Desiderium.

3.4K 131 6
                                    

"Tu invece, che ci fai qui?" Chiedo a Thomas.
Il biondo continua a guardarmi in modo indecifrabile. Ma che gli prende? Devo ammettere che mi ha stancata questo suo atteggiamento, non è mai stato così.
Io e lui siamo sempre stati come un fratello e una sorella, non ci sono mai stati segreti e gelosie tra noi.
Adesso perché si comporta in questo modo? Mh, è tutto così strano.
"Volevo far sentire a Damiano un riff che ho ideato ieri sera, è per il nostro primo live" dice.
"Primo live?" Domando con una punta di entusiasmo nella voce.
"Ieri non c'è stato il tempo per dirtelo, ma tra due settimane suoneremo in un locale. Ce vieni a sentì?" Domanda Damiano.
Annuisco, piena di felicità, mi sembra di aver dimenticato il perché sono lí da ieri sera, ma poi tutto riemerge:"sempre se mia madre starà bene"
Sono troppo in pensiero per lei e voglio andare a trovarla in ospedale.
"Vabbè, io vi lascio" dice Thomas freddamente, prendendo il suo giubbotto, la chitarra e avviandosi verso la porta.
"Aspetta, Tom!" Esclamo, chiamandolo in disparte.
Mi accerto che Damiano non stia ascoltando, sembra intento a fare altro col cellulare, magari starà chattando con qualcuna, chissà... ma non è questo il momento per pensarci, c'è Thomas davanti a me ed è arrivato il momento di chiarire una volta per tutte. Mi faccio coraggio, è sempre così quando c'è di mezzo un chiarimento:"si può sapere cos'hai?" Gli chiedo.
Il biondo scuote la testa:"niente"dice. Per fortuna, lo conosco talmente tanto bene da sapere quando sta mentendo.
"Thomas, non dire cazzate. Lo so che stai mentendo. Che hai?" Insisto, cercando una risposta vera e non una semplice scusa.
Il mio amico sospira,si guarda intorno, con uno sguardo colpevole, poi guarda me:"ti prego, Scar, non rendere tutto più difficile" mormora.
"Tu hai... hai i tuoi problemi, mi ci metto pure io? Eddaje"
"No" dico secca, "ricordi quando eravamo bambini? Tu mi avevi rubato l'ultima figurina dell'album delle principesse sirene per darla a Roberta, che in cambio ti aveva promesso dieci figurine dell'album dei calciatori e dopo che abbiamo litigato, abbiamo promesso che tra di noi non ci sarebbero state più bugie, che ci saremmo detti tutto" dico, con la voce spezzata, forse per il timore di allontanarmi da lui, forse perché mi sto preoccupando troppo per il suo cambiamento improvviso.
"Okay, lo vuoi proprio sapere?" Mi domanda con aria di sfida.
"Si certo" rispondo decisa, anche se pian piano quella sicurezza sembra sparire. Non so se sono pienamente convinta, ma ormai é fatta.
Thomas non risponde subito, mi guarda in silenzio per qualche secondo, dopo chiude gli occhi "io ti amo" dice tutto ad un fiato, come se potesse pentirsi da un momento all'altro di ciò che mi ha appena confessato.
Vorrei che a quella frase, seguisse un "sto scherzando, scema" e aspetto prima di dirgli qualsiasi cosa, perché non è possibile.
Perché mi sembra surreale che il mio migliore amico provi più di un'amicizia per me. Lo guardo per capire se è serio e spero con tutta me stessa che non lo sia. Ma dietro i suoi piccolissimi occhi, non c'è più confine, c'è solo uno sguardo spento. E mi sento un'estranea adesso, in quella casa, con Damiano che nel frattempo si è spostato in bagno e io che sto indossando il suo pigiama, che sono totalmente inebriata dal suo odore e che sono stata talmente tanto distratta e stupida da non accorgermi che quello che per me è e sarà per sempre mio fratello, si è innamorato di me. Fa anche strano dirlo "Thomas è innamorato di me".
Non avrei dovuto insistere, non in questo momento. Thomas aveva ragione: ho un problema in più adesso. Il biondo nel frattempo è in attesa di una risposta, "non...non dici niente?" Mi chiede.
Faccio ciò che mi viene più spontaneo fare:lo abbraccio forte.
Lui ricambia l'abbraccio.
Come ho fatto a non rendermene conto? Tutte le volte in cui gli raccontavo di me e Damiano, tutte le volte in cui gli parlavo di ragazzi, devono essere state peggio di una pugnalata dritta al cuore. È colpa mia, solo mia. Arrivo tardi nel capire le cose, soprattutto questo genere di cose.
Non gli chiedo da quando dura, perché penso che per i sentimenti non ci sia una data di inizio e di scadenza.
"Thomas, meriti di più di una come me e questo lo sai anche tu. Io sarò sempre qui, come una sorella e sono sicura che arriverà quella persona che ti farà battere il cuore, quella persona a cui penserai costantemente, quella persona che amerai con tutto te stesso, di cui apprezzerai anche i difetti e che amerai nonostante tutti gli ostacoli che alle altre persone sembrano insormontabili. Quella persona che, come dice quella canzone che ci è piaciuta tanto, ti porterà via dalla convinzione di non essere abbastanza forte, ti solleverà se cadrai e saprà accogliere tutto l'amore che sei capace di dare. Io...io non sono quella persona" gli dico.
"Tu ti sottovaluti, Scar"
Mi stringo nelle spalle, senza dire niente.
"Sono contento di averti detto tutto questo, adesso torniamo ad esse amici e a fare le cazzate di sempre. Non deve cambià niente, manco 'na virgola. Tanto sapevo che me friendzonavi" dice, facendo un sorriso amaro.
Gli passerà, Scarlett.
Tiro un sospiro di sollievo:"certo" dico.
Veniamo interrotti da Damiano:"allora, andiamo da tua madre?" Mi domanda.
"Si, mi devo preparare" rispondo.
"Vengo anch'io" annuncia il biondo.
Damiano lo guarda e ride:"'nsomma, oggi a scuola 'n ce voi annà"
Lo sguardo del castano incrocia prima il mio, poi quello di Thomas, entrambi molto seri. Non siamo in vena di ridere adesso e penso che non lo saremo per un bel po'.
D'accordo, non é morto nessuno, ma adesso dovrò faticare tantissimo per fare in modo che la nostra amicizia duri davvero e che quella di restare sempre uniti, anche dopo quello che é successo oggi, non sia solo una promessa fatta al momento.
"Ho capito" dice sollevando le braccia, "oggi nun è giornata, ah?"
Annuisco:"vado a cambiarmi"
Entriamo tutti e tre nell'auto di Damiano e allacciamo le cinture.
Stavolta mi ricordo subito di quel rumore odioso.
"Che silenzio..." dice Damiano, mentre ci dirigiamo verso la struttura ospedaliera che da ieri sera accoglie mia madre.
E mentre l'aria si fa tesa, il silenzio sembra quasi fare rumore, è tutto troppo complicato.
Il più grande errore che puoi fare adesso, Scar, è allontanarti da una persona che stava aspettando solo te.
"Sono in ansia per mia madre" gli dico.
"Te l'ho detto ieri sera, andrà tutto bene, smettila di agitarti" mi dice il castano, senza distogliere gli occhi dalla strada.
Guardo Damiano concentrato alla guida come si guardano le cose belle, tipo quelle cose che vedi nelle vetrine delle boutique, le desideri tanto, ma non puoi permettertele, ma il mio è un desiderio molto più profondo.

Maneskin-Portami viaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora