Capitolo 33 - La rissa.

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Guardai la scena sconcertata.
Guardavo a terra tutte quelle gocce di sangue.
Guardavo le persone intorno a me che si divertivano mentre il mio ragazzo ed uno dei miei migliori amici si picchiavano.
Sentivo il rumore dei pugni e dei loro corpi che rotolavano a terra, mentre i miei occhi si riempivano di lacrime.
Strinsi i pugni e serrai le labbra.
Sentivo le lacrime che non avevano intenzione di smettere di scendere dai miei occhi..erano come due nuvole cariche d'acqua.
Scendevano a dirotto, mi rigavano le guance per poi arrivare fino al mento.
Poi alcune cadevano a terra, mentre altre rigavano pure il collo.
Indietreggiai di qualche passo, finché non mi scontrai con una persona.
Mi girai per andarmene, ma vidi Veronica, anch'essa in lacrime.
Mi portai una mano per coprimi la bocca, mentre Veronica si faceva strada per arrivare ai due ragazzi.
S'inginocchiò e con tutta la forza che aveva separò i due.
Draco stava steso a terra con il volto rivolto verso l'alto.
Il sangue gli colava dalla bocca e dal naso.
Aveva qualche livido e tutte le nocche sbucciate.
Tremavo come mai prima d'ora.
Sentivo che le gambe stavano per cedere.
Velocemente mi avvicinai a lui e le gambe mi cedettero.
Mi inginocchiai davanti a lui, che aprì gli occhi.
"Mi dispiace tanto." mi sussurrò con il poco fiato che aveva.
Io sorrisi leggermente, tremante.
Lo guardai per un secondo, poi mi abbassai verso di lui e lo strinsi forte a me.
Scoppiai a piangere più di prima.
Anche lui mi abbracciò...forse un po' più debole, forse anch'esso distrutto.
Posai una mano a terra per sollevarmi.
Rimasi inginocchiata davanti a lui e l'aiutai a mettersi seduto.
Mi guardò mentre piangevo e mi mise le mani sulle guance.
Con il pollice scacciò via tutte quelle lacrime che dai miei occhi erano fuggite.
"Non piangere. Non voglio che tu pianga a causa mia." disse.
Nuovamente, lo abbracciai.
Gli massaggiai i cappelli, cercando di calmarmi.

"Cosa è successo qui?!" domando arrabbiato il professor Silente.
Un ragazzo che era presente glielo raccontò.
"Voi quattro, venite con me." disse poi, con tono serio, indicandoci.
Mi alzai ed aiutai il mio ragazzo.
Seguimmo il professore fino al suo ufficio e, dietro di noi, Ruggero e Veronica facevano lo stesso.
Arrivati, ci fece accomodare.
Diede ai due ragazzi dei fazzoletti per pulirsi il sangue.
Li fece la ramanzina per la rissa e li avvisò che se si fossero picchiati un'altra volta sarebbero stati sospesi.
Sinceramente, non so perché chiamò anche noi ragazze.
Però poi, alla fine, a me e a Veronica ci chiese il favore di accompagnarle in infermeria.
Gli fasciarono le mani, gli misero dei cerotti sul viso dove aveva alcuna tagli e del ghiaccio per i lividi.
"Signorino, per questa notte deve restare qui." disse l'infermiera a Draco.
"No. Io dormo in camera mia."
"Insisto nel dirle che lei non può stare solo nella sua stanza per questa notte."
"Draco, se vuoi resto io qui con te." lo incoraggiai.
"No, forza, torniamo in stanza." disse alzandosi.
L'infermiera non ribatté, probabilmente aveva già capito il tipo di carattere di Draco.

Tornati in stanza, entrambi ci mettemmo il pigiama. Guardai il mio vestito: le spalle in pizzo erano diventate rosse ed il corpetto aveva alcune colate di sangue.
"Dai, suvvia, è solo del sangue, andrà via..no?" domandai a me stessa. Sbuffai e lasciai il vestito sul lavabo. Quando lui uscì dal bagno si buttò a peso morto sul letto. Mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla fronte, cosa che lo fece sorridere.
"Mi dispiace tanto." gli sussurrai, inginocchiandomi ai piedi del suo letto.
"Non è colpa tua, sono stato io a combinare il casino."
"Perché l'hai fatto?"
"Cosa intendi?" domandò, girando il volto nella mia direzione.
"Intendo dire: perché hai picchiato Ruggero?"
"Ero arrabbiato con me stesso per aver litigato con te e, per di più, lui è arrivato dicendomi che non mi dovevo comportare così con te."
"E qual è il problema?" chiesi, non capendo.
Mi mise una mano sulla guancia.
"Il problema è che sei la mia ragazza, non la sua, quindi se ho fatto qualche guaio lo devo risolvere io, non lui." rispose.
"Quindi eri geloso?" chiesi, alzando un sopracciglio.
"Pff, di te? Mai." disse, girandosi dall'altro lato, dandomi le spalle.
"Ma vedi te che presuntuoso! Sei proprio antipatico, lo sai?" dissi, dandogli un colpetto sulla spalla.
Si rigirò dal mio lato.
"Si, ma sono anche bellissimo."
"Non ho mai detto questo."
"Ne sei sicura?"
"Al cento percento."
"Mh, allora hai detto che sono meraviglioso."
"No, te lo sei detto tu da solo."
"Guarda che ti ho sentita eh." disse, reggendosi su un gomito.
Io gli misi le mani tra il collo e il viso.
"Forse non l'ho mai detto, ma potrei averlo pensato." dissi.
"Ed io te l'ho mai detto che sei bellissima?"
"No.."
"Ora si, perché sei davvero bellissima."
Sorrisi.
"Buonanotte Sara." mi disse, allungandosi per darmi un bacio sulla guancia.
"Buonanotte." risposi.

Mi sistemai nel mio letto. Provai a dormire ma mi venne impossibile.
Ero preoccupata per il mio ragazzo. Mi rigiravo nel letto cercando di addormentarmi. Alla fine mi alzai e bevetti un bicchiere d'acqua. Mi appoggiai alla scrivania mentre il buio più totale era entrato in possesso della stanza. Dalla finestra entrava qualche piccolo spiraglio di luce che rendeva possibile vedere qualcosa.
D'un tratto sentii un movimento e mi girai verso il letto di Draco.
Si girava da un lato all'altro, mentre dormiva. Era agitato e respirava velocemente.
Mi avvicinai al suo letto e gli misi una mano sulla fronte: scottava.
Andai di fretta in bagno e inzuppai d'acqua fredda uno degli asciugamani.
Gli spostai i capelli dal viso e gli misi l'asciugamano sulla fronte.
Pochi secondi dopo si iniziò a calmare, il suo respiro tornò più o meno normale e l'agitazione gli passò.

Alto, Biondo, Stronzo. -Draco Malfoy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora