Capitolo 13

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Portai Lucy in bagno a lavarsi il viso e dopo la riaccompagnai in classe, dopo neanche mezz'ora uscimmo da scuola e la riportai a casa, per tutto il tragitto, lei rimase in silenzio con gli occhi chiusi, appena arrivammo, salì su a cambiarsi, lo feci anche io e l'aspettai in cucina; aveva messo dei leggins neri e una felpa grigia della thrasher sopra, e aveva legato i capelli in una coda alta che le arrivava sotto il collo. La guardai avvicinarsi ai fornelli, e cercare di cucinare qualcosa simile ad una carbonara. Poco dopo mi avvicinai e le scostai i capelli, dandole un bacio sul collo che al fece rabbrividire, dopo le cinsi i fianchi con le braccia e la strinsi forte forte a me, mentre lei cercava di cucinare, le presi le mani nelle mie e seguii tutti i suoi passi aiutandola a preparare il pranzo, e di tanto in tanto le baciavo il collo o le guance, facendo nascere piccoli sorrisi sul suo viso, in questo ero bravo. Dopo aver mangiato facemmo i compiti, lei mi aiutò in fisica e dopo ci stendemmo sul divano. Io steso e lei coricata al mio fianco. Ad un certo punto lei si spostò e si sedette su di me per prendere il telecomando ma io la fermai prima che potesse scendere e la tenni dai fianchi, alzai un po la schiena e mi sistemai meglio.

-Sei una posizione piuttosto compromettente. Dissi guardanodola malizioso.

-Si infatti...

-Piccola, ti prego cosa posso fare per farti sorridere?!

-Resta con me, ti prego, non te ne andare mai, io...io ho bisogno di te.

-Lucy, io non me ne andrò mai via da te! Mai, qualunque cosa succeda, te lo giuro sulla mia vita. Dissi guardandola seriamente.

-E un'altra cosa...

-Si?

-Baciami.

-Con piacere. Dissi sorridendole e facendo sorridere anche lei.
La presi dai fianchi e la portai sotto di me, dopo di che le feci il solletico e la baciai, tanto quasi da consumarla. Più tardi arrivò sua madre dal lavoro, e cenammo insieme per una volta, e poco più tardi arrivò mio padre e raccontammo ad entrambi cosa era successo, e tutti e due rimasero scossi sopra tutto Clarissa. Verso le 22:20 suonarono alla porta ed andai ad aprire io.

-Che vuole ancora! Ringhiai al padre di Lucy fuori dalla porta.

-Chi è Lo... Disse Lu sbucando dal corridoio e guardandomi triste.

-Vattene Lorence! Urlò quasi la mamma di Lucy.

-Voglio solo parlare con voi, di una questione riguardo mia figlia.

Mio padre entrò in corridoio con uno sguardo duro, e guardò prima l'uomo e poi me e Lucy.

-Lucy, Logan iniziate ad andare in soggiorno, noi arriviamo subito.

-Ok papà. Presi Lu da un braccio e la portai dentro con me.

Entrammo in soggiorno e inizialmente nessuno parlò. Dopo poco il padre iniziò lo stesso discorso che aveva fatto con Lucy nell'ufficio del preside. Parlò tanto, troppo io mi fermai, solo a quel "deve venire via con me, ti prego vieni con me Lucy" e dopo non ascoltai più nulla, solo un assordante silenzio nelle mie orecchie, guardai Lu guardarmi preoccupata e la vidi scostarsi schifata dalle mani del padre e raggomitolarsi vicino a me. A quel punto parlai.

-Lei non verrà con lei. Risposi duro alla domanda di Lorence.

-Deve decidere lei tu sta zitto. Disse l'uomo rimproverandomi con occhi cattivi.

-Lorence, non ti permettere di rivolgerti più a Logan in questo modo. Non ne hai il diritto lui sta solo proteggendo Lucy! Disse Clarissa prendendo le mie difese, seguita da mio padre che guardava con sufficenza quella specie di uomo.
Lucy alzò finalmente il viso e parlò mettendosi seduta per bene.

-Non ho alcuna intenzione di venire con te, ne a casa, ne da nessuna parte, mai e poi mai, te lo ripeto Lorence tu per me non esisti, ti pregherei di allontanarti dalla mia famiglia, e dalla mia vita, e non pensare in nessun momento di rispondere così maleducatamente a Logan, non pensarlo nemmeno. Ora alza quel maledetto culo, alzati dal divano di casa mia, ed esci da qui. Disse alzandosi sotto il mio sguardo vigile, dirigendosi verso il corridoio.

-Ormai la sai la strada non è vero? Disse acida guardando Lorence allontanarsi dal nostro salotto e dalla nostra vita una volta per tutte.

Si erano fatte quasi le 23 così andammo tutti a letto, era stata una giornata stancante. Io e Lucy dormimmo in camera sua, appena arrivammo chiusi la porta e ci buttammo subito sotto le coperte.

-Ehi piccola che hai domani a scuola?

-Educazione fisica, italiano, storia e poi tre ore di supplenza.

-Uuuu domani abbiamo solo due ore insieme.

-Già, mi mancherai un po.

-Solo un po?

-Yes.

-Tu tanto tantissimo.

-Anche tu un pochino di più ora che mi hai detto questa cosa.

-Sennò prima no? Risi.

-Si ovvio. Disse ironica.

-Quindi domani che ti metti? Chiesi cercando di sviare il discorso papà.

-Mmm penso i leggins e la felpa rosa...

-Quella lunga pesante?

-Si,ma aspetta come lo sai?

-Eh segreto.

-Hai spiato nel mio armadio? Disse ridendo.

-Ci sono rimasto chiuso dentro non ricordi?

-Ah già. Disse scoppiando in una risata, risi, ridi anche io per la felicità.

-Oh sai volevo dirti che c'è il ballo dell'inverno o qualcosa del genere a scuola.

-Ah si me ne aveva parlato velocemente Mel.

-Eh allora sai con chi andrai?

-No veramente no, mi piacerebbe venirci con te, ma poi cosa penserebbero gli altri? Forse co andrò con Nash, ma ballerò anche con te, ovviamente.

-Mmm se vai con una persona che conosco ok, almeno se devo picchiarlo so dove abita. Dissi seriamente.

-Ma smettila! Disse colpendomi il braccio ridendo di nuovo.

-Oh smemorata domani ho gli allenamenti non dimenticarlo, vieni in palestra alle 14:00.

-Ehi smemorata a chi?! Ci sarò ma studieró un po anche fisica, che ho compito, anche se la so benissimo, se la sono riuscita ad insegnare a te!

-Ehi mi sento offeso! Dissi tenedole il muso. Lei mi baciò dolcemente il musetto e poi si accoccoló nelle mie grandi braccia e si addormentò e così feci anche io.

IL MIO ODIOSO FRATELLASTRO|C.D|IN REVISIONE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora