Scegliersi (Epilogo)

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"...e ora so che posso scegliere, sono anni che ti aspetto!"
-F.Moro

Entro nella mia vettura, seguita da Lauren, una ragazza che ho conosciuto al college e che adora l'Italia, pur essendo nata e cresciuta in America e che ho deciso di portare qui con me. Accendo lo stereo, mentre penso che stasera non sarei dovuta uscire.
Ci ho messo un anno per dimenticare Damiano, pensavo di esserci riuscita, invece mi è bastato rivederlo per cancellare tutto.
In radio parte "portami via" e mi sembra assurdo il modo in cui la musica venga a cercarti, anche quando non vuoi.
"Tu portami via, dall'ostilità dei giorni che verranno, dai riflessi del passato perché torneranno..."
Una lacrima riga il mio viso e mi sforzo di asciugarla immediatamente, per non farmi accorgere da Lauren.
"Questa canzone ti fa ricordare cose brutte?" Mi chiede, con una pronuncia imperfetta. È americana, dopotutto.
Scuoto la testa.
Mi vengono in mente i primi giorni in America, lontana da Roma, con mio padre, perché si, non ho mai conosciuto il mio papà biologico, ma non posso dimenticare la persona che mi ha cresciuta, anzi, le persone che mi hanno cresciuta: sono tornata in Italia per salutare mia madre, per dirle che l'ho perdonata e che mi manca, ma tra pochi giorni ripartirò. Stava andando tutto benissimo, poi l'incontro con Damiano... non può essere successo tutto per caso!
"Ma che sto facendo?" Dico ad alta voce, suscitando lo sguardo perplesso della mia amica.
Controllo che dietro di me non ci sia nessun'altra macchina, per poter fare un'inversione a U e tornare al locale. È molto rischioso anche questo e ho il terrore di farla, ma per amore a volte si è disposti a fare qualsiasi follia e beh... io ne ho fatte davvero tante!
È che è sempre stato Damiano, fin dall'inizio e si, ho ancora bisogno di lui.
Parcheggio davanti al locale:"aspettami, qui, torno subito!" Esclamo, rivolta alla mia amica.
"In bocca al lupo!" Sorride, facendomi l'occhiolino.
Ha capito tutto sola, senza tante spiegazioni in merito, per fortuna.
Corro dentro, cercando disperatamente il castano con lo sguardo.
Noto che è seduto vicino a Victoria nel privè, sapevo che lo avrei trovato lì. Certe cose non cambiano mai!
Mi avvicino a lui e agli altri, che mi guardano come se fossi un miraggio.
A quest'ora avrò tutto il trucco tutto sciolto e i capelli per aria, sembrerò una pazza, ma non mi importa, devo dirgli queste cose, ora o mai più.
"Sei tornata?" Chiede stupito Damiano
Annuisco
"Ascoltami" lo imploro, ottenendo la sua attenzione. Non che fosse difficile averla, ovviamente.
"Eri tu che mi facevi stare bene, anche quando litigavamo per poi fare pace.
Anche quando non ci cercavamo per un giorno intero per poi ridere all'arrivo di un tuo messaggio.
Eri tu.
Sei sempre stato tu e sappi che... che si, a volte ho perso me, per poi ritrovarmi e poi ripartire ancora verso te. E voglio solo che tu sappia che sono tornata qui,nonostante vogliamo vogliamo cose diverse, anche se tante volte non ci bastiamo, sono qui per dirti che sono ancora innamorata di te e che mi dispiace di essermi comportata così male tuoi confronti e in quelli degli altri"
È sceso il silenzio e sento addosso gli sguardi di tutti quanti.
Dam si alza dal divanetto e mi bacia, impossessandosi avidamente delle mie labbra. Sento l'adrenalina salire e diffondersi in ogni angolo del mio corpo, mentre il mondo intorno a noi sembra essersi dissolto completamente. È una sensazione bellissima, ma nello stesso tempo molto strana.
"Ti amo anche io"
Sembra un film romantico, ma è tutto vero.
"Torniamo a casa?" Gli chiedo.
"E l'America?" Chiede lui sorpreso.
"Non ha importanza" dico, anche se beh... questa cosa poi sarà da vedere ovviamente!
Ma sono sicura che arriveremo ad un compromesso, non dovrò rimanere lì per sempre e potrò seguire le lezioni anche via Skype, restando qui in Italia.
Damiano mi guarda fisso. Se c'è una cosa che amo, è che non ha mai smesso di guardarmi con la stessa luce negli occhi che aveva la prima volta che abbiamo parlato.
Forse è proprio questo l'amore. Anche se ho avuto paura di amare, ho avuto paura di essere schiava di un'abitudine. Ma l'amore non è abitudine, amare è una scelta. È un riscegliersi continuamente, ogni giorno, nonostante le difficoltà e gli ostacoli che si possono presentare, nonostante i difetti caratteriali che ognuno indubbiamente possiede, nonostante il tempo che consuma il resto. È un portarsi via a vicenda dalla convinzione di non essere abbastanza forti, come dice quella canzone che tanto amo e che mi fa pensare a lui, è un non poter fare a meno di niente, neanche dei silenzi e neppure di questo ragazzo dagli occhi ambrati, che è il senso di ogni cosa che c'è.
"Dai Scar, vieni, ti porto a casa"

Maneskin-Portami viaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora