Fire.

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"Lasciami un pó sola, Damià" lo imploro. Il castano mi guarda per qualche secondo con i suoi occhi ambrati, senza dir niente.
"Invece no" si impunta.
Quanto odio quando fa così!
"Invece si!" Esclamo, facendo per andarmene.
Damiano mi afferra per un braccio e d'istinto mi volto verso di lui.
Adesso posso vederlo il fuoco che ha dentro.
Damiano é così: è come il mare, ma paradossalmente nasconde dentro di sé il fuoco.
Lui é il fuoco che mi consuma e mi riaccende e forse,senza nemmeno rendermene conto, ho imparato a giocare con questo fuoco.
Probabilmente è perché siamo simili, perché il fuoco dentro ce l'abbiamo entrambi. Ma mentre il suo é una fiamma viva, il mio subito dopo è fumo e cenere.
"Non dobbiamo dargliela vinta, Scar" afferma con decisione, "resta qui con me"
Ma in amore, vince davvero chi fugge? O meglio, in amore ci sono dei vincitori?
Perché, se fosse così, stavolta ho perso io.
Non me ne vado, non scappo più.
Lo abbraccio, con gli occhi gonfi e le braccia stanche.
"Resterò con te per sempre" sussurro, stringendolo di più a me.
Con un gesto improvviso, Damiano prende il mio viso tra le mani e avvicina il suo, dandomi un bacio sulle labbra.
"Torniamo dentro, sto a gelà!" Esclama.
Annuisco:"anche io, porca miseria!"
Il castano sorride e si avvia nuovamente verso la villa, dove ci aspetta Vic.
"Ah, lo sapevo che sareste tornati qui dentro insieme!"
"Non ti illudere,Vic. Era solo per il freddo!" Esclamo sarcastica.
A volte dovrei risparmiarmi certe battute che non fanno ridere nessuno.
Damiano accenna un sorriso, mentre Victoria sembra non farci caso, afferra il suo basso e inizia a pizzicarne le corde.
Si capisce perfettamente che è la musica il suo, anzi, il loro mondo.
Vic crea un beat che fa rimanere Damiano senza parole.
"Aspé, rifallo!" Le chiede entusiasta Dam.
Vic ripete quegli accordi, muovendo la bionda chioma a ritmo.
"Questo spacca!" Esclamo, inconsciamente, suscitando la risata del mio ragazzo.
Victoria mi sorride e continua a suonare, mentre Dam inizia a cantare:"I start when I was seventeen and now I'm here...manca qualcosa" la interrompe.
"Forse un testo di senso compiuto?" Ridacchia sarcastica la bionda, cercando con lo sguardo la mia approvazione.
"A stronzona, guarda che il senso c'è e 'sto pezzo spaccherà i culi"
"Gni gni sfigato" lo beffeggia Vic.
Damiano le lancia uno sguardo fulminante, poi si alza di scatto dalla sedia e inizia a rincorrerla. Lei fa in tempo a gettare il basso sul divano e a correre da una parte all'altra della stanza.
Sono proprio scemi questi due!
...
"Stai meglio?" Chiedo a Victoria, prima di andar via insieme a Damiano.
"Si, sto meglio." Mi sorride, "tra poco arriverà mio padre. È andato da mia zia in Danimarca, ma appena ha saputo di Nelly, ha preso il primo volo" risponde per tranquillizzarmi.
"Per qualsiasi cosa, chiamami" dice serio Damiano, poi si allontana.
"Ciao, Vic" saluto la mia amica, incamminandomi con lui.
Arrivo a casa e mi appresto a chiamare mio padre per dirgli di Nelly, anche se immagino lo sappia già.
"Papà!"
"L'hanno presa, eh?" Risponde subito, tutto contento.
"Si, ma stava per fare del male alla mia amica che era con lei"
"Devono chiuderla in cella e buttare via la chiave. È solo una ladra ed è anche una pazza violenta!" Esclama.
"Già... ha tentato di fare del male anche a me" cerco di spiegargli. Voglio che sappia di ciò che ha fatto a me e a Damiano.
"Cosa? Scar, ti sento malissimo"
"Dicevo... non so se lo sai, ma Nelly ha fatto.." vengo interrotta da una voce femminile:"amore, è pronto in tavola!"
"Scusa Scar, devo andare"
Un'altra donna.
Ecco perché ci tiene tanto a tornare in America. Altrimenti, avrebbe potuto gestire la sua azienda anche da qui e tornare là solo in casi di estremi necessità. Ma è evidente che non gliene freghi niente di restare.
Puoi avere mille motivi per restare, ma non puoi fare nulla, quando hai un solo motivo per andartene che è più forte di tutti gli altri mille. Credo che quel motivo l'abbia trovato e spero tanto per lui che sia una donna migliore di Nelly.
Ho provato tanto nella mia vita a darmi una spiegazione al suo essere,anzi,non essere.
Ho provato a far finta che non mi importasse più niente, ho provato ad evitare il dolore che si diffondeva come veleno dentro me ogni festa del papà, ogni Natale, passato senza lui.
Ma ora il dolore ha lasciato spazio alla rassegnazione.
Chiudo la telefonata, so già che passerà un po' di tempo prima che mi richiami. Perché si, voglio che mi richiami lui e che si ricordi di avere una figlia.
Io non lo farò più.
Guardo l'orario: sono le cinque in punto.
Faccio ancora in tempo per andare a trovare mia madre e poi dovrei anche studiare.
Scar, significa che passerai la nottata sui libri di letteratura italiana, cosa vuoi che sia...
Prendo la mia borsa ed esco di casa.
Quando arrivo in comunità, trovo mia madre con un quotidiano in mano.
"L'hanno arrestata" sorride soddisfatta.
"Già..." sospiro. "Tu come stai?"
"Sto bene...diciamo. Qui dentro il cibo fa veramente schifo" si lamenta, facendo una smorfia.
"Cosa ti piacerebbe mangiare?" Le chiedo
"Una fetta di pizza" mi risponde con aria sognante.
"Domani sera te la porto, promesso"
Mia madre sorride e mi stringe le mani.
"Tuo padre che ha detto?" Mi domanda.
"Cosa?"
"Scar, vuoi farmi credere che non hai parlato con lui? Sono tua madre, cazzo. Ti conosco! So che hai quella faccia ogni volta che ce parli"
Sospiro, "si,ci ho parlato. Ma non penso che gli parlerò di nuovo... Sai, mamma, una volta aspettavo con ansia che lui tornasse a casa,volevo sedermi sulle sue gambe e abbracciarlo, farmi raccontare le sue storie stupide. Poi aspettavo le sue chiamate. Ora non mi aspetto più niente. Forse è meglio così"
Mia madre annuisce, ha lo sguardo assente.
"Credo che tu debba sapere tutta la verità,Scar"

Maneskin-Portami viaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora