Capitolo 41

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POV YUMA
Mi porto fino in camera dove mi stese sul letto e mi tolse la maglia. Mi guarda con occhi sognanti e la sua erezione è sempre più visibile. Si gira verso il comodino da dove prende un flaconcino di lubrificante poi mi guarda con un ghigno in volto. "allora qui c'è un piccolo omega che sta per essere punito, eh?" "cosa!?" strabuzzai gli occhi "se fai il bravo vedrò di essere clemente" avevo capito a che gioco volevo giocare "ti prego daddy dimmi in che consiste la mia punizione" appena senti come lo avevo chiamato salto sul letto, si mise seduto vicino alla testiera del letto e mi fece mettere a cavalcioni sulle sue gambe "la tua punizione è essere scopato finché non sarai pieno del mio sperma"senti il mio antro pieno di lubrificante, lui appoggio la mano sul mio sedere" credo che non avremmo bisogno del lubrificante " disse con voce roca. Inizio a stuzzicare i miei capezzoli e riuscì a trattenere qualche gemito, solo che volevo di più volevo sentire il suo enorme cazzo dentro di me." cosa c'è amore? Non è abbastanza per te" " ah mm n ah o no" "che bravo omega che ho anche se è un po' ingordo, quindi..." sentì uno schiaffo sul mio sedere, che m i fece eccitante e provare piacere "ah mhh" cercai di trattenere dei gemiti ma lui mi diede altre tre pacche a cui fu difficile trattenere dei gemiti. "t ah ti pre ah go" "subito amore" e in un attimo fece volare i miei pantaloni e mutande. Poi  allineò il suo pene col mio buchino e lo sento entrare lentamente, all'inizio fece un po male ma subito venne sostituito da un piacere così immenso che il mio corpo inizio a tremare "AH AH AH D DI AH PIÙ AH SI AH AH SI COSÌ" dissi fra i gemiti, lo sentivo entrare e uscire, era così grande.
Dopo altre due spinte venimmo, poi si alzo per fare pipi e andò in cucina torno con la crostata e dell'estathe alla pesca "grazie amore, oww come sei dolce" poi abbiamo fatto l'amore per il resto della giornata.
Il giorno dopo faticava a camminare, l'avevamo fatto si è no cinque-sette volte e sentivo il mio povero sedere distrutto. Così Iris fu costretto a portarmi in giro per tutto il giorno

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