Capitolo 42 - 6 Anni dopo.

2.5K 114 8
                                    

Mio zio guardò mia madre con occhi gioiosi.
"Eccome. Era tenerissima, sempre buona e pronta ad aiutare il prossimo." rispose lui.

---

Alle 5 di mattina, ogni mattina, per 5 anni, ero già in piedi per salutare tutti i miei parenti che venivano ogni giorno a salutarci prima di tornare ognuno al proprio lavoro. Ogni mattina era ricca di allegria, o almeno, per loro lo era. Io tutte le mattine passavo quell'ora che avevo di tempo per parlare con Harry. Mi raccontava tutto quello che accedeva, dettaglio per dettaglio. Ogni mattina sentivo come una stretta al cuore quando mi parlava di Draco. In quei 5 anni peggiorò molto. Si chiuse in se stesso e si creò un muro di protezione al suo esterno, diventando sempre più freddo e scontroso. Sapevo che ciò era vero, poiché ascoltavo i suoi pensieri che molto spesso erano rivolti a me. Solo che, nell'ultimo anno, i suoi pensieri su di me erano diminuiti e ciò che pensava su di me non era per nulla piacevole: mi considerava una stronza per averlo abbandonato e prometteva a se stesso che, se un giorno mi avrebbe rivista, lui si sarebbe già dimenticato di me e che per lui, d'ora in poi, non sarei stata altro che una vecchia fiamma. Ricordo che in quel giorno mi si gelò il sangue alle vene e sentii il mondo crollarmi addosso. M'inginocchiai a terra e gridai con tutta la voce che avevo. Sentivo il mio cuore andare in frantumi e un forte dolore al petto. Le mie urla non cessavano e neanche le mie lacrime. Ricordo che pochi secondi dopo entrò mia madre in stanza che si avventò su di me, scuotendomi le spalle mentre mi faceva delle domande per capire cosa mi stava succedendo ma la sua voce era soffocata dalle mie urla distruttive e, per me, la sua voce era un sussurro.
Da quel giorno cambiai, e non solo io, ma anche tutti coloro che mi circondavano dovettero cambiare atteggiamento nei miei confronti. Diventai quasi del tutto apatica, tranne che per lui. Lo amavo, ancora. Niente e nessuno riuscì a farmelo dimenticare. Per il resto, non mi importava di niente e di nessuno, il mio unico obbiettivo era quello di diventare sempre più forte così da avere tutto il potere per poterlo uccidere perché, si, tu sai chi era tornato ed era ufficiale, la sua testa su un piatto d'argento era il mio unico obbiettivo. Ero cieca, volevo solo vederlo morto e non mi importava cosa o chi avrei dovuto affrontare, se io voglio qualcosa me la prendo.

Il giorno tanto atteso arrivò ed io non ero affatto pronta.

Due giorni prima del grande giorno, preparai le valige, in ansia per il mio ritorno a scuola.
Misi gli abiti, ancora imbustati, fatti dal sarto più prestigioso della città, che avevamo scelto io e mia madre per il mio clamoroso rientro.

Quando la limousine si parcheggiò davanti all'entrata della scuola il mio autista mi rassicurò, dicendomi che sarebbe andato tutto bene. Mi sistemai i capelli e, quando aprii lo sportello, trovai tutti gli studenti della scuola fuori, disposti in modo tale da farmi passare. Possibile che già tutti sapevano del mio arrivo?
Il rumore del tacco del mio stivale nero che si posò a terra mi riportò alla realtà, facendomi alzare la testa. Gli occhi di tutti erano puntati su di me e, non appena misi un piede all'interno di quelle mura tutti iniziarono ad applaudire. Inizialmente non capii cosa stava accadendo però, subito dopo, un sorriso compiaciuto si fece spazio sul mio volto. Camminando tra la folla di ragazzi vidi i miei amici che mi salutavano con le lacrime agli occhi. Vidi anche Draco e sentii una fitta al cuore ma continuai a camminare come se non fosse accaduto nulla.
Salii le scale per entrare nell'edificio ma una voce stridula è fastidiosa mi fece bloccare. Mi si gelò il sangue al sentirla. Mi girai di scatto e trovai Pansy Parkinson intenta a fissarmi. Al suo fianco vi erano quei due occhi di ghiaccio che, dopo avermi attentamente scrutata da testa a piedi, mi fissò dritto negli occhi mentre teneva la mano alla mora alla sua destra che mi gridava contro attirando a se l'attenzione di tutti. Era questo quello che voleva, farmi arrabbiare per attaccarla così da apparire agli occhi di tutti come una pazza con la sete di sangue. Solo che io ero più sveglia di lei e, di certo, cadere nella sua trappola sarebbe stata l'ultima cosa che avrei fatto. Così, scesi i gradini fino ad arrivare alla sua altezza. Lei, ancora convinta che il suo piano avrebbe funzionato, mi guardava compiaciuta, con gli occhi pieni d'odio. Un attimo dopo, misi la mano sulla sua spalla e alzai un sopracciglio.
"Ciao Pansy, sono felice di riverti." gli dissi, sorridendole falsamente.
Poi, prima di risalire mi girai da Draco e gli feci un velocissimo occhiolino, impercettibile agli occhi di tutti, tranne che ai suoi, che si spalancarono lasciandolo sconcertato.
Quando arrivai dentro salii velocemente verso l'ufficio di mio zio che, la mattina prima, mi disse che mi avrebbe atteso lì. Trovai già la porta aperta ed entrai. Al suo interno vi era la mia famiglia al completo.

La mattinata intera la passai con loro, mentre mi tempestavano di domande sul come mi avevano accolta. Il problema arrivò all'ora di pranzo. Però entrai in sala grande ugualmente a testa alta. Mi andai a sedere al mio solito posto, davanti a lui. Poco dopo arrivò una ragazza di 13 anni, credo, che mi disse di essere seduta al suo posto. Mi alzai, posizionandomi davanti a lei. Mi guardò un po' impaurita mentre io alzavo un sopracciglio.
"Questo è il mio posto." le dissi con voce seria.
Lei abbassò la testa.
"In realtà, lì ci sono seduta io.." sussurrò con voce tremante.
Feci una piccola risata divertita.
"C'è scritto il tuo nome?" chiesi.
"No, però..."
"Se non c'è scritto il tuo nome, ora, vai a cercartene un altro di posto perché qui, adesso, ci sono io." risposi, con fare un po' minaccioso.
Lei, a testa bassa, si andò a sedere altrove.
Quando, nuovamente, mi sedetti, trovai davanti a me due occhi gelidi intenti a fissarmi. Un intreccio di sguardi si creò tra di noi finché io non alzai un sopracciglio. Lui lasciò andare una piccola risata divertita. Io misi una mano sotto al mento, continuando ad osservarlo.
"Non sei cambiata per nulla, noto." disse, di punto in bianco.

Ciao a tutti👋🏻
Allora, sono qui per annunciarvi la storia sta volgendo al termine. Credo che finirà al 50º capitolo, o poco prima, perché penso che tra due capitoli ci sarà la grande battaglia -tenetevi pronti-  e poi farò dei capitolo su ciò che accadrà al suo termine e infine le vite di Sara e Draco quando diventeranno grandi. Quanto mi mancherà questa storia aiuto.🤯
Vabbè, ci vediamo presto con il nuovo capitolo🤪❤️

Alto, Biondo, Stronzo. -Draco Malfoy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora