Capitolo 25

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POV IRIS
Lo avevo portato in una casa che avevo ideato, ma la prima cosa che feci fu portarlo nella camera da letto.
Appoggiai Yuma sul letto e lanciai i cuscini e i bagagli per terra.
Iniziai a baciarlo con foga, non volevo più aspettare e non potevo, ormai il mio autocontrollo era andato in vacanza, e a lui non dispiaceva. Ci spogliammo il più velocemente possibile rimanendo in boxer per poi riprendere a baciarci con foga, iniziai a stuzzicare i suoi capezzoli lo sentivo gemere sotto al mio tocco e questo mi faceva eccitare sempre più. Poi passai a toccare il suo buchino, solo a sfiorarlo gemeva, poi infilai con molta facilità due dita per vedere se era pronto lui mi guardava con fare arrabbiato, "cosa c'è amore, dimmelo" dissi con la voce roca e eccitata "t ti prego" " cosa dimmelo piccolo, cosa vuoi?"  Lui arrosí "fottimi ti prego" lo girai a pancia sotto e misi un cuscino sotto la pancia così da fargli tenere il sedere alzato e infilai il preservativo.
POV YUMA
Lo volevo dentro di me, volevo il suo enorme cazzo dentro di me, ora, ma lui si stava divertendo strofinando la punta del suo cazzo sul mio buchino, non sopportavo più quella tortura così avvicinai il bacino, la sua punta stava entrando quando con un colpo secco fece entrare tutto il suo cazzo. Boccheggiai in cerca di aria, sentivo le sue vene pulsare, "amore prendi..tutto il tempo che vuoi per abituarti", aspetto pazientemente che mi abituassi poi mi mossi verso di lui per fargli capire che ero pronto. Uscì quasi del tutto fuori lentamente per poi rientrare, lo fece per altre due volte la quarta volta quando rientro tocco un punto che mi fece vedere le stelle e gemetti così forte che sembrava più un urlo.
POV IRIS
Lo avevo trovato. Così iniziai a fotterlo per davvero, ormai la stanza era piena dei nostri gemiti. La senzazione di stare dentro di lui era indescrivibile.
POV YUMA
Dopo che aveva trovato la mia prostata aveva preso a colpirla così tante volte che ormai ero venuto già una volta, sentivo il nodo formarsi e l'orgasmo vicino. Vennimmo e poi mi morse e succhio il mio sangue e come aveva detto faceva male. Mi risvegliai dopo non so quanto tempo sentivo la spalla dolere poi cercai Iris ma non era affianco a me, così lo chiamai dopo nemmeno un secondo lui era difronte a me, col fiatone e con aria spaventata. "mi sono spaventato quando ho visto che non eri affianco a me" il suo sguardo si addolcì "aspetta un attimo, adesso ti faccio vedere cosa stavo facendo"

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