Change yourself.

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Me spieghi come hai fatto a cambià così?" Mi domanda Damiano di punto in bianco, guardandomi malizioso e mordendosi il labbro.
"Così come?" Mi acciglio.
"Beh, voglio dì, sei passata da un look da suora de clausura a quello de Lady Gaga nel giro di un giorno" ride e non so se prenderlo come un complimento o come una delle solite prese in giro, anche se sono contenta del mio cambiamento ed è tutto merito di Victoria. Se non fosse stato per lei, io là dentro non ci sarei mai entrata.
"Io e Victoria siamo andate a fare compere e a darci una sistemata" gli confesso.
"Sapevo che c'era lo zampino di Victoria" ride, "lei è sempre così, je piacciono le sfide. Ma non vojo stà a parlà de lei, parliamo de te. Che vuoi fà dopo sto cazzo de liceo?"
"Andrò a lavorare" rispondo. In effetti, con una madre in quelle condizioni, non posso assolutamente permettermi di andare all'università.
"E tu?" Domando, mentre noto che il viso del bel castano davanti a me si illumina.
"Voglio fare il cantante" dice, con uno sguardo che definirei quasi sognante. Lo rivela in modo fiero, orgoglioso e io non posso fare a meno di sorridergli, pur sapendo che il mestiere che si è scelto è molto difficile e che solo in pochi riescono a farcela.
"Hai un piano B?" Gli chiedo.
"No, principessa" scuote la testa, poi si avvicina al mio viso e sussurra:"io so quello che posso e quello che posso lo voglio. Non esiste nessun piano B"
Resto stupita da tanta sicurezza di sé. Lui e Victoria sono davvero molto simili sotto questo punto di vista e devo ammettere che trovo queste persone affascinanti.
"Ad esempio, adesso mi va di fare un bagno. Ci vieni con me?" Mi domanda Damiano.
"Adesso? Ma sarà mezzanotte!" Esclamo.
"E che ti importa? Non hai mai fatto un bagno a quest'ora?"
Scuoto la testa e Damiano mi guarda come per dire:"ma guarda 'sta poraccia" si, deve aver pensato proprio questo e non ha nemmeno tutti i torti. Poi, la sua espressione cambia. Mi prende in braccio e capisco immediatamente le sue intenzioni. Inizio a dimenarmi e cerco di divincolarmi dalla sua presa, mentre lui corre verso il bagnasciuga.
"Mettimi giù, Damiano. Mettimi giù, lo dico per la tua incolumit..." troppo tardi, Damiano mi ha già gettata in acqua, poi fa lo stesso anche lui. Non è molto fredda come credevo e dopo pochi istanti, mi abituo a quella temperatura.
Ecco, oltre al vestito ho rovinato anche la bellissima piega e il trucco spettacolare che Paul aveva realizzato su di me. Dalla serie: come buttare all'aria più di 60 euro. Grazie, Damiano, veramente.
Inizio a schizzarlo come una bambina di cinque anni. Ormai sono lì, tanto vale vendicarmi per bene.
Lui risponde schizzandomi a sua volta, urlando perfino:"onda energeticaaa" quando sta per lanciarmi addosso una quantità grande e imprecisata di acqua che per fortuna, riesco a schivare.
"Cazzo, c'hai i rilessi pronti, ragazzì" afferma sorridente.
"Dai, ora possiamo uscire?" Gli chiedo, "sto morendo di freddo"
Damiano mi guarda interrogativo per qualche secondo, poi scoppia a ridere:"eh va bene, usciamo" dice,avviandosi verso la riva e portandosi i capelli indietro con una mano. Lo osservo inebetita, sembra un foto modello.
"Che fai? Nun esci più?" Mi chiede, voltandosi verso di me.
"No, io non...cioè, si sto uscendo" dico, seguendolo. Posso sentirlo ridacchiare sotto i baffi e questo mi porta a tirargli uno spintone:"hey!" Esclama, "guarda che nun ce metto a niente a farti tornà in acqua"
"Mi stai minacciando, Damiano?" Gli domando, sollevando entrambe le sopracciglia e incrociando le braccia al petto. Il contatto del vento con la mia pelle bagnata mi fa rabbrividire.
Damiano cammina verso di me, e di conseguenza, indietreggio, ma di quanto potrei indietreggiare? La spiaggia è immensa.
"No, è una promessa" mormora, facendo aderire i nostri bacini. Una scossa elettrica mi attraversa tutta e le sue labbra sono vicinissime alle mie. Non sento più freddo, non sento più caldo. Non sento niente, solo il cuore che sta per scoppiare, tanto che batte forte. Una sensazione simile ad un formicolio sulla bocca dello stomaco mi pervade e socchiudo gli occhi, aspettando che mi baci, perché questi istanti sembrano durare un'eternità e così non ce la faccio proprio più.
Damiano sembra leggermi nel pensiero, perché dopo pochi secondi, le sue labbra sono sulle mie. Poi di colpo mi allontano, forse per paura. Chissà quante ragazze gli vanno dietro, chissà quante altre ragazze ha baciato così, mentre per me è il primo bacio.
Non posso assolutamente credere di piacere ad uno come lui e poi lo aveva detto anche poche ore prima che non ero il suo tipo, quindi adesso perché mi stava baciando? Sicuramente aveva voglia di prendermi per il culo e io ci sono cascata in pieno, come al solito.
Non ti smentisci mai, Scarlett, vero?
"Andiamo a casa" gli dico.
Lui annuisce, "si, s'è fatta 'na certa, è ora de tornà"
Entriamo in auto e lasciamo il lido di Ostia. Durante il tragitto nessuno dei due parla.
"Hai freddo?" Chiede Damiano, forse per smorzare un po' la tensione provocata dal silenzio che sta uccidendo il nostro tempo.
"No" gli dico, per non farlo preoccupare, forse perché non voglio dargli ulteriore disturbo. Ha già fatto abbastanza, anzi, troppo.
Lui solleva gli occhi al cielo, "eh giusto, ma perché te l'ho chiesto pure io?" Domanda retoricamente, mentre accende l'aria condizionata dell'auto.
"Sono tutta bagnata!" Esclamo, osservando il mio vestito fradicio.
"Detto così suona proprio male" dice lui ironicamente.
"Devo ridere?" Mi acciglio.
"Si ti prego, sei bellissima quando lo fai"
...
"Abiti qui?" Mi domanda Damiano, indicando un palazzo sulla stessa via in cui si trova la mia casa.
"No, un po' più avanti...eccoci qui" gli sorrido nervosamente. La verità è che non voglio tornare all'inferno, dopo essere stata in paradiso per tutto quel tempo.
"Nun c'hai proprio voglia de tornà, eh?" Mi chiede. Il suo tono di voce è flebile in questo momento e io vorrei tanto chiedergli di portarmi via da lì, ma la realtà è ben altra: devo tornare immediatamente, se non voglio passare ulteriori guai.
Alzo le spalle. Odio parlare a gesti, ma faccio sempre così quando sono in soggezione.
"Aspetta!" Escama Damiano, afferrandomi per un braccio, prima che io possa aprire lo sportello della sua auto e avviarmi verso il portone del palazzo in cui abito.
Mi guarda dritto negli occhi e io provo a distogliere lo sguardo, perché mi imbarazza davvero tanto, poi molla la presa:"buonanotte, Scar" mi sorride.
"Buonanotte, Damiano"
Apro la porta della mia casa e cammino quattamente, in modo da non svegliare mia madre che starà sicuramente dormendo. Domani mattina da sobria dimenticherà tutto. Sono preoccupata, ho sempre paura che compia qualche gesto estremo quando è ubriaca, ma mi sento sollevata nel vedere che dorme nel suo letto.
In bagno c'è una puzza di vomito incredibile, deve essersi sicuramente sentita male. Apro la finestra e piango, pensando a quanto degrado sia la mia vita. Poi, mi metto sotto la doccia e provo a lavare via la salsedine dal mio corpo. Mi tocco istintivamente le labbra, pensando al bacio ricevuto da Damiano. Chissà perché lo ha fatto, poi. Forse era l'alcol. Si, sicuramente era quello.
Nel dubbio, non credo che riaccadrà, è uno di quei baci che la gente si sforza a classificare come errori. Ammesso che si compiano davvero degli errori,quando si segue il proprio cuore.
Non riesco a prendere sonno, mi giro e mi rigiro nel letto e nei miei stessi dubbi, fin quando non suona la sveglia. Faccio come se mi fossi appena svegliata da chissà quale lungo sogno.
Osservo il mio riflesso allo specchio: sembra che sia sparito tutto l'incanto della sera prima, come nella storia di Cenerentola, in cui a mezzanotte l'incantesimo svanisce e lei torna ad essere la solita sfigata di sempre, con l'unica differenza che lei si è sposata il principe, io rimarrò sempre la stessa.
Ma stavolta non voglio che sia l'incantesimo di una notte sola, no. Entro nella stanza di mia madre e noto che sta ancora dormendo. Apro il cassetto in cui tiene le spazzole e i trucchi, tutte cose che prima d'ora non ho mai utilizzato e li prendo tutti. Provo a pettinarmi come la sera prima e a truccarmi, ma in maniera molto più leggera. Insomma, devo sempre andare a scuola!
Indosso un paio di jeans e ci abbino il maglione che mi fa sembrare di meno mia nonna.
Poi, abbastanza soddisfatta dal risultato, prendo il vocabolario di francese e mi dirigo verso la scuola.
Entro in classe, dico:"buongiorno", ormai lo faccio solo per educazione, non penso che avrò la considerazione di qualcuno, eccetto Thomas che però arriva sempre in ritardo. Eppure, quel giorno si voltano tutti nella mia stessa direzione e improvvisamente mi sento osservata:"oh mio dio, Scar. Sei...sei diversa!" Esclamano.
Victoria mi guarda, mi sorride e annuisce, poi viene verso di me e mi sussurra:"hai visto che non c'è nulla di male ad essere al centro dell'attenzione per un po'?"
Beh, non posso darle torto, anche se, per una come me, che al centro dell'attenzione non è mai stata, è un pò difficile abituarsi.
"Roberta, vai a sederti in fondo, al posto di Scarlett" intima alla sua amica, "oggi lei si siede vicino a me"
Roberta la guarda basita:"stai scherzando, Vic?" Le chiede.
"No, non sto scherzando" risponde la bionda, con un tono di voce a dir poco seccato, "VAI!" Urla.
Roberta solleva gli occhi al cielo, borbotta qualcosa di incomprensibile e poi fa come Victoria le ha detto, mentre io mi siedo al suo posto.
Poco dopo, entra Thomas che rimane sorpreso e deluso nel vedere che sono seduto insieme a Victoria. Aspettavo di essere accettata da lei da anni e adesso si ci metteva anche Thomas? Sa quanto ho sofferto per le loro prese in giro, ne è consapevole e non dovrebbe essere così egoista nel vedere che per una volta, le cose stanno andando bene.
All'intervallo, Victoria e Roberta si allontanano ed escono in cortile per fumare, mentre io resto in classe con il mio amico.
"Come mai ti sei seduta vicino a lei oggi?" Mi domanda.
"È stata lei a chiedermelo" gli rispondo.
"Tanto lo so come va a finire" dice, mentre mastica un pezzo di panino al salame.
"Cioè?" Mi acciglio.
"Tu e lei diventate migliori amiche e io verrò lasciato solo"
Caspita, dovevo immaginarlo fosse geloso per questo! Ma come può pensare una cosa del genere? Lui è sempre stato il mio migliore amico, l'unica persona che mi è sempre stata vicino e che mi ha accettata per come sono, senza giudicarmi.
"Guarda che ci siamo solo sedute vicine, non ci siamo giurate amicizia eterna!" Ci tengo a precisare, ma lui non mi sembra ancora del tutto convinto.
"Eh dai Thomas, allora io avrei dovuto essere gelosa di Arturo?" Gli domando, alludendo al suo fantomatico amico che oramai vive nei meandri più profondi della sua mente.
Il biondo mi guarda divertito, "uhm, no" mi risponde.
"Ma che c'entra? Quello non esisteva" ammette ,dopo ben cinque anni.
"Intanto parlavi tutto il tempo con lui, mi facevi sentire invisibile!"
"Ma tu sei la mia migliore amica!" Sbuffa.
"Eh, allora lo vedi? Stà tranquillo, su!" Lo esorto, "il mio migliore amico sei soltanto tu, tu e nessun altro"
"'Stà attenta a Victoria,Scar, quella non sai di cos'è capace"
"Lo so ma... si è comportata in modo onesto con me e voglio darle un'altra possibilità"

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