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3 gennaio 2015

Ok entrambe stanno dormendo. Sono così belle e perfette! Ancora non posso credere che siano mie, che le abbia fatte io.
Ho preteso che le piccole dormissero insieme perché possano sentire la vicinanza l'una dell'altra. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Sono così perfette mentre si tengono la mano. Perfette, assolutamente perfette. Ma prima di descrivere questo momento voglio anzi devo dire l'esperienza del parto, perché per quanto dolorosa ( e lo è stata!) è stato il momento esatto in cui mi sono sentita mamma. Anzi no, per la precisione è stato il momento in cui ho sentito il loro pianto, ancora prima di vederle, li mi sono sentita MAMMA! Allora...

2 gennaio - sala parto

-Sunshine da quanto sei intravaglio?- mi chiede il ginecologo. Sono sdraiata sul lettino, piena di tubi ovunque con un dolore atroce! Le contrazioni sono ogni 2-3 minuti e durano più di 30 secondi (li sento dire) ma io non sto ascoltando, anzi non sto capendo più nulla. Ho male, la pancia durissima, la testa comincia a girare ma le persone continuano a parlare e chiedermi cose. La stanza è stracolma di gente ma non vedo quella più importante...
-ale ale- lo chiamo ma non lo vedo
-piccola sono qui eccomi- arriva con il camicie blu e subito mi stringe la mano.
-non andare via ti prego-
-mai Sunshine mai-
-oddio eccone un'altra- il dolore parte del ventre ma si irradia dalla parte della schiena fino ai reni. Mando un urlo terribile e tutti si girono a guardarmi -questa era più forte cazzo!-
-dobbiamo farle nascere subito- sento dire dal gine. Tutti intorno si muovono velocemente per essere pronti per ogni complicazione possibile.
-Amore andrà tutto bene- mi dice Ale abbassandosi sul mio viso. Ne sta arrivando un'altra e gli stringo forte la mano soffocando un grido - stringi piccola stringe forte la mia mano- sicuramente gli lascerò il segno.
-dottore non le può dare qualcosa?- chiede Ale preoccupato
-mi dispiace ma ormai è troppo tardi. Le bambine devono nascere-
Finisce di mettersi i guanti e si siede davanti alle mie gambe aperte...
-allora Sunshine adesso devi spingere con tutte le forze che hai al mio tre ok?- mi dice il dottore
-uno due vai Sun-
Do uno spinta mandando un urlo e sentendo un dolore sovrumano. Ho l'impressione che il mio corpo si stia spaccando in due. In confronto quello di prima era una passeggiata. Stringo forte la mano di Ale -vai piccola così-.
Respiro profondo.
-Ok ottimo Sunshine perfetto-. respira Sun respira -devi ascoltare il tuo corpo, è lui che ti dice quando devi spingere-
-Eccola, eccola di nuovo oddio- grido ricominciando a spingere.

Dolore, stop, respiro.

-vai piccola vai-

Dolore, stop, respiro.

-Ok di nuovo Sun-

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

PIANTO!

-eccola qua- dice il medico prendendo la mia piccola
-oddio Sirena- dice Ale con la voce strozzata per il pianto. Io non riesco a fare nulla se non piangere e allungare le braccia. Mi mettono la piccola sul petto e fanno tagliare ad Ale il cordone ombelicale.
La mia piccola è tutta rossa e piena di capelli. La mia piccola è assolutamente perfetta. Appena l'appoggiano sul mio petto la stringo forte a me e non riesco a smettere di piangere mentre gli bacio la testa. La stringo forte forte ma delicatamente e non voglio lasciarla andare. Ale mi bacia la testa -è bellissima mia sirena- dice carezzandole la testolina e baciandola piano. Mi da un dolce bacio -ti amo- mi sussurra a fior di labbra prima di lasciarmi un dolce bacio
-ti amo-  
Ho gli occhi chiusi tenendo la guancia appoggiata alla piccola Ariel e annuso il suo profumo. Il suo profumo perfetto, la sua pelle rossa, le sue piccole manine che mi cercano... la sua assoluta perfezione.
-ok Sunshine adesso devi darmela che dobbiamo fare dei controlli- mi dice l'infermiera ma immediatamente la stringo più forte e mi giro verso Ale.
-amore te la ridaranno subito dopo, non è vero?- dice guardandola
-a dire la verità dobbiamo...-
-gliela ridarete subito dopo vero dottore?- dice Ale verso il ginecologo
-assolutamente si. Tempo 5 minuti per controllare che la piccola stia bene-
-Ariel- diciamo all'unisono guardandoci
-ma certo- dice il dottore sorridendo -la piccola Ariel-
Poco dopo che gli passo la piccola il mio corpo mi dice di spingere di nuovo
-oddio devo spingere-
-aspetta Sun non ancora-
Cerco di resistere ma fa malissimo
-no no doc devo spingere fa male!-
Ricomincio tutto da capo

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Dolore, stop, respiro.

Il resto nei miei ricordi è tutto confuso. Ricordo solo tante spinte e tanto tanto dolore, Ale che mi dice che sono brava, le voce dei medici e delle infermiere che si sovrappongono, io che continuo a ripetere basta... non c'è la faccio più... non ci riesco....

PIANTO

Mi posano la piccola Charlotte sul petto giusto il tempo di sentirla un attimo e vederla, poi la riprendono. Tutto confuso... i continui movimenti dei medici, i continui pianti.. ma poi me le mettono sul petto e non esiste più nulla al di fuori di loro. Non esiste più dolore. Non esistono più voci e confusione. Esistono loro. Le mie piccole. I miei piccoli miracoli.
Mamma.
Non pensavo di poter essere così felice... si può morire di felicità?
Sono una mamma.
Aveva ragione Ale; inevitabilmente sarà al secondo posto... anzi no al primo meno uno. Ma sopra ogni prima, prima di ogni cosa, ci sono loro.
Sono una mamma.
Sono una mamma di due gemelle.
Sono la loro mamma e questo non potrà mai cambiare.
Sono la mamma di Ariel e Charlotte.
MAMMA.
Nient'altro al di fuori di una MAMMA.

Finalmente mamma!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora