Domani non torni.

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"Scarlett" la voce di Thomas mi ridesta dai miei pensieri.
"Cobra!" Gli sorrido, osservando la parete bianca dell'ospedale. È increbile, in questo posto tutto è di due colori: bianco e azzurro.
"Dimmi qualcosa" mi dice. Thomas non fa domande. Vuole che gli parli del più e del meno, anche di una cosa stupida, basta che gli parli.
"Questo posto fa schifo" sospiro.
"Già" annuisce. Aspetto una risposta che mi riempia il cuore, ma non arriva. Thomas non ci sa fare con le parole, ma sa starti vicino e questa non è una cosa da poco, anzi. Mia madre è in ospedale da quindici giorni e lui è sempre stato con me. Non si è allontanato nemmeno un attimo.
Damiano invece sembra sparito. Non risponde più nemmeno ai miei messaggi. Ma lo capisco, immagino che, dopo quello che ha visto, non abbia più voglia di stare con me.
"Facciamo così, adesso tu vai da tua madre, poi usciamo da qui e andiamo di scofanarci di cibo al McDonald's"
"Ma dovresti andare a provare, domani sera avete il live!" gli dico, ricordando quella data così importante per loro, che adesso è estremamente vicina.
"Ah già..." dice, "mi ero dimenticato! Ma puoi venire con noi alle prove e poi potremmo andare a mangiare qualcosa insieme" propone.
"No, non mi va di venire alle prove"
"È per Damiano, non è vero?"
Mi blocco per un attimo a pensare, forse anche lui si è reso conto che mi sta evitando alla grande.
"Cosa te lo fa pensare?" Rispondo poi.
"Il fatto che sono due settimane che non mi parli più di lui e che cerchi di tralascià l'argomento ogni volta che te ne parlo io"
"Thomas mi..." sto per dirgli che mi dispiace. Non abbiamo mai affrontato il discorso dopo la sua dichiarazione e adesso che lui sta tirando in ballo Damiano, non posso fare a meno di dirglielo.
Lui scuote la testa. Siamo talmente complici che quasi riusciamo a leggerci nel pensiero:"non fa niente. Hai scelto lui, va bene così. Forse mi avresti friendzonato comunque, anche senza Damiano. Però che cazzo, visto che ti piace così tanto potresti pure fare qualcosa" dice e mentre parla, mi si spezza il cuore.
"Cosa dovrei fare?" Gli chiedo, "lui non vuole più nemmeno vedermi"
Il biondo ci pensa un po', poi si stringe nelle spalle:"combattere" dice.
"Combattere" ripeto pensierosa.
E vorrei dirgli che in realtà sono stanca di lottare, ma non lo faccio.
Un dottore si avvicina a me, dicendo:"tua madre vuole vederti" ha ripreso coscienza da qualche giorno e non è mai stata tanto lucida, non che prima lo fosse, chiariamoci.
Annuisco e seguo il dottore all'interno di una grande stanza, anch'essa bianca e azzurra. Accanto al letto di mia madre, c'è un altro letto su cui è adagiata una ragazza che dimostra più o meno la mia età. Mi chiedo perché sia lí, ma a giudicare dal suo volto, anche se sta dormendo, penso che abbia lo stesso problema di mia madre.
È assurdo come una cosa che inizialmente ti dà piacere, ti riduca in questo modo.
Mi avvicino a mia madre, noto dai suoi zigomi e dal suo viso incavato che da quando è lì ha perso molto peso, anche se sono passate sole due settimane. Credo abbia perso quei dieci chili di troppo che l'alcol gli aveva fatto prendere.
"Ciao mamma" la saluto. Non risponde, punta solo i suoi grandi occhi color ghiaccio nei miei. Penso che abbia degli occhi meravigliosi e che avrei tanto voluto ereditarli da lei.
"Scarlett, mi dispiace tanto." Esordisce dopo un po', "quando ho iniziato a bere, non ho mai pensato alle conseguenze che questo mio vizio poteva avere su di te, sulla nostra famiglia. Ho pensato solo a me stessa e non ho fatto nulla per te, che avevi disperatamente bisogno di una madre che ti stesse accanto. Sono veramente una pessima madre, una pessima persona, ma oggi ti voglio ringraziare. Mi metteranno in qualche struttura, ma se non ci fossi stata tu, in tutto questo tempo, probabilmente sarei già morta. Io per te sono stata solo un peso, tu per me sei stata la mia ancora di salvezza. Stavolta ce la farò, Scarlett. Promesso"
Il discorso di mia madre mi fa commuovere. Una lacrima riga il mio viso e mi affretto ad asciugarla con una manica del giubbotto.
Dice sempre che ricomincerà, che ce la farà, ma ogni volta torna punto e daccapo. Ma stavolta non so, ma sono certa che si impegnerà davvero.
"Mamma, tu non mi hai mai delusa..." le dico e lo penso davvero.
Si, avrei preferito fosse tutto diverso, ma va bene così. È sempre la mia mamma, con i suoi pregi e con i suoi difetti e anche se a volte litighiamo, anche se lei ha passato gran parte della sua vita chiusa in una stanza con una bottiglia di qualche alcolico fra le mani oppure a ubriacarsi nei vari locali di Portunense, io le vorrò sempre bene, inutile dire il perché. Pensare solo al fatto che mi ha dato la vita sembrerebbe banale e scontato, ma è così.
"Tu non mi deluderai mai, mamma" le dico, abbracciandola forte. Lei ricambia l'abbraccio.
"Adesso promettimi una cosa" mi sussurra.
"Che cosa?"
"Di pensare un po' di più a te stessa. Fin ora lo so, hai pensato sempre e solo a me e ti sei giocata i tuoi anni migliori per starmi dietro. Ma la vita non è finita a 18 anni, Scar. Puoi ricominciare a vivere da adesso. C'é quel ragazzo che mi hai presentato, quello che è stato a casa nostra..."
Ma che diavolo...
"Chi, Damiano?"
"Esatto, quello con i capelli lunghi, vestito in modo stravagante"
"Eh..si"
"Quel ragazzo e tu vi piacete" dice.
"No, mamma. Io e lui non andiamo bene insieme" le dico.
"Questo non lo puoi sapere, se non combatti" mi dice, "lo so, ti ho sempre tenuta lontano dagli uomini e dai ragazzi per evitare che tu soffrissi come ho sofferto io. Ma tuo padre è uno stronzo e si, tutti gli uomini lo sono. Siamo noi donne che dobbiamo lottare a denti stretti, Scar. Io non sono stata capace, forse perché pensavo che non ne valeva la pena. Ma se per te lui vale la pena, promettimi che farai qualcosa"
Rimango colpita dal discorso di mia madre. Non mi ha mai parlato così. Sono cresciuta con le sue mezze parole e i suoi silenzi e non mi sembra vero che adesso reagisca in questo modo.
Un infermiere apre la porta della stanza e mi tocca una spalla, facendomi voltare nella sua direzione:"ragazzì, è ora de annà" mi dice.
Saluto mia madre, dandole un bacio sulla fronte:"a domani, mamma"
"A domani"
Raggiungo Thomas che mi aspetta nel corridoio, sorrido.
"Come sta?" Mi chiede il biondo.
"Sta meglio" sospiro.
"Daje!" Esclama, avvolgendomi in un abbraccio.
"Allora, andiamo?" Gli chiedo.
"Dove?"
"A fà 'ste prove e poi a magnà ar Mc"
Il mio amico ridacchia e scuote la testa:"lo sapevo! 'Nnamo, dai"
Arriviamo a casa di Damiano, immaginavo che le prove si sarebbero svolte lì.
"Questa è l'ultima prova dopo der soundcheck" afferma Thomas con una punta di trepidazione nella voce.
Gli stringo una mano:"dai dai, siete bravissimi, non ti fare prendere dall'ansia. Dimostra a tutti quello che sai fare e basta"
Lui mi sorride e annuisce.
Non sono psicologicamente pronta per entrare in casa di Damiano, né tantomeno per vederlo.
Thomas bussa alla porta e pochi istanti dopo mi ritrovo il castano davanti.
Dai,Scar, puoi farcela, anche se vorresti scappare lontano. Resta,affrontalo. Ricordi cosa ti ha detto tua madre poco fa? Devi combattere un po', ma per lui ne vale la pena.
Sembra sorpreso di vedermi, forse non si aspettava che sarei andata là e questa è un'ulteriore conferma al fatto che mi sta volutamente evitando.
"Ciao Damià" lo saluto.
La sua espressione cambia e mi rivolge un sorriso:"Ciao Scar, come sta tua madre?"
"Meglio, grazie" taglio corto.
Lui mi guarda fisso negli occhi, mentre io distolgo lo sguardo imbarazzata.
Ancora non riesco a reggere i suoi sguardi, mi mettono in soggezione.
Il castano annuisce, sistemandosi i capelli con una mano.
Ethan e Victoria si avvicinano a noi per salutarci.
"Damiano mi ha detto tutto" mi dice la bionda, "mi dispiace tantissimo. Perché non ce ne hai mai parlato?"
"Perché vi avrei fatto pena e solo per questo non mi avreste presa in giro. Certo, mi sarei evitata tanto dolore, ma nei vostri pensieri sarei rimasta comunque Scarlett la sfigata che si lamenta e poi si...poi avreste pensato che io marciavo sopra la storia della madre alcolizzata e avreste tirato in ballo questa situazione ogni volta che mi sarebbe accaduto qualcosa di positivo. No, non mi andava"
Anche se ho perdonato Victoria, non riesco a dimenticare ciò che mi ha fatto, insieme alle altre sue amiche oche e ogni tanto parlo un po' troppo, perché fino adesso stava andando tutto benissimo. Mi aspetto una reazione forte da quella ragazza, ma invece non è nulla di tutto ciò. Mi abbraccia talmente forte da farmi mancare il respiro e io ricambio l'abbraccio.
"È tutto finito adesso" mi dice e forse è il caso che inizi a pensarlo anche io.
Annuisco, mentre lei mi tocca i capelli:"domani ce andiamo a rifà il colore da Paul, te ce porto io" mi dice.
"Okay, va bene" sorrido.
"Mia regina!" Esclama Damiano, rivolgendosi a Victoria, "vieni a provà"
"si arrivo!"
I ragazzi fanno le prove, io me ne sto in un angolino ad ascoltarli. Sono molto bravi, spero solo che li noti qualche produttore, perché meritano tantissimo e so già che, se sarà così, faranno davvero tanta strada.
"Bella ppè noi, seeeh!" Dice Victoria, seguita dagli altri.
Ho l'impressione che hanno quasi finito, infatti è l'ultima canzone.
"questa è l'ultima canzone, si chiama domani non torni" mi informa Damiano, parlando al microfono.

"Aerei da prendere,
Sogni da rincorrere,
Continenti da raggiungere
Ed io, ed io, seduto accanto a te mentre mi preghi di portarti via dalla malinconia dei tuoi giorni
Con il timore che
Domani non torni,
Domani non torni"

Le parole del brano mi ricordano moltissimo una scena che ho vissuto insieme a lui. Magari l'ha scritta pensando a me, a quella sera del bacio, chissà... Ma non posso fare a meno di commuovermi, magari per alcuni quelle parole non significano niente, ma per me hanno un significato particolare e prezioso. É stata la nostra sera quella e forse senza nemmeno saperlo del tutto, avevo capito che lui in un modo o nell'altro, mi avrebbe salvata.
Termina il brano guardandomi, accenna un sorriso, si lecca le labbra, poi distoglie lo sguardo, si appoggia al microfono e sorride a Thomas, sollevando i pollici. Allora, distolgo lo sguardo anche io, ma tanto continuo a vederlo lo stesso, come un'ombra che mi segue dappertutto.
"Allora, siamo stati bravi?" Mi sorride Ethan, probabilmente sarò sembrata a tutti soprappensiero, persa nei miei ricordi.
"Siete stati bravissimi, davvero" dico.
"Bene" sorride Thomas, "adesso annamo a magnà seee"
"Seee" ripete Damiano, "voglio annà ar Mc però. Prendo la giacca e arrivo" dice, scomparendo dietro la porta che collega il garage alla casa vera e propria.
"Tu eri così, nun ce l'avevi 'n giubbetto?" Mi dice Victoria.
Oh, merda.
Ricordo solo adesso di aver appeso la mia giacca accanto a quella di Damiano, devo salire anche io e magari ci incroceremo e non sono pronta ad affrontarlo ancora...okay, okay, Scar, niente panico. Non succederà niente. Mi dirigo verso l'attacca panni e indubbiamente, lo sguardo esaminatore del castano incrocia il mio.
Damiano si pone davanti a me, ostacolandomi il passaggio.
"Ehm, mi fai passare?" gli chiedo.
Scuote la testa, sembra titubante: "Scar, noi...dobbiamo parlare"

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