Capitolo 53 - Stuzzicarla per divertimento.

2K 112 3
                                    

Draco Pov's

Si lasciò andare ad un bacio a ritmo di musica, mentre io le tenevo i fianchi per non farla cadere. Era ubriaca, e si vedeva lontano un miglio, ma non si era ubriacata con un motivo specifico, per sofferenza o quant'altro, ma semplicemente io l'avevo convinta a bere e il che mi faceva sentire sporco, ma anche complice. In fin dei conti eravamo due adolescenti e bere un bicchierino in più non era di certo un problema.
Risistemai la bottiglia al suo posto in modo tale c'è smettesse di bere, e la feci continuare a ballare finché non iniziò a sudare.
"Ho caldo." mi avvertí con la voce impastata, allontanandosi di poco.
"Allora smettiamo di ballare." le risposi.
Afferrai la bacchetta e spensi la musica.
"Su, andiamo a dormire." la invitai alzandole le coperte del suo letto.
"No! Io voglio dormire con te." si lamentò come una bambina.
"Con me? E perché mai?" iniziai a giocare.
"Perché si. Voglio toccarti la schiena." rispose.
Mi scappò quasi una risata, ma poi mi coricai spegnendo la lampada e facendole spazio. Si accoccolò tra le mie braccia e iniziò a far strisciare lievemente le unghie sul mio petto.
Dopo qualche minuto iniziò ad agitarsi e si mise seduta.
"Ho caldo." si lamentò.
Prima che io potessi dirle qualcosa,  si sfilò via la maglietta, rimanendo in pantaloncini e reggiseno. Come se niente fosse, ritorno alla sua posizione precedente ed io, inizialmente, rimasi un po' interdetto, ma poi mi ricordai che era ubriaca e l'abbracciai. Mentre mi stringeva a se, iniziai a farle le carezze sulla schiena e iniziai a sentire il suo respiro farsi irregolare sul mio petto. Si strinse ancora di più verso il mio corpo e pian piano il suo respiro tornò calmo, segno che si era addormentata. Le diedi un bacio sulla testa e, abbracciandola, mi addormentai con il profumo dei suoi capelli che mi inondava le narici.

La mattina seguente, mi svegliai poco prima di lei e le diedi un leggero bacio tra i capelli, causando da lì a poco il suo risveglio. Aprì gli occhi lentamente e, quando si rese conto di essere coricata insieme a me saltò fuori dal letto.
"Che diavolo è successo ieri sera?!" mi chiese preoccupata e turbata.
"Ti sei ubriacata e.." non mi diede il tempo di concludere la frase.
"Perché cavolo sono in reggiseno?!" sbraitò.
Il mio sguardo passò involontariamente sul punto di cui parlava .
"Non guardarmi!" mi disse, raccogliendo da terra la sua maglia per poi portarsela sul seno da coprire.
"Ma non è che noi due, ieri sera...?" chiese imbarazzata.
"Tutta la notte." mentii scherzosamente.
"CHE COSA?!" gridò lei.
"Shh, shh, shh, sto scherzando, ci siamo addormentati." le dissi per non farle svegliare l'intero dormitorio.
"Draco, Santo Dio, mi hai fatto venire un infarto!" disse portandosi la mano sul petto.
Risi nel vederla così preoccupata.
"Non ridere! Io mi sono spaventata davvero!" continuò, sedendosi sul letto accanto a me coricato.
"Perché?" le chiesi.
"Perché la mia prima volta vorrei ricordarmela, non vorrei averla da ubriaca." disse.
La mia mente iniziò a viaggiare e decisi di iniziare a stuzzicarla giusto per divertirmi un po'.
Le sfiorai la schiena con le dita, provocándole un brivido.
"Davvero Pasticcino? Non me lo aspettavo." le sussurrai sul suo collo prima di iniziare a baciarlo.
Scesi più giù, spostandole la maglia, che poco prima si era messa, per baciarle le spalle. Per sentirla più vicina, con un braccio le afferrai i fianchi tirandola verso di me, ma, proprio in quel momento, si alzò di scatto e corse verso al bagno.
Il mio istinto mi fece scattare in piedi e corsi da lei. Le afferrai i capelli e le strinsi forte la vita, mentre lei rimetteva tutto l'alcol che aveva ingerito la sera prima. Appena finì, tirò lo sciacquone con la mano tremante e l'accompagnai al lavandino. Continuai a tenerle i capelli mentre si risciacquava la bocca e si lavava i denti, per poi immergere il viso nel l'asciugamano.
"Mi sento uno straccio." annunciò, togliendo la faccia dall'asciugamano.
"Dai, tesoro, mi dispiace." le dissi.
"Ma non è colpa tua, sono stata io a non sapermi regolare." mi tranquillizzò.
Di girò verso di me e solo in quel momento mi resi conto di quanto fosse bianca in viso, così le afferrai la mano e la feci coricare sul letto, iniziandole a fare le carezze sul viso.
"Non posso saltare le lezioni." mi disse.
Solo Dio sapeva quanto era forte Sara.
"Si che puoi. Hai bisogno di riposo." le dissi, afferrandole la mano.
"Facciamo così, io vado a lezione tutta la mattina, poi, se ci riesco, pranzo, e dopo mi faccio un bel bagno rilassante al bagno dei prefetti." mi disse, alzandosi.
Non attese la mia risposta ed iniziò a cambiarsi davanti a me come se niente fosse.
"Tu che fai nel frattempo?" mi chiese, dandomi le spalle.
"Per ora mi godo la visuale, poi dopo mi preparo." le rispondo non appena si gira, facendole un occhiolino.
"Sei incorreggibile." mi sgrida con un tono divertito, alzando gli occhi al cielo.
Si pettina e si da una sistemata per poi venire da me e lasciarmi un soffiato bacio prima di scappare a lezione.
Mentre mi preparava per andare anche io a lezione ripensai al bacio che mi aveva dato e mi resi conto che me l'aveva fatto apposta. Sa quanto odiavo i baci trasparenti, dove a malapena ci si toccano le labbra, eppure l'aveva fatto davvero. Forse per ripicca del piccolo scherzo che le avevo fatto, ma credo abbia fatto un grosso sbaglio, e lei, già lo sapeva. Mai sfidarmi, chiunque mi sfidava perdeva. E lei, per quanto ne sia innamorato, aveva sfidato il fuoco, credendo di batterlo.
E se avesse avuto ragione?
Con Sara non tutto è dovuto. Sara non aveva nulla da perdere e, come me, vincere era il suo obbiettivo. Sara mi conosceva bene e sapeva che era il mio punto debole, lo sapeva eccome. Se solo avesse imparato a giocare, Sara avrebbe vinto l'intero gioco.

Alto, Biondo, Stronzo. -Draco Malfoy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora