Capitolo 59 - Che la guerra abbia inizio.

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Quel giorno, Draco, non mi fece più domande e capì la mia situazione. Il fatto che mi comprendeva con uno sguardo e poche parole, lo rendeva speciale, molto speciale. Molte persone avevano dei pregiudizi su di lui, ma io ero l'unica che lo conosceva davvero e sapevo che aveva un cuore immenso e che lo dava tutto a me. Mi faceva sentire importante con le sue piccole dolcezze ed il suo modo di amarmi.
Però la nostra relazione non era fatta solo di questo, c'erano milioni di problemi, sfide e giochi, generati dai nostri caratteri così tanto simili da rendere una sfida anche solo sopportarci. Ci sfottevamo a vicenda e giocavamo a farci i dispetti finché uno dei due non ammetteva d'aver perso. Ma la nostra relazione era bella anche per questo. Ma i giorni di tranquillità stavano per finire. La battaglia di Hogwarts era imminente ed io non mi sentivo pronta. Ero tornata a scuola quasi esclusivamente per quello ed ora che ero lì ero piena di dubbi ed insicurezze. Tutti quanti derivavano dal fatto che io mi ero di nuovo affezionata alle persone e perderle mi terrorizzava. Fin da subito avevo capito che affezionarmi di nuovo a loro mi avrebbe creato dei problemi, ma il cuore batteva la testa ed io mi riavvicinai a loro in pochi giorni. Ed ora non sapevo che fare. Se avessi ascoltato Lucius la scuola si sarebbe distrutta di sicuro ed era solo colpa mia; mentre, se io fossi stata dalla parte dei buoni, Draco ne avrebbe subito le conseguenze. La domanda era: sacrificare la scuola e i suoi alunni per il ragazzo che amavo? Oppure sacrificare il mio ragazzo per salvare la scuola?
Mi svegliai di soprassalto in piena notte, con Draco accanto che mi stringeva la vita. Sentivo le gocce di sudore bagnarmi il viso e andai in bagno, sciacquandomi il viso per calmarmi. Dopo averlo asciugato, mi tolsi il panno umido dal viso e mi guardai allo specchio con la luce soffusa che, penetrando dalla finestra, mi colorava il viso.
"E se mi sacrificassi io?" mi chiesi, guardandomi.
Mi sedetti alla scrivania e pianificai il tutto nei minimi dettagli. Poi tornai a letto, sentendo i pezzettini del mio cuore sgretolarsi lentamente. Mi strinsi forte a Draco, giurando di amarlo per sempre.
La mattina seguente, le lezioni furono annullate a causa del tanto temuto arrivo dei Mangiamorte. Tutta la scuola confidava in me ed io ero sicura che non li avrei delusi. All'ora di pranzo, Draco, iniziò a farmi domande sul mio strano atteggiamento.
"Pasticcino, sei strana oggi. Sicura di star bene?" mi chiese.
"Si, ho solo un po' d'ansia." mentii.
"Sei la migliore, cos'hai da temere?" mi disse, stringendomi la mano.
"Mi sono sempre sentita una persona un po' goffa, e, sai, fare disastri è la mia specialità." gli sorrisi.
"Non dire cazzate. Sei perfetta così come sei. Sono convinto che gli farai rimpiangere di essere nato a Tu-Sai-Chi." sussurrò il suo nome, come se fosse una bestemmia.
Ridemmo insieme, pensando a quanto mi sarebbe mancato il suo sorriso e il suo 'Pasticcino'.
A fine pranzo concludemmo gli ultimi preparativi per la battaglia ed io e Harry facemmo la nostra ultima lezione di preparazione agli studenti della scuola. A tarda serata, io e il mio ragazzo, ci ritirammo al bagno dei prefetti, ormai diventato luogo comune in cui rilassarsi. Ci immergemmo nella vasca ed io posai la testa nella sua spalla.
"Sei stanca?" mi chiese, vedendomi chiudere gli occhi.
"Tantissimo." risposi, seguita da uno sbadiglio.
Restammo in quella posizione per svariati minuti, finché non mi addormentai. Fortunatamente, pochi secondi dopo, mi svegliò Draco, sapendo che sarei potuta svenire da un momento all'altro.
"Ti prego, Draco, ho sonno." gli sussurrai.
Lui si mise in piedi sulla perte rialzata della vasca in cui ci si siede e mi prese in braccio a tipo koala.
"Che stai facendo?" gli chiesi, stringendolo a me.
"Ti porto fuori dall'acqua." rispose semplicemente.
Quando fummo fuori, lui mi rimise a terra e mi avvicinò un asciugamano, che mi misi sulle spalle, coprendomi.
"Non vorrai dirmi che hai intenzione di tornare in stanza così?" mi chiese, mentre si infilava i pantaloni.
"Qual è il problema?" chiesi, come se fosse normale passeggiare per la scuola con un asciugamano addosso.
"Vestiti." mi ordinò, lanciandomi i vestiti in faccia.
"Uffa." mi lamentai, girandomi per togliermi il reggiseno.
"Ti vergogni?" mi chiese, alle mie spalle.
Sentii subito le guance andarmi a fuoco.
"Perché me lo chiedi?" domandai.
"Perché stiamo insieme già da un po', ma se non ti senti pronta, non c'è alcun problema." mi disse.
"È solo che.." cercai di dire, ma mi bloccò subito.
"Pasticcino, non hai niente da spiegarmi. Ognuno ha i suoi tempi per eliminare le paure e i dubbi. A me va bene così." concluse, dandomi un bacio sulla guancia non appena mi misi la maglia.
Tornammo in stanza a farci una doccia ed infine andammo a cenare. Proprio mentre bevevo un sorso d'acqua sentimmo una forte scossa di terremoto che fece tremare il castello. Vidimo le facce dei professori allarmarsi ed iniziarono a correre fuori, seguiti dall'enorme massa di alunni. Fuori ci si parò davanti un'enorme crepa sulla barriera magica creata dai professori, con davanti ad essa l'enorme esercito dei Mangiamorte che scagliavano migliaia di incantesimi verso la barriera, facendola sgretolare. Non appena fu completamente abbattuta, Lord Voldemort, fece pochi passi avanti.
"Quindi, Hale, accetti o rifiuti la proposta di Malfoy?"

Alto, Biondo, Stronzo. -Draco Malfoy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora