Se forse...

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Angolo autrice
Sono anzi, siamo arrivati alla fine di questa storia.
Per me scrivere questa storia è stato come rappresentare la mia vita parallela.
O meglio, se avessi una vita parallela, me la immagino così.
In una piccola casetta sulla spiaggia, il rumore calmo delle onde... una vita semplice, per nulla pretenziosa.
L'ho iniziata a scrivere in un momento non bellissimo della mia vita. Era una giornata particolarmente triste. Una di quelle giornate in qui tutto è grigio, in cui va tutto storto e quando guardandoti intorno pensi: ma porca miseria perché a loro si e a me no? Cosa ho fatto di male nella mia vita precedente? Perché cavolo devo sudarmi ogni singola cosa mentre per gli altri è tutto sempre così scontato??? E quindi mi è venuta l'idea di mettere su carta quello che nella vita reale non potevo dire ad alta voce.
Sunshine è fatta a mia immagina somiglianza: capelli ricci, magra, non molto alta, buona e gentile con tutti che mette sempre gli altri prima di se stessa. Ma ahimè, nella nostra piccola eroina ho dovuto cambiare la parte di me che vorrei avere: il coraggio. Il coraggio di mettere finalmente davanti se stessa. Quella piccola parte fondamentale per fare quello che ha fatto Sunshine.
Quel coraggio che tutti nella propria vita dovrebbero avere. È quella parte che si trova dentro ognuno di noi, sta solo a noi decidere se usarla o metterla e metterci da parte.
Peccato che nonostante tutto io nella mia vita faccio fatica per ogni cosa, mi sudo ogni singola cosa, ogni dannatissima piccola cosa. Mi guardo intorno e vedo persone che ottengono le cose "con uno schiocco di dita" e tra me dico: forse se mi fossi comportata in modo diverso, forse se avessi detto più NO e meno si, se forse quella volta avessi detto il mio vero pensiero, se forse avessi fatto quello che veramente avrei voluto, se avessi avuto più coraggio di fare, se forse mi fossi messa in prima fila anche per una sola volta, per una dannatissima volta, forse adesso starei vivendo la vita che da sempre sogno  in prima persona e non solo attraverso i momenti Kodak degli altri. Forse mi sarei potuta evitare (e mi eviterei tuttora) tanti pianti, probabilmente avrei versato (e verserei) molte meno lacrime silenziose di notte nel letto o sotto la doccia, lacrime nascoste durante la piscina o nei bagni in mare, quelle lacrime che tutti vedono ma di cui nessuno parla, quelle lacrime represse passando davanti al lavoro dei tuoi sogni o prima di entrare ogni giorno in un lavoro in cui sei obbligata a metterti addosso un fantastico sorriso falso, mi sarei presa meno schiaffi in faccia (letteralmente parlando), meno voltate di spalle, meno insulti ingiusti e meno colpe prese ma in realtà mai avute. 

Ed è proprio per questo che ho fatto terminare in parte il libro così. Doveva finire tutto con la scoperta del sogno di Sunshine. La storia doveva essere tutto frutto della sua immaginazione. Ma poi mi sono detta: è per la miseria almeno nel libro metti il finale che vorresti no? Almeno qui permettiti di sognare un po'. In fondo dei conti è a questo che servono i libri no? Farci vivere una vita che vorremmo fosse la nostra.

C'è una canzone che dice che ci vuole forza e coraggio...perché... succede che ti svegli ogni mattina e il tuo più grande nemico ti sorride allo specchio!
E alla fine Sunshine ha ragione: le persone non cambiano, si possono smussare gli angoli ma non cambiano: ed è per questo che nonostante tutto io e Sunshine metteremo davanti sempre gli altri prima di noi.

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