Capitolo 7.

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Capitolo 7: Voglio Dire, Non è Che Lo Disdegnerei

“Turn around
you're a star
girl take a bow
it's just one thing that is killing me
How do you get that in them jeans?
You know what to do with that big fat butt
Wiggle wiggle wiggle.”
- Wiggle, Jason Derulo feat. Snoop Dog

Rose saltò la colazione e si diresse in biblioteca, il silenzio della stanza e tutti quei libri la aiutavano a riflettere. Erano il suo rifugio personale e di riflettere ne aveva un gran bisogno: Scorpius Malfoy l'aveva baciata.

E le era piaciuto, indubbiamente. Arrossì al ricordo del calore delle sue labbra, del profumo che l'aveva colpita, non era riuscita a coglierne l'essenza eppure l'aveva adorato e quasi rimpianse di essersi spostata immediatamente, ma le balenò nella mente il ghigno di lui, si sentì disgustata. Scorpius Malfoy l'aveva baciata. Quell'idiota. Credeva forse che lei fosse come le altre ragazze? Si era scoperta non indifferente alla sua bellezza e nemmeno alle sue labbra, ma mai, mai, avrebbe desiderato che lui la avvicinasse in quel modo: era arrogante e irrispettoso nei confronti delle donne. Era un idiota.
Si sedette a uno dei tavoli della biblioteca, tirò fuori un libro e decise di leggere fino al suono della campanella: si sarebbe rilassata e sarebbe riuscita a non mostrare il suo turbamento.

***

Era passata quasi una settimana da quando aveva baciato Weasley e non l'aveva detto a nessuno. Ne era ancora turbato ma una strana eccitazione l'aveva pervaso all'idea del loro turno quella sera, sarebbero stati loro due soli.

Eppure da quando si erano incontrati davanti alla biblioteca lei non gli aveva rivolto la parola, nemmeno un cenno di saluto, solo uno sguardo inceneritore e si era subito diretta verso il settimo piano. Malfoy non si era aspettato un simile atteggiamento. Era pronto per una scenata, per la sottrazione di punti, per una fattura, decisamente non al più completo disinteressamento.
Avrebbe tanto voluto cominciare il discorso ma il suo cervello non gli suggeriva nulla e così assecondò il silenzio di lei.

Alla fine del turno, di nuovo davanti alla biblioteca, lei si diresse al suo dormitorio senza pronunciare suono e lui fu costretto a fare altrettanto.

La mattina dopo si svegliò turbato: non comprendeva come mai lei si comportasse così, l'unico motivo plausibile era che non le fosse piaciuto il bacio. Ma in realtà non era plausibile affatto; io sono un baciatore provetto, è risaputo. E poi, quella sensazione non può essere stata solo mia.
Decise di far di tutto per dimenticare la questione ma non ci riuscì davvero e il tutto fu complicato dalla lezioni di Pozioni un paio di giorni dopo.

Lui e Albus stavano chiacchierando animatamente di Quidditch durante la preparazione del Distillato della Morte Vivente ma furono interrotti da una voce furiosa.

“Malfoy e Potter, credete che sia possibile accompagnare la preparazione di una simile pozione discutendo del Campionato e dei Tornados? La risposta è no, per cui, dieci punti in meno a Serpeverde e sarete immediatamente separati. Bones mettiti al posto di Malfoy, Malfoy al posto di Bones.”
Rose rischiò di tagliarsi un dito con la lama con cui stava tagliuzzando gli ingredienti per la pozione.
“E Malfoy, vedi di non importunare anche Weasley.”
Il Professor Boot prendeva molto sul serio la sua materia e molto poco sul serio lui e Albus; raccolse le sue cose e si diresse verso il tavolo di Rose. Notò con piacere che Jake Lewis non sembrava affatto felice, almeno aveva infastidito quel damerino.
Lei non diede segno di averlo visto.
Scorpius si concentrò sulle indicazioni scritte alla lavagna e dieci minuti prima della campanella imbottigliò una boccetta del suo Distillato, la consegnò al professore, tornò al banco e si rese conto che anche Rose aveva finito. Pulirono i loro calderoni in contemporanea, poi lei tirò fuori dalla borsa un libro e cominciò a leggere.
A Malfoy non piacque per nulla, preferiva di gran lunga quando lei reagiva alle sue provocazioni: si divertiva.
“Weasley. Mi chiedevo, sono stato così bravo da averti tolto il dono della parola?”
Lei vide il suo ghigno e non riuscì a mordersi la lingua.
“No. Solo, mi sono resa conto di quanto tu sia davvero idiota. Per cui, vedi, non ha senso sprecare il mio tempo a parlarti.”
“Oh andiamo Weasley, non la smettevi di insultarmi. E non mi dire che non ti è piaciuto.”
Rose non rispose ma arrossì leggermente. E lui se ne accorse.

Non puoi essere una Weasley senza capelli rossi e un Malfoy senza arroganza.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora