Capitolo 16

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Finalmente era arrivato il giorno del ballo, io ero quasi pronta, ma mancava ancora un'oretta e mezza alla festa. Avevo un vestito rosa pesca con la gonna corta di tulle, e il corpetto a cuore. I capelli erano raccolti in na treccia laterale, e avevo truccato maggiormente le labbra, e gli occhi come al solito. Mi aveva appena chiamato Nash, quando sento un rumore di qualcosa che cadeva nella stanza davanti alla mia; camminai per il corridoio aprii la porta della camera di Logan, e lo trovai steso vicino al water che vomitava. Mi avvicinai e lo guardai era bianchissimo, e aveva un aspetto orribbile. Gli alzai la testa, e gli feci vomitare tutto quello che poteva, chiamai Nash:

-Nash, ho avuto un imprevisto, Logan sta malissimo non posso venire.

-Che ha?

-Sta vomitando è bianchissimo. Ha la febbre alta...

-Aspetta vengo da te.

-No, tranquillo posso farcela, in caso ti chiamo io. Grazie.

-Come vuoi, fammi sapere.

Chiusi il telefono e distesi Logan sul letto. Andai a cambiarmi velocemente e gli saltai letteralmente addosso. Gli tolsi i vestiti ormai sporchi e iniziai a larvarli sotto l'acqua bollente, poi corsi di nuovo da lui e gli misi il pjama, scesi sotto e gli presi una medicina ed una bottiglia d'acqua e salii di corsa su.

-Scusami Lu, ti ho rovinato il ballo...

-Zitto idiota non hai rovinato nulla, prendi la medicina.

-Si. Ma posso chiederti una cosa?

-Dimmi...

-Perché non sei andata al ballo, potevu benissimo farlo, sono un uomo adulto ormai.

-Si, un uomo adulto che non riusciva a tenersi in piedi per vomitare. Sono rimasta perché sei molto più importante tu, del ballo.

-Davvero?

-Si, idiota. Ora copriti, sennò rischi di prenderti una febbre da cavallo.

-Va bene.

-Come ti senti? Chiesi dopo averfli rimboccato le coperte.

-Se ci sei tu bene.

Arrossii e gli diedi un bacio sul naso.

-Ehi, voglio un bacio come si deve!.

-No, mi mischi la febbre sennò, stai scherzando ahahaha.

-Quindi vuol dire che non ti posso baciare e abbracciare fino a quando sono in questo stato? Disse esasperato.

-Esattamente Logan.

-Perché a me Dio?!

-Non esagerare guarirai in un paio di giorni.

-Sai quanto sono "un paio di giorni" senza di te? Una cazzo di vita. Domani mattina mi prendo la medicina e anche domani sera, così per sabato sera sono guarito e posso stare con te.

-Puoi stare con tutti...

-Io voglio stare con te, perché già mi mancano i nostri baci.

Gli sorrisi e mi sedetti sul letto vicino a lui, Logan posò la testa sulle mie gambe e ci guardammo un film, la notte non vomitò, e la passammo tranquillamente. La mattina io mi alzai e andai a scuola, e rimasi lì fino alle 14:30 e appena tronai a casa lo trovai addormentato nel suo letto. Feci i compiti e scesi sotto da mamma e James.

-Come sta? Chiesi agli adulti seduti nel mio soggiorno.

-Questa notte la febbre è scesa, ha solo avuto nausa per oggi, anche se è molto debole ancora.

-Meno male, mi ero preoccupata ieri sera.

-Immagino tesoro. Disse James facebdomi sedere vicino a lui.

-Ma tesoro posso farti una domanda?

-Si mamma dimmi tutto.

-A scuola hai notato qualche ragazzo?

In quel momento entró il fantasma di Logan con la coperta in cucina e risponde alla domanda di mamma.

-A scuola nostra sono tutti dei completi idioti. Disse sbattendo lo scomparto delle medicine.

-Stavo per dire lo stesso. Dissi guardandolo con gli occhi stretti e lui fece lo stesso. Si avvicinò e mi rise in faccia.

-Sembri una talpa. Disse ridendo e salendo sopra.

-Sempre meglio di un bambino di cinque anni.

Mi fece il verso ridendo.

-Ecco. Aggiunsi io ridendo.

-Il vostro rapporto è migliorato a quanto vedo. Disse mia madre felice.

-Ci stiamo provando. Ammisi sospirando.

Mi sorrisero e salii su in camera mia, e trovai Logan buttato sul mio letto in preda a maneggiare con il mio telefono.

-C'è la password. Dissi tranquillamente chiudendo la porta e andando verso l'armadio per cambiarmi. Presi dei pantaloni della tuta che usavo a casa, e una maglia larga nera a maniche lunghe. Mi cambiai in tutta calma sotto gli occhi da predatore del mio coinquilino.
Entrai in bagno e tolsi il poci trucco che avevo usato e mi buttai sul letto.

-Dici la verità ti sei cambiata davanti a me solo perché sono malato e non posso sbatterti al muro.

-Si proprio per questo. Dissi ironica poggiando il viso nel cuscino.

Dopo un po parlò:

-Lu questi pantaloni li usi per venire a scuola?

-No questi no, uso quelli neri più stretti, tipo leggins, perché?

-Perché ti fanno un culo fantastico.

-Smettila di guardarmi il culo! Dissi alzando la mano per tirargli un pugno, che lui schivò prontamente. Capovolse la situazione e ora io mi trovavo sotto di lui e avevo i polsi incastrati nelle sue grandi mani e i nostri visi era molto vicini molto.

-Prova a picchiarmi ora signorina.

-Oddio, non ero una talpa o sbaglio?

-Una talpa con un bellissimo fisico. Disse guardandomi malizioso.

-Smettila su, non voglio prendermi i tuoi germi, e la porta non è nemmeno chiusa a chiave se ci vedono i nostri genitori?

-Se ci vedono pace, prima o poi dovremmo dirglielo. E poi non ho nessuna paura di mischiarti i germi onestamente.

-Che gentiluomo.

-Hanno chiesto di me a scuola oggi?

-Si molte persone, molte ragazze.

-E tu cosa gli hai detto? Disse guardandomi divertito a causa della mia faccia.

-Che eri malato, e che mi sarei presa cura di te.

-Bene, di altro?

-Anche alcuni ragazzi veramente.

-E tu?

-Nulla, ho detto che stavi male e che sareati tornato lunedì. Alcuni si erano anche offerti di portarmi a casa, ma ho presferito venire a piedi.

-E chi erano?

-Bho alcuni dell'ultimo anni credo, ma non ha importanza.

-Tua mamma ha detto che domani posso venire a scuola.

-Oh bene.

-Domani te ne torni in macchina con me in macchina dopo gli allenamenti.

-Casomai ho numerosi passaggi.

-Te ne torni con me allora. Disse baciandomi la guancia e andando a prendere la medicina e a fare i compiti per domani.


IL MIO ODIOSO FRATELLASTRO|C.D|IN REVISIONE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora