"Ho deciso che voi e la 5B, l'altra classe in cui insegno realizzerete un progetto insieme"
E che palle, ce mancava anche questa! La Marchesi è 'na stronza rara! Adesso so per forza costretto a studià.
Oggi pomeriggio c'avevo le prove, cazzo e poi potevo passà da Nelly.
"Damiano David" mi chiama la Marchese, ridestandomi dai miei pensieri, "sarai in coppia con...Scarlett D'Agostino"
Aspetta, quella Scarlett? Nun la vedo da un sacco! Eppure, l'idea di poter lavorare con lei, non è male, anche se dopo l'ultima volta non ho più tutta 'sta voglia di rivederla. È come se mi avesse rifiutato, ma in realtà non lo ha fatto.
I miei compagni urlarono all'unisono:"olè!" Facendo ridere anche me, sono dei bastardi!
"Dovete consegnare entro domani, quindi dovreste incontrarvi oggi" ci avverte, lasciando la classe, seguita dalle urla e dai vaffanculo dei miei compagni.
Vado davanti alla classe di Scarlett, sperando di vederla e avvertirla, poi ci saremmo organizzati per il pomeriggio. Sento una strana sensazione allo stomaco mentre attraverso il corridoio. Cos'è, ansia? Eddaje, Damià, statte n'pó calmo.
Noto che lei non c'è e provo una sensazione di sollievo, mista al dispiacere. Incontro Victoria.
"A quanto pare niente prove oggi!" Esclama facendo spallucce.
"Con chi ti ha messo?" Le domando.
"Jessica Bianchi"
Ridacchio, Jessica è un'altra che non c'ha voglia di fare niente.
"Perché ridi?" Me chiede, incrociando le braccia.
"Aspetta pomeriggio e vedrai!" Esclamo.
"Dai, Damià, dimmelo" mi supplica, ma io corro nella mia classe, mentre lei continua a chiamarmi. Poi si arrende, fa spallucce e se ne torna dentro.
Attraverso le vie fatiscenti del Portunense. È una delle zone di Roma in cui non abiterei mai. Cerco di ricordare la casa di Scarlett, ero stato lì qualche tempo fa, quando l'ho riaccompagnata.
Busso un paio di volte, sperando sia dentro. Ma non risponde. Quando ormai c'ho perso le speranze, viene ad aprirmi.
È struccata, ha i capelli legati e indossa un paio di leggins e uno dei suoi odiosi maglioncini, ma devo ammettere che anche così è sexy.
Ah Damià, ma che stai a dì? Quando mai una con un maglioncino color cacca de neonato e i pantaloni del pigiama ti è sembrata sexy? Ma stai a svalvolà? Questo è perché devi limità il consumo de erba, 'nnaggia a te!
Non sembra contenta di vedermi, ma decido di ignorarla. Nun ce dobbiamo sposà, dobbiamo fà solo 'sto cazzo de progetto e poi chi si è visto, si è visto.
Poi mi ricordo anche il secondo motivo per cui sono lì e la mia voglia di andarmene a gambe levate scompare del tutto.
"Posso entrare?" Le chiedo con un tono gentile che non avevo mai usato con nessuno e mi fa anche un po' schifo. Lei annuisce, si vede che è nervosa quando sta con me, anche se non c'è motivo. Io nun je piaccio, quindi perché si comporta così? Forse ha paura?
Mi fa accomodare e poi mi chiede se mi può offrire qualcosa.
Okay, è proprio nervosa, altrimenti mi avrebbe chiesto cosa ci faccio a casa sua, mi sembra lecita come domanda. Cerco di metterla a suo agio, rido e le dico che non voglio niente.
"Allora...perché sei venuto?" Mi domanda, incrociando le braccia.
Forse nun me vole a casa sua.
Osservo la sua abitazione, nelle vetrine ci sono bottiglie di liquori e altri alcolici piuttosto costosi e mi chiedo cosa ne facciano due donne sole di così tanto alcol.
Forse a suo padre piaceva bere? Oppure è sua madre? No, sua mamma nun pò esse.
La informo del progetto e lei sospira:"che stronza!" Riferendosi a quella stronza della nostra prof.
Wow, anche la nostra Scarlett D'Agostino dice le parolacce allora!
"Ma perché oggi non sei venuta?" Le chiedo e in realtà non so nemmeno perché l'ho fatto. Insomma, Damià, che t'importa? Avevi giurato a te stesso che saresti stato più riservato che mai e invece quasi te stai a preoccupà per lei.
"Ho avuto mal di testa" risponde e si vede lontano un chilometro che sta mentendo. Scarlett non sa dire le bugie, abbiamo capito.
"Me stai a dì 'na cazzata" osservo, utilizzando i miei soliti modi da stronzo. In realtà voglio stuzzicarla, voglio farla incazzare.
"No" risponde secca, "avevo mal di testa e non ce l'ho fatta a venire"
Se, bella ppe te Damià, l'hai fatta sbroccà!
"e adesso stai meglio?" Le chiedo. Ci mancherebbe anche che mi cacci fuori di casa!
Mi avvicino a lei, forse un po' troppo, ma non posso farne a meno.
"Si" risponde.
"Bene, perché io nun c'ho assolutamente voglia di fà 'sta cosa qui. Quindi, tu la fai e poi io vedo de imparà quarcosina" la informo
"Ma dovremmo farla insieme!"
"Principessa, le regole sono queste" le dico.
"Nun me chiamà principessa!" Esclama infastidita.
È proprio bella quando è incazzata!
Mi metto a ride, "oh, ma ce vole per scatenà na reazione tua, eh! Ma sei troppo sexy quando parli il romano" ammetto e posso vedere il suo volto cambiare colore, è così timida!
"Dai, facciamo 'sto progetto" dice,sollevando gli occhi e apparendo ancora più buffa di prima.
"Posso fumà?" Le chiedo, prendo una sigaretta dal pacchetto.
"Si, tranquillo" mi risponde.
"Sicura che tua mamma nun se 'ncazza?" Le chiedo sospettoso. 'Na tipa perfettina come lei deve avere una mamma altrettanto perfettina che non la fa bere, fumare e magari la fa anche andare a letto alle nove in punto. 'Nsomma, 'na suora.
"No, lei..." sta per dirmi qualcosa, ma poi si ferma, "non preoccuparti" mi rassicura.
Okay, tutto questo è molto strano, ma alla fine non ha importanza. Voglio solo fumà in santa pace.
Cerco un accendino nella tasca del mio giubbotto. Lì per lì non lo trovo e mi chiedo 'ndo cazzo sia. Quando finalmente lo prendo, accendo 'sta benedetta sigaretta.
Scarlett mi guarda come se stessi commettendo un omicidio.
"Hai mai fumato?" Le chiedo.
"A dir la verità no" mi risponde,ed è evidente che non l'ha mai fatto.
Insomma, Damià, guardala!
Ma c'ha 18 anni, nun può continuà a vive così!
Che vita è senza aver provato un eccesso almeno una volta? Che poi un tiro de sigaretta 'n se pó considerà un eccesso!
"Daje, prova" le dico.
Lei mi guarda timorosa. Sorrido per tranquillizzarla:"solo un tiro"
È un po' titubante, ma alla fine prende la sigaretta e inspira. Esagera, inizia a tossire e decido che è arrivato il momento di finirla:"okay, okay, va bene così" le dico, "non è male per essere la prima volta. Pensa che la prima volta che ho provato a fumare, ero con mio nonno e stavo soffocando."
Ovviamente sto mentendo, la prima volta che ho fumato ero con la mia ex. Una ragazza più grande di due anni con cui ho avuto diverse esperienze, per così dire, eccessive, tra fumo, alcol e anche qualche droga. Per fortuna, ho capito in tempo che me stavo a rovinà con le mie stesse mani e l'ho lasciata.
Certe volte pure le persone possono essere delle dipendenze e proprio in quel caso è difficile smettere.
"Vado a prendere dell'acqua" dice, scomparendo dietro la porta della cucina. Si capisce che sta trattenendo la tosse e ha vergogna a tossire davanti a me. Questa cosa mi diverte.
"Bene, su cos'è questo progetto?" Mi domanda, quando torna con un bicchiere d'acqua anche per me in mano.
"Le donne nella letteratura" rispondo.
"Mi piacerebbe analizzare la figura di Saffo" dice e mi verrebbe da dirle:"ma fai 'npó come te pare!" Tanto non farò il progetto con lei.
Giusto, Damià?
"Saffo era una poetessa, che decide di suicidarsi perché era innamorata di Faone,ma lui non ricambiava i sentimenti"
"Ma nun era lesbica?" Le chiedo,dimostrando ancora una volta quanto sia coatto e maleducato.
"Diciamo che nell'antica grecia nessuno era ben saldo sulla propria sponda, ma davano molta importanza all'amore, poco gli importava se fosse tra persone dello stesso sesso o di sesso opposto"
"Diceva che questo amore e la consapevolezza di essere brutta la tormentava a tal punto da spingerla a buttarsi giù da una rupe" aggiunge "e si sentiva come se il mondo e il tempo scorressero davanti ai suoi occhi e lei non ne facesse parte"
Quelle parole mi incuriosiscono.
Anche io a volte mi sento esattamente così: come se l'universo attorno a me si spegnesse, come se il mondo diventasse improvvisamente un estraneo, soprattutto quando sono solo con la mia musica.
"e tu ti sei mai sentita come lei?" Le chiedo.
Lei accenna un sorriso e mi guarda in modo triste, quello sguardo mi suscita n'angoscia assurda.
"Capita anche a me...certe volte provo una sensazione assurda di vuoto, come se non facessi parte del mondo. Mi chiudo in una dimensione tutta mia, spesso ho la mente altrove e per questo i miei prof mi dicono che non farò mai nulla di buono" le confesso e non capisco se questo sia un bene, ma sento che con lei posso aprirmi.
Per la prima volta in cinque anni, me metto a studià seriamente.
Ma che, sei davero tu, Damià?
"Mh, può andar bene" le dico, dopo aver ripetuto per due volte la relazione che abbiamo preparato insieme, "è la prima volta che studio così tanto, dovremmo farlo più spesso"
"Beh, quest'anno abbiamo la maturità, dovresti impegnarti un po' di più, David"
Aò, ma 'nvedi questa! Sembra mia madre.
"Ci sono molte distrazioni là fuori, Scarlett" mormoro, facendo spallucce.
"Tipo?" Mi domanda perplessa.
È così innocente e ingenua che mi viene una voglia matta di darle un bacio. Poi mi ricordo che io nun le piaccio. Ma possibile? Allora perché è così nervosa? Perché sembra che perda un battito quando sta a contatto con me? Magari non è sicura nemmeno lei che je piaccio, non lo capisce.
Ma perché deve esse tutto così difficile? Nun pò esse come tutte l'altre ragazze che mi porto a letto e basta, senza tutti sti sotterfugi?
Lei mi guarda e sembra che mi stia implorando di baciarla. Ma non sono ancora sicuro.
Daje Damià, buttati e basta, nun lo saprai mai se nun rischi.
Con 'sta mossa so già che perderò la sua fiducia per sempre, se dovesse respingermi, ma quando mi avvicino a e la bacio, lei non oppone nessuna resistenza.
Inizialmente, la bacio piano, come per chiederle il permesso, ma quando lei schiude le labbra,la bacio con più passione. Ci poggiamo su una parete e lei fa scontrare i nostri bacini. Mentre si struscia su di me, seguendo un ritmo eccitante che mi fa impazzì, porta una mano sui miei capelli e me li tira un po'. Cazzo, me fa eccità troppo così!
Le metto una mano sul culo e glielo stringo un po', quel contatto così provoca la mia erezione. Mi stacco dopo un po', mordendole il labbro inferiore.
"Niente male, David" sospira.
Ah bella, 'o so che ti è piaciuto, daje.
Ma è piaciuto anche a me, forse troppo, perché gliene chiederei altri cento in quel modo, ma sentiamo la porta aprirsi e lei si allontana di scatto.
"Sono a casa!" Esclama una voce femminile. Sicuramente è sua madre.
Infatti, come non detto.
Appena mi vede, domanda alla figlia:"chi è questo ragazzo?"
Non è proprio come l'immaginavo. È giovane, molto più bella di Nelly, ma non giovane quanto lei. Nun capisco perché il padre di Scarlett l'abbia lasciata per Nelly, boh. Magari c'ha un carattere de merda, può esse, come no?
"Lui è Damiano, mamma" le risponde la figlia
"Sei il ragazzo di mia figlia?" Mi chiedo e penso che forse, a parte Thomas, non ha mai portato nessun altro ragazzo là dentro.
Proprio come me, insomma, che a casa porto 'na ragazza diversa ogni settimana.
"No, io e sua figlia non stiamo insieme" rispondo.
"Siamo solo amici, dovevamo fare un progetto per la scuola" interviene Scarlett in mio aiuto.
"Ah, okay" dice lei, facendo spallucce. "Ma credo che adesso si sia fatto tardi,no?" Mi chiede.
'Nvedila, ma me sta a caccià fori?
Faccio prima ad andarmene io, nun me serve er buttafuori qui.
"Sisi, forse è il caso de annà!" Dico, mentre la mamma di Scarlett mi accompagna alla porta.
Quando entrambi ci troviamo sull'uscio, la donna si guarda intorno, poi mi sussurra a bassa voce:"guarda che je piaci, si vede da come te guarda. Falla soffrì e t'ammazzo. Hai capito, stronzetto?" Sorrido a quelle parole, anche se ancora nun so sicuro di piacerle. 'Nsomma, se semo baciati. Ma piacere è n'artra cosa. E poi uno come me non può dire che nun la farà soffrì. Mi conosco troppo bene e so che sono un emerito coglione.
"Si, non si preoccupi" le rispondo sempre a bassa voce. Osservo Scar, mentre ci guarda pensierosa. Chissà a cosa pensa poi!
"Ciao, Scar. Ci vediamo domani!" Esclamo.
"Ciao, Dam"
Entro in macchina e prima di mettere in moto, ripenso al bacio di prima. Getto il collo all'indietro e sorrido.
Si, sei proprio un coglione, Damià.
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Maneskin-Portami via
FanfictionLA SECONDA STORIA SUI MÅNESKIN SCRITTA DA LORESSIOSMILE: Scarlett ha sempre avuto una vita difficile da cui tiene tutti all'oscuro, sopportando in silenzio le prese in giro degli altri. Tutti, tranne il suo migliore amico Thomas, che le è stato semp...