Pov's Lucy
Non è passato moltissimo tempo da quando mi sono adormentata, sento pian piano qualcosa che mi sfiora il viso, una grande mano che mi accarezza. Ho già capito di chi si tratta ma non voglio dargliela vinta così facilmente questa volta. Schiudo gli occhi e mi giro dalla parte dello schienale del divano, e sento Logan sospirare, non poteva sempre essere così morboso, stavo solo parlando con quel ragazzo non mi ci stavo baciando diamine! Lo sento avvicinare il viso al mio, i nostri corpi quasi aderivano, ma il campanello mi salvò:
-Cazzo, proprio adesso! Sentì sbuffare Logan.
Mi alzai in punta di piedi mentre lui ritirava un pacco, e salì velocemente le scale chiudendomi in camera mia. Mi buttai sul letto e iniziai a cantare una canzone che avevo sentito un giorno a scuola, molta carina. Dopo un paio di imprecazioni sentii Logan salire e bussare alla porta;
-Lucy aprimi.
-No.
Lo sentii allontanarsi e prendere qualcosa da una porta, pian piano spinse facendo cadere la chiave della mia camera sul pavimento, e ne inserì una nuova riuscendo ad aprire.
-Abbiamo la stessa serratura. Disse sorridendomi.
Mi limitai ad annuire con una faccia che non faceva trasparire nessuna emozione.
-Dai, ti chiedo scusa, per favore parlami.
Mi girai di spalle e sentii prendermi come un sacco di patate e buttarmi sul letto, ora si, era sopra di me.
-Lucy, guardami su.
Mi misi le mani sugli occhi. Lui si avvicinò e mi baciò le labbra intensamente facendomi rabbrividire, e sospirai togliendo le mani dagli occhi, e vedendolo sorridere.
-Vieni su, dobbiamo fare la spesa. Disse poi alzandosi velocemente.
Sbuffai e mi cambiai la maglia, ne misi una nera della tuta a crop top e poi decisi di cambiare anche i jeans, misi dei jeans blu scuro, ai piedi le vans e sulle spalle un giubottino caldo. Raccolsi i capelli in una coda alta e misi solo il mascara, scesi e trovai già lui ad aspettarmi sotto con un grande sorriso come se chi sa cosa avesse visto. Mi sedetti in macchina e accesi la radio, lo vidi sedersi, mettersi la cintura e sorridormi mettendo in moto. Passò alla radio la canzone che cantiamo sempre insieme, ci guardammo a vicenda, e Logan mi mise una mano sulla gamba, e la spostai dolcemente. Lo osservai mentre guidava, era bellissimo, con il suo profilo perfetto, e quel braccio sul volante, che nonostante la maglia faceva trasparire tutti i suoi muscoli, ripensai a quello che era successo in palestra, aveva esagerato a farmi quella scenata, ma probabilmente io avrei fatto peggio, siamo così dannatamente cocciuti e orgogliosi, è normale scontrarsi e litigare. Ritornai alla realtà e lo ritrovai ancora concentrato sulla strada, lo guardai e passai lo sguardo sulla sua mano poggiata sulla sua gamba, sospirai chiusi gli occhi e li riaprii poggiando la mia mano sulla sua. Dopo un secondo di stupore, Logan mi prese la mano e intrecciammo le nostre dita senza parlare. Dopo pochi minuti arrivammo al supermercato, e iniziammo a prendere le cose che ci servivano, fino a quando mi ritrovai davanti ad uno scaffale troppo alto per me, e Logan mi prese dai fianchi mi alzò fino a riuscire a prendere la scatola dei cereali, dopo mi fece scendere e mi prese per mano. Ci dirigemmo alla cassa e pagammo, dopo rientrammo in macchina e finalmente parlai;
-A cosa ci servono queste cose? Dissi con un po di invertezza nella voce.
-Per la cena di sta sera, mamma e papà non ci sono e avevo pensato di cucinare io per noi.
-Che idea carina.
-L'ho fatto per noi, per passare una serata diversa.
-Bene. Mi limitai a dire.
Arrivammo a casa, e sistemammo le cose sul tavolo, Logan però mi fece rimanere per tutto il tempo chiusa nel soggiorno, perché doveva preparare la cena a sorpresa, allora decisi di vedere un po di tv fino a circa le 20:00.
Pov's Logan
Misi le candele e i fiori sul tavolo, era tutto perfetto. Camminai un po ansioso verso il soggiorno e aprii la porta, Lucy si girò verso di me, e io le spiegai che dovevo bendarla per condurla in cucina. La presi per mano e la condussi alla sedia dopo di che le tolsi lentamente la benda e ammirai la sua espressione felice e stupita, dopo parlai:
-Mi dispiace di aver esagerato in palestra, non avrei dovuto fare quella scenata davanti a tutti. Ma davvero credimi, non riesco a capire nulla quando qualcuno si avvicina troppo a te. Non capisco un cazzo seriamente, non che le altre volte io capisca tanto;lo faccio perché ci tengo a te, a noi, a quello che siamo e possiamo essere, perché ti amo e spero tu possa personarmi. Dissi alla fien con un po di fiatone. Lei mi guardò mi sorrise facendomi quasi sciogliere dopo disse:
-Dispiace anche a me per aver esagerato ed essermela presa troppo, lo so che tu lo fai per me perché mi vuoi proteggere, e io avrei fatto lo stesso. Sono contenta di aver risolto la questione e sono felice per tutto quello che tu fai per me ogni giorno. Ti amo anche io. Disse poi abbracciandomi forte. Cenammo tranquillamente e dopo ci coricammo sul divano, e guardammo un film, verso le 23:30 Lucy si addormentò, così la portai su in camera mia e le misi dei miei pantaloni della tuta e una maglia del pjama e la coricai nel mio letto. La guardai un po mentre dormiva e poi la baciai, sorrisi e chiusi gli occhi, lei era mia, io ero suo e sarebbe stato sempre così.
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IL MIO ODIOSO FRATELLASTRO|C.D|IN REVISIONE|
RomanceLucy McCartney è una ragazza di 16 anni, fredda e pungente ma allo stesso tempo dolce, è stata appena trasferita nella nuova scuola la: London High School, poiche sua madre dopo la rottura con suo padre, aveva conosciuto un altro uomo: James William...