Damiano.

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Ho Scarlett nuda che dorme accanto a me. Quanto è bella!
Chissà cosa sta sognando... Forse me pensa, mentre sogna.
Con lei ho capito che per me l'immenso è stare sotto le coperte così, non potrei chiedere nulla di meglio.
L'odiosa suoneria dell'iPhone interrompe i miei pensieri.
Sò le sette di mattina, cazzo!
"Pronto?" Rispondo, cercando di nun sembrà tanto scortese, anche se stamattina è chiede troppo.
"Salve Damiano, la macchina è stata riparata. Gliela portiamo davanti all'hotel?"
"Si si, magari... tra un'oretta, grazie mille" dico, osservando una piccola sveglia che si trova sul comodino e Scarlett che continua a dormire beatamente.
"Figurati! A dopo"
"A dopo" lo saluto e termino la conversazione.
Ho un sonno pazzesco, ma devo sveglià Scarlett.
"Scar..scar.." dico scuotendola un po'.
Lei spalanca gli occhi e sobbalza, me fa scompiscià, quanno fa così.
"Che c'è?" Chiede, con la voce ancora impastata per il sonno.
"C'hanno portato 'a macchina. Dobbiamo annà" mormoro.
Annuisce, guardandosi intorno. Poi si solleva dal letto coprendosi con il lenzuolo.
"Uffa, ma perché ti copri?" Domando,cercando de fà il romantico e pensando lo faccia perché si vergogna.
"Perché c'ho freddo. Anzi, accendi un po' il condizionatore" mi dice e a giudicare dalla pelle d'oca sulle braccia, direi che si, sta gelando.
"Subito principè" le sorrido.
Strano però, io nun c'avevo freddo ppè niente.
Si allontana dietro la porta del bagno e resta là dentro per una buona mezz'ora,mentre io rimango sdraiato ad aspettarla per un tempo infinito.
Ho fatto bene a svegliarla un'ora prima!
Quando finalmente esce tutta sorridente con addosso i vestiti del giorno prima e i capelli legati in una coda, arriva anche per me il momento di andarmi a lavare e a vestire. Ma prima, non posso fare a meno di guardarla, mordendomi il labbro.
Lei se ne accorge,perché accenna un sorrisetto malizioso e mi chiede:"che c'è?"
Scuoto la testa e mi alzo dal letto, avvicinandomi a lei:"stiamo facendo tardi,altrimenti ti avrei presa esattamente qui" le confesso, senza mezzi termini.
Il suo sguardo si fa di colpo imbarazzato. Ma perché devo fà così?
Per sciogliere la tensione mi metto a ridacchiare e poi mi dirigo anche io verso il bagno.
"Hai preso tutto?" Mi domanda Scarlett prima di uscire.
"Fammi guardà" le dico, rivolgendo un ultimo sguardo alla camera da letto che ci ha ospitati per una notte e un pomeriggio che non dimenticherò mai.
"No, è tutto apposto, andiamo, che quelli della carrozzeria ci aspettano fuori con la macchina"
Si, però prima de uscì devo fà 'sta cosa. Potrà sembrare 'na stronzata, ma devo togliermi 'sto sfizio.
Non appena ci troviamo davanti al tizio della reception che ieri stava spogliando Scar con gli occhi, afferro la sua mano, facendola voltare verso di me e le dò un bacio lungo e appassionato.
Con la coda dell'occhio, noto che quello ci sta osservando a bocca aperta e capisco che sò riuscito nel mio scopo.
Mi allontano da Scar, che forse ha capito le mie intenzioni, perché ridacchia scuotendo la testa, e saluto quel fantoccio.
"Arrivederci e grazie per la stanza!" Esclamo, dandogli la chiave e pagando sia per me che per Scar.
"Arrivederci" fa quello, con distacco.
"Era proprio necessario?" Chiede Scar, non appena la seguo fuori dalla struttura.
"Certo!" Le rispondo, facendole l'occhiolino e procurandomi uno spintone da parte della mia ragazza.
Okay Damià, ma te senti? La tua ragazza?
Fa così strano dirlo... ma me sento fortunato di averla al mio fianco e si, lo posso urlà con orgoglio: Scarlett D'Agostino è la mia ragazza!
"Salve" saluto l'elettrauto che ha riparato la mia macchina e che é stato così gentile da venirmela a riportare qui.
"Salve!"
"Cos'era successo?" Domando.
"Si stava scaricando la batteria" mi comunica.
Cazzo, devo aver lasciato accesa qualche luce interna, sò stato così sovrappensiero e distratto in 'sti giorni!
Dopo aver pagato e ringraziato quell'uomo, raggiungo Scarlett nella macchina. Adesso ce ne possiamo annà a casa!
Durante il viaggio, nun me rivolge neanche la parola.
"Ammazza, Scar! Basta che me spacchi i timpani" le dico. Faccio sempre così per farla parlà quando nun c'ha voglia, ma stavolta è così tanto assorta nei suoi peniseri che nemmeno fa caso alle mie parole. Continua a guardà il cielo fuori dal finestrino, come se niente fosse.
"Oh,Scar!" Esclamo.
"Eh" mi risponde,come seccata per averla distratta da chissà quale pensiero.
"Che hai?"
"Niente"
Eh te pareva... risponde sempre così quando c'ha qualcosa che non va.
"Sicura?" Insisto.
"Si, perché?" Mi chiede, guardandomi interrogativa.
"Sembri... distratta. È da ieri sera che sei strana" ammetto. In effetti, è da quando ha avuto quella chiamata ieri che non è più la stessa. Ha cambiato completamente umore e non capisco se è solo un caso oppure c'è qualche spiegazione a 'sto suo improvviso cambiamento.
"Non è niente" dice e penso che abbia anche sorriso.
"Potresti fermarti da qualche parte? Devo andare in bagno" mi chiede poi.
Annuisco, "adesso ci fermiamo"
Sostiamo davanti alla piazzetta di una stazione di servizio, mentre lei scende velocemente dall'auto.
La osservo mentre si allontana verso i bagni.
Ma quello...quello è il suo cellulare? Lo ha lasciato qui sul sedile.
Sono sicuro che ieri non ha parlato solo con Ethan. Non sono scemo! Adesso qui c'ho la prova.
Ah, Damià, ma che, sei matto? Potrebbe tornare da un momento all'altro e trovarti con il cellulare in mano!
Ma la voglia de sapé, mi spinge a commettere questo piccolo reato. Ma si, tanto nun se ne accorgerà neanche!
Me sento un pó come Ulisse nella Divina Commedia e nun so perché me viene in mente popo quella, dato che non l'ho mai studiata  volentieri e non l'ho mai capita.
Entro per un attimo nella sfera più intima di Scarlett: guardo i messaggi, ma non trovo nulla di interessante e a dire il vero resto un po' deluso.
Però, ripensandoci, quando ha cambiato espressione in quel modo, era al telefono.
Devo guardare le chiamate!
Apro con disinvoltura il registro chiamate e oltre alla telefonata con Ethan, risulta un altro numero sconosciuto.
Con la coda dell'occhio noto che Scarlett sta per tornare. Quindi rimetto a tutto a posto e sistemo il cellulare sul sedile, esattamente dove l'ha lasciato poco fa.
Ho i cuore che batte all'impazzata.
"Ah, l'avevo lasciato qui!" Esclama, indicando il suo cellulare e scuotendo la testa.
Annuisco, senza dire una parola.
E se mi tradisse? È già evidente che mi ha mentito, dato che mi ha detto che parlava con Ethan e invece c'è un altro numero.
Bene, devo aver appena fatto 'na faccia orrenda, perché lei mi guarda interrogativa.
Ma perché c'ho sta faccia de cazzo che deve parlà per me?
"Che c'hai?" Mi chiede, sedendosi e allacciando la cintura di sicurezza.
Ma oggi le nostre conversazioni devono esse per forza tutte un "che hai?", "sei sicura di star bene?" E cose del genere...nun sarebbe tutto più semplice se si parlasse e basta?
Ma come faccio a dirle che ho aperto il suo cellulare? Se prima era così difficile fidarsi di me, adesso lo sarà ancora di più. Meglio non dirle niente.
"Nulla" rispondo, facendo il finto sorpreso e me sembra che la sto a prende 'n giro n'artra volta.

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