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maggio 2015 - 9.30 del mattino

Sono qui che sto allettando finché  non sento un click. Alzo la testa e vedo Alejandro che mi guarda sbarazzino
-non potevo non farti una foto amore sei bellissima-
-me lo dici tutte le volte che allatto- gli dico di rimando sorridendo
-e te lo continuerò a dire ogni volta- continua a dire mentre si abbassa a darmi un bacio tenero tenendo ben stretta la piccola tra le sue braccia -sei bellissima- mi ripete a fior di labbra.
-siamo bellissimi Ale ed è solo merito nostro-
-a dire la verità è più che altro merito tuo e tutta la fatica che ti sei fatta quel giorno-
-dicono che con il passare del tempo si dimenticano i dolori del parto, be credo proprio che questo non sia il mio caso- gli dico ricordando quel giorno non molto lontano
-mamma mia sembra passata un'eternità e invece sono passati poco più di 4 mesi...

2 gennaio 2015
-Sun cosa stiamo aspettando ad andare in ospedale?-
-Ale piantala di gridare non ti ci mettere anche tu cazzo- gli grido piegata in due dal dolore
-e allora andiamo è un'ora che vai avanti così-
- è troppo presto sono 38 settimane Ale è troppo presto-
-non decidi tu, sei in travaglio Sun che tu lo accetti o meno-
-ti dico di no sono falseeeeeee- oddio che male.
-prendo la borsa e andiamo-
-ti ho detto di no!-
-non me ne frega un cazzo! Hai dolori ogni 4 minuti questo si chiama Travaglio. Quindi a costo di portarti a forza noi andiamo in ospedale!-
Piccoli è troppo presto mi ripeto mentre siamo in macchina
-respiri profondi amore, fai respiri profondi L. Dai insieme inspira espira inspira espira- prendiamo e buttiamo fuori aria insieme. Vista da fuori è una cena comica ma in questo momento se qualcuno ridesse potrei ammazzarlo con le mie stesse mani.
Arriviamo in ospedale e subito mi portano in sala parto. Intravedo il mio ginecologo e tra una contrazione e un'altra sento che dopo i controlli sono dilatata abbastanza e non serve l'epidurale.
-bisogna far nascere subito i piccoli....-...-ok dottore preparo tutto-
-ale ale- lo chiamo ma non lo vedo
-piccola sono qui eccomi- arriva con il camicie blu e subito mi stringe la mano.
-non andare via ti prego-
-mai Sunshine mai-
-allora Sunshine adesso devi spingere con tutte le forze che hai al mio tre ok- mi dice il dottore
-uno due vai Sunshine ora-
Do uno spinta mandando un urlo e sentendo un dolore sovrumano. Stringo forte la mano di Ale... forse un po' troppo forte.
Il resto nei miei ricordi è tutto confuso.  Ricordo solo tante spinte e tanto tanto dolore, Ale che mi dice che sono brava, le voce dei medici e delle infermiere che si sovrappongono. Ma ricordo benissimo l'esatto momento in cui mi hanno appoggiato sul petto i miei due piccoli. I miei bambini. I miei fantastici bambini. Ale che mi bacia dicendo quando mi ama e poi il buio totale.

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