Proposte.

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Mio padre continua a fissare le iridi verdi su di me, in cerca di una risposta, mentre io cerco di indovinare mentalmente di che proposta si tratti.
"Cosa?" Gli chiedo
"Ti andrebbe di venire in America con me?"
Questa è bella... In America con lui?
"Studieresti in un collage prestigioso, vivresti in una casa assurda con tutte le comodità possibili, frequenteresti gente facoltosa..." aggiunge.
Lì per lì sarei tentata dal dirgli di no. Qui ho mia madre, ho Thomas e anche Victoria ed Ethan che negli ultimi tempi, ho rivalutato molto. Infatti, anche se è molto timido e non parla molto, è un ragazzo fantastico, sempre gentile e disponibile.
Ma è soprattutto a Damiano che penso quando mio padre mi fa questa proposta. Lasciarlo qui adesso, sarebbe una vera follia, ma si tratta comunque del mio futuro. Che avvenire potrei avere qui in Italia?
Mia madre non potrà mai pagarmi l'università, neppure qui a Roma, sarò costretta a lavorare, appena terminato il liceo, senza la possibilità di terminare il mio percorso di studi.
"Non posso accettare" dico impulsivamente, "almeno, non posso accettare adesso. Devo pensarci prima"
Mio padre accenna un sorriso e mi prende la mano:"certo! Non devi dirmelo subito. Sono qui. Quando ti decidi,non esitare a chiamarmi" mi dice, con un tono rassicurante.
Ha qualcosa nello sguardo che non riesco a decifrare, ma è strano ed è altrettanto strana la sensazione che mi assale guardandolo negli occhi. Probabilmente è solo una mia impressione, forse è la tensione di questo momento e quella che si è accumulata nelle ore precedenti, dopotutto sono anni che non lo vedo. Ritraggo la mano, facendo un sorrisetto sghembo.
Su di noi cala un silenzio imbarazzante.
"Io devo andare" lo avviso, ricordando che tra poco inizierà il primo live dei ragazzi a cui non voglio assolutamente mancare.
"Oh, d'accordo!" Esclama. "Dove devi andare, vuoi che ti accompagni?" Mi chiede.
Guardo l'orologio: manca mezz'ora all'inizio, dovrei arrivare in tempo anche da sola.
"No, grazie. È qui vicino,vado a piedi"
Mio padre mi guarda un po' sospettoso, ma poi annuisce:"va bene"
Mi incammino veloce verso il locale in cui si svolgerà il live dei ragazzi e quando arrivo, è già pieno di amici e parenti. Noto in fondo alla sala il padre di Damiano che, non appena mi vede arrivare, mi saluta con un cenno della mano. Ricambio il saluto e cerco di dirigermi verso le prime file. Ci sono anche alcune della mia scuola, soprattutto ragazzine del primo anno. Scommetto che sono là per Damiano, ma non è questo il momento di essere gelose, dai...
Poco dopo, i ragazzi fanno il loro ingresso sul palco. Thomas mi nota tra la folla e mi saluta, facendomi l'occhiolino. Damiano invece è molto concentrato, completamente assorto nella sua musica e non si cura minimamente di chi è là. Anzi, non osserva nemmeno per un attimo il pubblico. Forse ha paura di farsi prendere dall'emozione nel vedere che tutta quelle persone sono là per loro ed è solo il primo live!
"Ciao a tutti!" Esclama Damiano, "questo è il nostro primo live. Noi siamo i Måneskin ed oggi sono esattamente due mesi che suoniamo insieme!" Esclama.
Due mesi... sembra ieri quando per scherzo al centro commerciale, ho fatto quella proposta e ora sono su un piccolo palco a suonare insieme.
Eseguono svariati brani del loro repertorio. Quando arriva "domani non torni", finalmente Damiano lancia un'occhiata sul pubblico e dopo avermi vista, mi fa un sorriso a trentadue denti.
"Questo pezzo l'ho scritto per una ragazza di cui...mi sono innamorato. E l'ho scritto di getto, tutto in una sera. Poi l'ho portato a Victoria a Thomas che lo hanno arrangiato. Mentre lo scrivevo, ho pensato ai suoi occhi, che nascondono sempre una certa malinconia e ho pensato a lei che è unica così com'è e ogni volta che se ne va, spero con tutto me stesso che il giorno dopo ritorni"
"Grande Gabbiano!" Urla il suo amico Leonardo e adesso mi chiedo perché gli abbiano dato questo soprannome.
"Ciao Grillo" risponde Damiano, chiamandolo per cognome.
Le ragazzine mormorano qualcosa di incomprensibile, sento solo un "che culo questa,oh!" E ridacchio fra me e me.
Credo che Thomas abbia capito chi è la destinataria della canzone, perché accenna semplicemente un sorriso e si volta verso di me.
Il castano inizia a cantare, lo fa con tutta l'emozione che ha in corpo. Si vede che è felice, quando è con la sua musica e io vorrei vederlo sempre così. Ho ascoltato quella canzone solo ieri, eppure live è cento volte più emozionante. Stavolta piango davvero, soprattutto perché nella frase:"aerei da prendere" ora mi rispecchio seriamente, dopo l'incontro di poco fa con mio padre e penso che  esistano delle canzoni che ti conoscono a memoria.
Finito il live, seguo i ragazzi e i loro parenti fuori dal locale.
La prima cosa che faccio è abbracciare Thomas, poi è la volta di Ethan. Victoria saluta alcune sue amiche che sono venute ad ascoltarla, dopo si avvicina a noi tutta sorridente e mi chiede:"te semo piaciuti?"
"Avoja!" Esclamo. "Siete stati bravissimi!"
Damiano mi circonda le spalle con un braccio e mi dà un bacio sulla guancia.
"Allora, entriamo di nuovo a berci qualcosa per festeggià?" Chiede.
...
I ragazzi brindano alla musica e al loro primo live che è stato un successone. Ma io non riesco ad essere serena. Penso e ripenso continuamente a mio padre e al fatto che mi abbia proposto di lasciare l'Italia per andare con lui in America. Guardo Damiano che mi sorride, ma non riesco a ricambiarlo, pensando che dovrei lasciarlo qui e trasferirmi dall'altra parte del mondo.
Lo vedo mentre si avvicina a me e faccio spazio affinché mi si sieda accanto.
"Tutto bene, Scar?"
Annuisco.
"Ancora non ti ho chiesto com'è andato l'incontro con tuo padre"
"L'hai detto a qualcuno?" Gli chiedo.
"No, non l'ho detto a nessuno" dice, scuotendo la testa.
Prendo un respiro, "posso...posso parlarti fuori di qui?"
Damiano mi osserva stupito, poi annuisce:"va bene, va bene"
Andiamo fuori dal locale.
"Quindi, che ti ha detto?" Mi chiede titubante.
"Mi ha chiesto di seguirlo in America"
A sentire quella risposta, il castano diventa improvvisamente pallido e inespressivo
"E tu che vuoi fare?" Mi chiede.
"Non lo so" rispondo in tutta sincerità.
Damiano annuisce, facendo un sorriso beffardo. "Lo sapevo..."
"Cosa?" Gli chiedo.
"Succede sempre così quando dò il mio cuore ad una persona...viene accartocciato e distrutto" asserisce, stringendosi nelle spalle.
"Dam, io... è il mio futuro!"
"Si, certo, Scar, lo capisco." Dice, distogliendo lo sguardo da me.
"Non gli ho ancora detto di si!" Mi acciglio.
"Ma non gli hai nemmeno detto di no!" Esclama, spalancando le braccia. "E poi si, hai ragione tu, è il tuo futuro. Non devo decidere io, fai come vuoi" dice freddamente, allontanandosi.
"Damiano, aspetta!" Lo chiamo.
Non pensavo che l'avrebbe presa così male. Ma adesso non posso lasciarmi assolutamente condizionare da lui. Anche a me dispiacerebbe troppo stargli lontana, cosa crede? Ma qui c'è in ballo la mia vita.
Maledetto il momento in cui ho accettato di vedere mio padre! Dovevo dirgli che non volevo incontrarlo e staccare quella telefonata.
Mi poggio a un muro del locale e piango. Fuori non c'è nessuno oltre a me. È una fredda giornata di dicembre qui a Roma, nessuno si sognerebbe di stare fuori al gelo, ma che fare quando è dicembre anche nel cuore?

Spazio Autrice
Scusate tantissimo per l'attesa di ben tre giorni. Sappiate che non è dipeso da me, ma dagli impegni scolastici. Ho battuto il record dei record e in una settimana sono riuscita a sostenere ben 10 interrogazioni, ora sono finalmente libera e vi informo che da questo capitolo in poi, inizia la seconda parte della storia che vi stupirà, assolutamente.
SPOILERS: il prossimo capitolo vi lascerà veramente basite

Maneskin-Portami viaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora