Lago.

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"E poi...poi ci siamo baciati. O meglio, mi ha baciata lui!" racconto al mio migliore amico.
Thomas fa un'espressione pensierosa, arriccia le labbra e si gratta il naso.
"Cosa c'è che non va?" Gli domando. Fa sempre così quando non è sicuro di qualcosa.
"No, niente" dice, stringendosi nelle spalle.
"Hai studiato italiano?" Mi chiede.
"Perché cambi argomento? Forse non ti interessa di me, è per questo?"
Lui sbuffa:"non è per questo e lo sai bene" mi risponde.
"E allora?" Gli chiedo, aspettando una spiegazione.
Odio estorcere le cose alle persone, specie se quella persona è il mio migliore amico. Cavolo, tra di noi non dovrebbero esserci segreti, parlami e basta, cos'è tutto questo mistero?
L'arrivo del professore di italiano ci interrompe.
"Prendete il libro della Divina Commedia, oggi studieremo il dodicesimo canto del Paradiso!" Ci comunica.
La lezione scorre tra domande e appunti. Durante il cambiò dell'ora, esco fuori dalla classe per andare in bagno, ma nel corridoio incontro quella stronza della Marchesi.
"D'Agostino!" Mi chiama.
"Si, prof" le dico, voltandomi nella sua direzione e facendo un sorriso falsissimo.
"Damiano ha davvero collaborato con te? O meglio, ha scritto con te quella relazione?" Mi domanda.
Annuisco.
"Sei sicura?" Insiste.
"Si, gli é piaciuta particolarmente la figura di Saffo" le dico.
Lei mi squadra dalla testa ai piedi:"non lo stai coprendo, vero?"
"No, non ne avrei motivo" mi acciglio. Ma come si permette? Per chi mi ha presa?
"Mh, va bene. Dovremmo fare più spesso questi progetti allora" osserva, mentre io accenno un sorriso, pensando che Damiano l'ha proprio strabiliata.
"Non farti incantare troppo da Damiano David" mi dice, "sa essere molto convincente!"
"Con me non trova terreno fertile!"
In realtà sto mentendo: andiamo, Scarlett, dopo il bacio di ieri sei ancora più cotta di lui, mannaggia a te!
La stronza mi guarda come per comprendere se sto mentendo o meno e spero che non si accorga della bugia che le ho appena detto, come fanno tutti gli altri quando mento.
Sarebbe davvero imbarazzante se una delle mie professoresse sapesse che mi piace Damiano.
Nell'ora successiva, la Marchesi chiede anche a me la relazione su Saffo. Fa domande abbastanza bastarde, ma me la cavo abbastanza bene.
"Tu prendi 7, Damiano ha preso 8" mi comunica.
Sorrido. Nessuno ha avuto dei voti così alti.
Mentre me ne torno al mio posto, dò un'occhiata ai miei compagni.
Victoria sembra disperata: è stata sorteggiata in coppia con Jessica Bianchi, che non si è proprio presentata a scuola e la sua esposizione è stata piuttosto scadente.
Thomas è andato abbastanza bene, è riuscito a strappare la sufficienza e per un ragazzo che ha fatto del "con sei io sto!" Il suo motto di vita, è una soddisfazione.
Io mi tengo il mio sette e penso che Damiano è proprio furbo e che se studiasse con la stessa passione che impiega nella musica, sarebbe un genio. Ma chi sono io per dirglielo?
Io non sono nessuno per lui e poi una cosa del genere gliela deve dire sua madre, una professoressa, non io. Non essere ridicola, Scar.
All'uscita di scuola, mentre sto camminando a fianco di Thomas, sento due mani coprirmi gli occhi:"chi sono?"
La sua voce mi è fin troppo familiare, per non accorgermi che si tratta di Damiano.
"Non lo so" faccio la finta tonta.
Lui mi toglie le mani dagli occhi e mi afferra la spalla, costringendomi a voltarmi nella sua direzione:"ciao" mi saluta.
"Ciao Damiano"
"Com'è andata?" Mi chiede, riferendosi all'interrogazione della Marchesi.
"Bene" gli rispondo, "a te?" In realtà so come è andata, ma non so cos'altro chiedergli per continuare la conversazione. E poi lui non sa che la Marchesi mi ha rivelato il suo voto.
"Posso dì che ho preso 8" sorride, "è rimasta a bocca aperta la stronza"
"Mh, bravo, chissà grazie a chi!"
"'Nvedila, ahò" ride, "chissà grazie a chi!" Mi fa il verso, utilizzando un tono di voce stridulo che sicuramente non mi appartiene. È molto difficile per uno con il suo timbro mimare una voce femminile. Il risultato è buffo e fa sorridere anche me.
"Ehii" mi acciglio, mentre lui mi fa l'occhiolino.
"E a te com'è andata, Thomas?"
"Ho preso 'a sufficienza"
"Daje, Frate!" Esclama il castano, "stasera prove a casa mia?"
"Er cobra approva" dice il mio migliore amico, sollevando il pollice.
"Grande! Ah, Scarlett, vieni anche tu?" Mi domanda poi. "C'è un pezzo nuovo che devi assolutamente sentire, vero Thomas?"
"Si,vieni dai. Passo a prenderti io!" Si offre il biondo.
"Mh, okay" accetto le loro proposte.
"Ci vediamo alle quattro" dice Damiano, prima di allontanarsi con alcuni tizi della sua classe e Victoria.
"Si vede che Damiano te piace" osserva Thomas, quando nota che siamo ormai distanti da tutti gli altri.
"Davvero?" Gli chiedo preoccupata. Non voglio che lui lo noti. Come ha detto la Marchesi, sa essere molto convincente e ho paura che lui si approfitti di questa situazione, mi usi e poi mi getti, come un giocattolo difettoso. No, non potrei mai sopportare una cosa del genere, non adesso.
Ma poi, uno come lui cosa deve fare con una come me?
"Già" risponde il mio amico.
Thomas viene a prendermi alle tre e mezzo, in modo da essere a casa di Damiano puntuali.
Giungiamo davanti alla sua abitazione e suo padre viene ad aprirci la porta. Appena vede Thomas con la custodia della chitarra sulla spalle, spalanca gli occhi:"ma dovete provare?" Gli chiede.
Il biondo annuisce e l'uomo chiama a gran voce il figlio:"Damiano viè quà!"
"Ah pà" risponde Damiano, mezzo assonnato. Ha i capelli legati e indossa una tuta tutta nera, ma è ugualmente bellissimo.
"Ciao, regà" ci saluta sorridendo, per poi volgere lo sguardo verso il padre che lo guarda in modo severo:"io sò tornato adesso dal lavoro, nun è che combinate casini?" Gli dice.
"No, pà. Stai tranquillo"
Il signor David guarda prima noi e poi lui:"non vi drogate" gli raccomanda, con un tono quasi minaccioso, per poi presentarsi a noi:"piacere Daniele"
Non somiglia molto a Damiano, sicuramente la voce e i modi di fare lo ricordano molto, ma sono totalmente diversi.
"Thomas" dice il mio amico, stringendogli la mano.
"Piacere, Scarlett"
"Tu sei...la batterista?"
"No, il batterista sono io" dice Ethan, "scusate la porta era socchiusa e sono entrato" si giustifica, seguito da Victoria:"ciao, scusate il ritardo" ci saluta.
"Ciao belli, vabbè io ve lascio. Mi raccomando!" Esclama l'uomo, dirigendosi verso il corridoio.
Damiano ci guarda e sorride in imbarazzo:"lasciate stà mi padre, lavora giorno e notte come assistente di volo ed è completamente fori de capoccia!"
Victoria ride:"poraccio...ad avere un figlio come te!"
"Tu te sei vista, troietta?" Si difende.
"Si" risponde lei.
"Allora nun dovresti manco parlà" dice il castano, facendo spallucce.
Victoria solleva gli occhi al cielo e fa finta di mettere il broncio.
"Seh, vabbè, provamo?" Gli chiede.
Damiano annuisce, mentre noi altri lo seguiamo nel garage, dove ha allestito un piccolo spazio per fare le prove.
"Ho scritto una canzone" esordisce, una volta giunti lì.
"Beh, faccela ascoltà" lo invita Thomas. Damiano lo guarda un pò titubante, ma il biondo insiste:"dai, ti accompagno con la chitarra" dice.
Il castano annuisce e inizia a cantare, mentre Thomas cerca di seguire il ritmo con la chitarra, Ethan con la cassa e Victoria fa lo stesso con il basso. È tutto improvvisato, ma il risultato è spettacolare. La canzone ha come tema centrale il viaggio, ma si tratta di un viaggio molto travagliato, come l'Odissea.
Socchiudo gli occhi, ascoltando quel suono e mi lascio cullare da quelle parole.
É incredibile l'effetto che la musica provoca!
Quando il brano finisce, applaudo e mi asciugo le lacrime. È una canzone talmente leggera da sembrare scontata, ma non lo è, anzi, colpisce dritta nell'anima, ed è in realtà un pezzo molto profondo.
Mi stupisco ancora una volta della sensibilità di Damiano, sebbene lui non la dia a vedere.
"Allora, te semo piaciuti?" Mi chiede Damiano, mettendosi una mano tra i capelli e sistemandoseli verso dietro, una volta terminate le prove.
"Si, migliorate sempre di più" osservo ed è vero: sono incredibili i passi in avanti che hanno compiuto in così tanto tempo. Mi sento uhm...orgogliosa? Okay, Scarlett, forse orgogliosa non è proprio il termine adatto, ma è comunque qualcosa di molto simile.
La mia risposta provoca il sorriso di Damiano, come se lui fosse già sicuro della mia risposta.
Insomma, non mi ha detto "lo so", ma più o meno siamo lì.
Dopotutto, crede molto in ciò che fa e non ha bisogno di tante conferme, lo ha sempre detto.
Il ragazzo punta le iridi castane su di me, per una manciata di secondi, poi di punto in bianco mi chiede:"ti va di andare a fare un giro?"
"Devo tornare con Thomas" gli dico e in realtà mi dispiace, ma ho promesso a mia madre che sarei tornata presto a casa.
"Ti posso riaccompagnà io, di certo nun te lascio a piedi!" Ridacchia il castano, leccandosi le labbra.
"Si ma..." sto per ribattere, ma poi ci penso meglio.
Insomma, di quanto possiamo tardare? E poi chissenefrega di mia madre? Preferisco uscire e passare un po' di tempo con Damiano, invece che starmene a casa e sorbirmi le sue scenate da ubriaca. Lo so, è crudele ed egoista, ma da quando ho conosciuto Damiano, sto imparando a mettere un po' di più me stessa al primo posto.
Ho capito che la felicità non la devi meritare, ma la te la devi conquistare, tassello per tassello e quando sono con lui, provo qualcosa che non so bene cosa sia, ma si avvicina molto alla mia idea di felicità e di essere felici, si sa, non si ci stanca mai.
"Okay" gli rispondo.
"Vado a prende le chiavi della macchina" mi dice, guardandomi compiaciuto.
"Allora vai con lui?" Mi domanda Thomas.
Annuisco, cercando di non sorridere, quando in realtà mi sento felice ed emozionata come una bambina il giorno di Natale. Insomma, questo è un appuntamento, giusto?
Mi ha chiesto di uscire!
Lo sguardo di Thomas si incupisce di colpo.
"Cobra, tutto bene?" Gli chiedo, utilizzando il nomignolo che gli è stato dato da Enrico, un nostro compagno di classe.
"Si, tutto alla grande. Divertiti, Scar" mi dice,accennando un sorriso, poi prende le sue cose e si allontana insieme ad Ethan. Mentre Vic è già andata via, perché ha un impegno.
Mh, strano.
Thomas si comporta in questo modo da un po' di giorni e devo dire che il suo atteggiamento mi preoccupa parecchio, non ha mai fatto così!
"Eccomi!" Esclama Damiano, sventolando le chiavi della sua vettura. "Andiamo"
Lo seguo in auto e mi siedo accanto a lui, sono così imbambolata nel guardarlo mentre compie ogni minuscolo movimento, da non accorgermi minimamente del suono ripetuto dell'allarme delle cinture di sicurezza.
Se ne accorge Damiano però, perché dopo pochi istanti si gira verso me e mi domanda:"scusami principessa, te puoi allaccià la cintura? 'Sto suono de merda me dà fastidio"
"Ah...si" rispondo.
Perfetto, Scarlett, anche stavolta hai fatto la tua figura di merda, va bene.
Damiano ascolta tanta musica rap e di tanto in tanto ci canta sopra.
"Ti piace sto genere?" Mi chiede, alzando il volume dello stereo.
"Abbastanza" gli rispondo, anche se in realtà non mi piace per niente. Deve essersene accorto, perché mi guarda, ride e poi scuote la testa. D'istinto porta una mano sulla mia gamba, tamburellando le dita sulla mia coscia.
Mi irrigidisco a quel contatto e lui ritrae la mano:"scusa" mormora.
"Non...non fa niente" lo rassicuro.
Poco dopo, arriviamo vicino al lago di Bracciano. Tra un po' sarà buio e inizia a far freddo. Camminiamo un po', poi ci sediamo su un muretto lì vicino.
"Eri mai stata qui?" Mi chiede il castano.
"No" rispondo.
Lui spalanca gli occhi:"davvero?"
"Si, abito a Roma da quando sono nata, ma ci sono dei posti in cui non sono mai stata"
"Tipo?"
"Beh, Castel Sant'Angelo, i musei Vaticani... mai stata"
Lui annuisce:"io invece l'ho girata tutta. Mi avevano detto che non avrei mai conosciuto Roma fino in fondo, nonostante ci abitassi. Ma io non ci ho mai creduto. Insomma, grazie al lavoro di mio padre ho viaggiato molto, ma questa è la mia città, è quel posto che il resto del mondo ci invidia ed è il mio posto nel mondo. Hai presente quel posto in cui torneresti sempre, anche se ti è rimasto poco? Ecco.
Ogni pomeriggio prendevo il pullman e andavo in un posto diverso, sono arrivato perfino nei quartieri dove nessuno andrebbe mai, nemmeno per sbaglio" mi dice.
"Tipo?" Gli chiedo.
"San Basilio, Tor Bella... tutti posti tranquilli" afferma sarcasticamente.
"Vabbè, alla fine ti è andata bene, li hai visti una volta sola..."
"A San Basilio sono tornato un po' di volte" dice, con un tono che definirei quasi come malinconico.
"Perché?" Gli chiedo stupita.
"Perché ho conosciuto una tipa di lì"
"E poi com'è finita?"
"È finita" risponde lui, stringendosi nelle spalle e mettendo le mani nelle tasche della sua giacca.
Non dice nulla per un po', continua a fumare una sigaretta e a restare in silenzio.
"Ti manca?" Domando e non so se sia un bene continuare a insistere su un argomento che si potrebbe tralasciare.
"No, principessa, l'ho lasciata io" mi informa il castano e io mi limito ad annuire. "Nun me manca ppè niente. Ho i miei amici, mio fratello, quei rompicoglioni dei miei genitori... e poi ho te!" Dice, con un tono di voce flebile, mentre fissa le mie labbra. So già dove vuole arrivare e socchiudo gli occhi, mentre lui porta il suo viso a poca distanza dal mio, ma veniamo interrotti dal suono del mio cellulare.
Sbuffo, frugando nella borsa e quando lo prendo, guardo il display su cui compare il nome: "sei nei guai" con cui ho salvato mia madre.
"Pronto?" Rispondo.
La voce dall'altra parte è confusa.
"Mamma?" Nessuna risposta.
Continuo a vagare da una parte all'altra, sicuramente non c'è campo.
"Mamma, mi senti?" Chiedo preoccupata.
La sento farfugliare qualcosa di incomprensibile e capisco che si è sentita male un'altra volta. Inizio a disperarmi, mettendomi le mani tra i capelli e piangendo. Sono lontanissima da casa e ho paura che quando arriverò, sarà troppo tardi.
Damiano è in piedi davanti a me e mi guarda preoccupato. Non so se dirgli di mia madre o meno, ma ormai non posso mentirgli.
"Dam, Dam devo tornare a casa, mia madre sta male" gli dico tremando.

SPAZIO AUTRICE
Eh si, lo so...questo capitolo è lunghissimo, ma spero vi piaccia tanto quanto é piaciuto a me, davvero.
Ci tenevo a taggare DebbyJMoore autrice di una storia che sicuramente conoscete, visto che me l'ha esplicitamente chiesto. E poi ci tenevo a ringraziarvi ancora una volta per queste 2.000 letture, sperando che possano crescere sempre più ❤️

Maneskin-Portami viaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora