«Vuoi stare con me?»
La domanda di Harry mi colse in contropiede e sentii il respiro mancarmi per qualche istante.
Era un bel ragazzo, mi piaceva abbastanza, ma al contempo non ero certa di volere realmente una relazione. Ero piccola, e probabilmente troppo inesperta.
Sospirai. «Credo d'aver bisogno d'un altro po' di tempo, scusa.»
Il suo volto, da brillante che era, perse gran parte della sua luce, e questo mi dispiacque parecchio.
«Non ti preoccupare, ti aspetterò.»
Poco tempo dopo arrivammo a scuola ed ognuno tornò nella propria stanza.Draco's point of view.
Ero allibito. E schifato, sotto un certo punto di vita, a tal punto che speravo realmente si trattasse solo di uno scherzo.
Non mi capacitavo di come, una come Sara, potesse realmente provare dei sentimenti per quella sottospecie di essere quale Potter. Non stava né in cielo né in terra una cosa del genere. Non che ne fossi geloso, per carità, ma così facendo avrebbe quasi messo in ridicolo la nostra casata stando con i nostri opposti.Quando ritornai in camera la trovai intenta a sistemare i suoi abiti.
«Tiger sparisci dalla camera.»
Ordinai con quella mia solita dose di strafottenza che gli mise paura, facendolo così scomparire dalla stanza in un istante.
«Sara.»
«Ciao anche a te, Malfoy. Che succede?»
Rispose voltandosi, lasciando stare ciò che prima la teneva impegnata.
«Si può sapere cosa ti passa per la testa?»
Inarcò un sopracciglio guardandomi storto, visibilmente confusa.
«Dio! Non mi guardare così. Sai di che parlo, e non ti permetterò di mettere a repentaglio la reputazione della nostra casata.»
Apparve divertita. «Che c'è? Sei geloso, per caso? Ho rifiutato Harry, se questo può mettere freno alla tua gelosia.»
«Non sono geloso. Te l'ho detto, è la reputazione della nostra casata che conta.»
Borbottai con fare nervoso, evitando il suo sguardo.
«Malfoy, prenditi una tisana.»
«Sta' un po' zitta.»
Sapevo che la nostra amicizia non sarebbe durata a lungo.Sara's point of view.
Era così terribilmente arrogante con quel suo andamento superiore, a tal punto che pretendeva addirittura di impormi cosa fare e cosa no. Difatti sbuffai mentre mi stendevo sotto le coperte, scatenando in lui una brusca reazione.
«Che ti prende?»
Gli chiesi, difatti. Allora lo vidi alzarsi di scatto e venire da me, levandomi le coperte di dosso sotto il mio sguardo confuso. Mi sedetti sul bordo del letto.
«Allora? Che vuoi?»
Lui mi afferrò con forza il braccio e mi fece sbattere la schiena sul muro, intrappolandomi tra lui ed esso.
«Mi devi portare rispetto, cosa diavolo non ti è chiaro?» Sbraitò.
Io non risposi, limitandomi a guardare il basso.
Non avevo mai visto Draco così furioso, e mi spaventava. Eccome se mi spaventava.
«Guardami.»
Ordinò, ma non riuscii a farlo.
Lui mi afferrò il mento e mi sollevò la testa.
«Ti ho detto di guardarmi.» Ed io non ebbi scelta.
«Draco, mi stai facendo male.»
La voce uscì a malapena dalle mie labbra mentre i miei occhi minacciavano di lasciarsi andare ad un pianto nervoso a momenti. E, mentre ero spaventata, lui appariva spento, e non l'avevi mai visto così. In breve mi lasciò andare, dandomi della stupida, e si coricò dandomi le spalle.
Seguii il suo gesto ma non dormii, piuttosto tentai di calmarmi respirando lentamente e pensando a come era stato possibile che, in così poco tempo, lui fosse tornato quello che era prima. Mi chiedevo il perché, e l'unica risposta che riuscivo a darmi era il mio stesso nome: ero io il problema, l'unica causa scatenante della sua tremenda ira.
Mi tornò la voglia di piangere ma resistetti a fatica, pensando al fatto che, trascorsa la notte, sarei stata fuori da lì e lontana da lui.Draco's point of view.
Ero consapevole di aver appena fatto una delle più grandi cazzate della mia vita. L'avevo terrorizzata urlandole contro, mandando all'aria tutti gli sforzi che avevamo fatto insieme per cercare di cucire un rapporto che già di per sé era un disastro. Ed avevo rovinato tutto, per l'ennesima volta.
Ma non mi andava giù, continuavo a rimuginare sul fatto che lei se la stesse facendo con Potter e questo mi avvelenava completamente.
Tentai di dormire nella speranza di calmarmi e, difatti, mi risvegliai sentendo il suono del suo asciugacapelli e dovetti alzarmi con più nervosismo in vena che sangue, sbattendo i pugni contro il legno della porta, che si aprì poco dopo.
«Ti serve qualcosa?» Mi chiese, posandosi contro lo stipite.
«Sì, grazie. Gradirei svegliarmi senza quell'affare che produce un rumore assordante, la prossima volta.»
«Ho i capelli asciutti, per tua fortuna.»
Lo staccò dalla presa di corrente e mi passo di fianco, andando dritta verso la sua valigia che, dopo aver finito di sistemarvici le ultime cose, chiuse.Sara's point of view.
Era così terribilmente frustrante quella situazione; quella pesantezza che sentivo sul petto e quel nodo alla gola che non accennava il voler andare via. Mi aggrappavo all'unico pensiero positivo del periodo: le vacanze di Natale che, fato volle, avrei dovuto passare dai Weasley con la presenza anche di Harry.
Ma Draco, a quanto pare, non voleva darmi pace.
«Ho sentito che passerai il Natale da quei tuoi amici poveracci.»
Enunciò con il suo terribile sguardo altezzoso mentre mi sistemavo le scarpe.
«Scusa, ma come ti permetti? Spero tu sappia che i soldi non fanno la persona, perché almeno loro sanno cosa siano le buone maniere, a differenza tua, Malfoy.»
Il suo portamento cambiò all'istante, da altezzoso qual era a frustrato, e non faceva nulla per nasconderlo.
«Non ti sarai offeso, Malfoy.»
«Offeso? Io? — rise — Devo forse ricordarti che tu sei costretta a passare le feste con loro perché non hai una famiglia mentre io sì?»
Mi si gelò il sangue alle vene e scattai in piedi. Lo raggiunsi in pochi passi e restai a guardarlo in silenzio per qualche istante, prima di dargli una sberla in pieno viso e abbandonare la stanza di corsa. Ero ferita, profondamente: poteva continuare ad insultare me, ma perché tirare fuori l'argomento della mia famiglia?
Mentre correvo verso l'entrata sentii improvvisamente una mano afferrarmi da dietro per farmi voltare, e subito due braccia che mi avvolsero.
«Va tutto bene, bambina. Va tutto bene.»
La voce calda di mio zio parve scaldare il mio giovane cuore ch'era appena stato ferito e mi lasciai andare in un rumoroso pianto.
«Perché proprio mamma e papà, zio? Perché loro?»
«L'hanno fatto per te.»
«Ma io non l'ho mai chiesto. Io non lo volevo.»
Rimase in silenzio finché non mi calmai e mi porse un fazzoletto per asciugarmi il volto.
«Sara, so che fa male. So anche che Malfoy ha versato sale su una ferita già fin troppo dolorosa, ma stammi a sentire un istante: ti devo dare una cosa, che mi hanno chiesto di darti i tuoi genitori quando io avrei ritenuto fosse il momento adatto.»
Cercò e prese dalla tasca una lettera che lasciò sulle mie mani. «Leggila quando te la sentirai.»
Mi abbandonò con un bacio tra i capelli ed io mi mossi verso la stanza, pensando a come trovare il coraggio per aprirla, ma attesi la calma totale per farlo.
Di grazia, in camera mia non c'era nessuno, visto l'orario di lezioni e, preso un respiro profondo, iniziai a leggere.
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Alto, Biondo, Stronzo. -Draco Malfoy.
Fanfic[Charles Baudelaire] : ❝T'odio quanto amo, pazza di cui vado pazzo.❞ Sara era semplicemente certa ch'esser finita in stanza con un tale Draco Malfoy sarebbe stato l'inizio della fine. D'altronde, non era mai stata fortunata nella sua vita, e nemmeno...