa fa capire che non è così-
-Sun si può sapere perché continui con questa storia?- si toglie dall'abbraccio e spegne la tv
-perché ti vedo quando non lo sai e credimi la tua faccia dice altro-
-sirena non...-
-zitto fammi finire un attimo- respiro profondo -allora io credo che tu voglia con tutto te stesso essere mio marito e padre dei gemelli, veramente lo penso e me lo dimostri anche ma, so anche che c'è quella piccola parte di te che sa che non è giusto tutto questo perché non hai potuto scegliere e io non voglio questo per te perché non è giusto- gli prendo le mani - Ale io ti amo ma ti capisco e non voglio trattenerti qui-. Non lascia mai i miei occhi e mi guarda fisso - Amore mi piange il cuore parlarti così ma non sopportavo più questo peso- continua a guardarmi senza dire nulla
-ok ammettiamo che c'è quella parte di me ma questo non cambi nulla-
-cambia tutto invece-
-Sun dove vuoi arrivare?-
-credo che tu abbia bisogno di prenderti del tempo per te-
-oh capito male o mi stai lasciando?- mi lascia immediatamente la mano
-mai detto una cosa del genere. Ma credo che un po' di tempo solo per te ti faccia bene-.
Mi continua a fissare ma piano piano il suo sguardo cambia finché sospira
-vuoi che mi prenda una pausa da voi?-
-certo che non voglio ma vorrei che capissi questo si-
-e va bene- mi dice sospirando e stringendomi forte la mano -forse farebbe bene a tutte e due un po' di spazio- mi accarezza distrattamente l'anello. Mi guarda con la faccia da cucciolo bastonato -sirena io ti amo-
- lo so amore credimi ed è per questo che te lo sto dicendo- comincio a piangere. Mi asciuga le lacrime con il pollice -ok quindi prendo alcune cose- mi fissa ancora un attimo prima di alzarsi e dirigersi verso la camera da letto.
So che sto facendo la cosa giusta ma il mio cuore non lo capisce. Comincia a fare male come le altre volte. Ogni volta che Ale entra ed esce dalla stanza mi fissa e mi sorride, mi sorride con gli occhi ma soprattutto con il cuore. Si vede che è triste ma anche lui in fondo sa che è giusto farlo.
Ha finito. E' arrivato il momento. E' davanti alla porta con il borsone che mi guarda...
-Ale ti prego non guardarmi così- gli dico avvicinandomi -lo sai anche tu che è giusto fare sta cosa-. Non mi dice niente ma mi abbraccia. I nostri abbracci SPECIALI, quegli abbracci che ogni coppia ha, diversi per ogni persona, quegli abbracci particolari e unici che solo l'amore può creare.
-questo Sirena non è un addio, non ci sarà mai un addio- mi sussurra. Lo stringo più forte e ci lasciamo. Mi prende il viso tra le mani e mi bacia, il suo bacio, i nostri baci.
-non ci sarà mai un addio mia sirena- mi sussurra sulle labbra poco prima di staccarsi. Apre la porta e si gira un ultima volta -ti amo mia sirena-
-ti amo mio grande amore- si gira e va via. Chiudo la porta e mi appoggio contro mentre iniziò a piangere. I gemelli non hanno mai scalciato così forte.

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